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Leggi tutto... - Ordine dei Geologi del Lazio

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l’indagine anche alle situazioni a rischiopotenziale, si configurano come unostrumento di pianificazione specialistica,con la capacità di incidere profondamenteai fini <strong>del</strong>la tutela <strong>del</strong> territorio, ecostituiscono un chiaro punto diriferimento per indirizzare i soggettipreposti al governo <strong>del</strong> territorio versoscelte di programmazione coerenti con lereali possibilità di trasformazione <strong>del</strong>territorio stesso.Oggi in Italia si inizia ad avere un quadroabbastanza chiaro <strong>del</strong>le situazioni di rischiopiù elevato, sia di frana che di alluvione,per le quali sono stati programmati o sonogià in corso d’esecuzione interventi, spessomolto costosi e di forte impattoValle <strong>dei</strong> Calanchi, Bagnoregio - Viterbo.Foto di Tiziana GuidaStrada provinciale Montebuono - Rieti. Foto di Fabrizio Millesimi.ambientale, che comunque, di radoprevedono di mitigare al massimo ilrischio. Purtroppo sono praticamenteinesistenti le richieste di finanziamento perinterventi di <strong>del</strong>ocalizzazione (strumentoampiamente diffuso in altre nazioni eunico atto per eliminare completamente ilrischio), poiché raramente si effettuanoanalisi costi-benefici. Da tali analisi, infatti,emergerebbe sicuramente che spostare uninsediamento o un’attività, in molti casi, haun costo uguale se non inferiore rispetto almetterlo in sicurezza, con in più ilvantaggio di una definitiva eliminazione<strong>del</strong> rischio.Una volta assicurata l’incolumità <strong>del</strong>lepersone nelle aree a rischio idrogeologicopiù elevato l’attenzione deve essere rivoltaora al rischio “potenziale”, ovvero a quellearee in dissesto, e quindi a pericolosità, perle quali è prevista un’espansioneurbanistica. In tali aree qualsiasi struttura,una volta costruita, diventerà a rischio e lostesso varrà per le persone che lafrequenteranno. È su queste aree che oggibisogna attuare la prevenzione.La Regione <strong>Lazio</strong> ricade per il 42,2% <strong>del</strong>suo territorio nell’Autorità di Bacinonazionale <strong>del</strong> Tevere, per il 31% nei BaciniRegionali, per il 20,1% nell’Autorità diBacino nazionale <strong>del</strong> Liri Garigliano-Volturno e per il restante 3,6% nelleAutorità di Bacino interregionali <strong>del</strong> Fiorae <strong>del</strong> Tronto.Nel territorio <strong>del</strong>la Regione <strong>Lazio</strong>, con iPiani Straordinari per le aree a rischioidrogeologico molto elevato ex DL180/98, approvati nel 1999 dalle Autoritàdi Bacino, sono state individuatecomplessivamente 1768 situazioni arischio, nelle quali attualmente vigono lemisure di salvaguardia di cui al DPCM29/09/1998.La Segreteria Tecnica per la Difesa <strong>del</strong>Suolo <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>l’Ambiente staconducendo uno studio a livello nazionalesui Piani Stralcio di bacino per l’AssettoIdrogeologico (PAI), che riguarda le aree a“potenziale rischio idrogeologico piùelevato” (una prima sintesi di questo studioè pubblicata sul report “Pianificazioneterritoriale provinciale e rischioidrogeologico – Previsione e tutela” curatodal Ministero <strong>del</strong>l’Ambiente e <strong>del</strong>la Tutela<strong>del</strong> Territorio in collaborazione con20 professioneGeologo 3-2003

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