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Leggi tutto... - Ordine dei Geologi del Lazio

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L’argomentoparliamo di...Erosione eripascimento<strong>del</strong>le coste lazialiI litorali laziali presentanotratti di pregio naturalisticodi alto livello, ma soffronoanche di una fragilità difronte alla normale azione<strong>del</strong> mare ed alla sconsiderataazione <strong>del</strong>l’uomo che negliultimi decenni ha impostoscelte pianificatorie sbagliate.Vediamo i rimedi chesi stanno eseguendoper mitigare il rischiodi erosione <strong>del</strong>le costenella nostra Regione.Massimo Gabellinigeologo presso l’ICRAM di Roma,m.gabellini@icram.orgPaolo Lupinoingegnere presso il Dipartimento OO.PP. - Regione <strong>Lazio</strong>,plupino@regione.lazio.itLuisa Nicolettibiologa presso l’ICRAM di Roma,l.nicoletti@icram.orgLa costa laziale si sviluppa per circa 300km (350 km comprese le isole pontine)con ampi tratti costituiti da spiagge (circa230 km). Il litorale si suddivide in 6 grandifalcate contraddistinte dalle propaggini <strong>dei</strong>monti <strong>del</strong>la Tolfa (Capo Linaro), dalla Foce<strong>del</strong> Tevere, da Capo d’Anzio, dal Circeo eda Gaeta.Dall’esame sistematico <strong>del</strong>la cartografia,dalle segnalazioni provenienti dal territorioe dalla constatazione diretta, si rilevanocirca 120 km di litorale in erosione cronica,con trend erosivi che vanno da 3.000mc/anno/km (Anzio, Formia) fino a20.000 mc/anno/km (Focene, Ostia).Il problema <strong>del</strong>la protezione <strong>del</strong>le coste haassunto un carattere emergenziale diesigenza sociale a partire dagli anni ’60-’70per una serie di fattori diretti ed indirettitra cui possono essere indicati comeprincipali:• decremento generalizzato <strong>del</strong> trasportosolido da parte <strong>dei</strong> fiumi per effetto didighe, <strong>del</strong>le escavazioni di inerti daglialvei, <strong>del</strong>la protezione <strong>del</strong> suolonell’entroterra con conseguenteinversione di tendenza di molti litorali (daavanzamento a regressione)• incremento <strong>del</strong>l’urbanizzazione <strong>del</strong>lacosta con distruzione <strong>del</strong>le dune (riservanaturale di sabbia per la compensazionedi eventi estremi) e realizzazione di opererigide nei pressi <strong>del</strong>la battigia (muri dicontenimento, scogliere, ecc.)• incremento <strong>del</strong>le affluenze turistiche connuova richiesta di aree per le attivitàbalneari.Questi fattori derivano da cause di ordinegenerale e riguardano precise scelte disviluppo socio-economico su cui sarebbeopportuno riflettere per trovare rimedi chene attenuino gli effetti più rovinosi.Gli effetti di tali scelte hanno comportato,nelle aree litoranee, deficit strutturali didimensioni così macroscopiche da nonpoter essere più affrontati con logiche didifesa passiva e locale tendenti a diminuireo contenere i fenomeni erosivi.Per fronteggiare il problema la Regione<strong>Lazio</strong> ha intrapreso un programmacontraddistinto da tre attività principali diverifica:• Verifica <strong>dei</strong> fabbisogni: l’esame <strong>del</strong>lebasi cartografiche e <strong>del</strong>le foto aereeconsente un confronto <strong>del</strong>le linee di rivae la loro evoluzione nel tempo (analisidiacroniche). Questo sistema haconsentito di valutare a larga scala lo stato<strong>dei</strong> litorali e di conseguenza di definire lemacro-esigenze che costituiscono ilpunto di partenza per i programmi diintervento.• Verifica <strong>dei</strong> sistemi di difesa adottati:per organizzare un programma organicodi interventi è necessario usciredall’ambito <strong>del</strong>le sperimentazioni a <strong>tutto</strong>campo ed operare <strong>del</strong>le scelte di indirizzogiustificate dall’oggettivo esame <strong>dei</strong>22 professioneGeologo 3-2003

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