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La Gregoriana Anno XVIII - n.44 - Maggio 2013 - Pontifical ...

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Rileggere i Concilidi Trento e Vaticano IIDies Academicus <strong>2013</strong>«L’evento conciliare nella vita della Chiesa»di JOHN W. O’MALLEY, S.I.Facoltà di Teologia - Georgetown University, Washington D.C.Quando parliamo del Concilio Vaticano II, in riferimento al problemadel cambiamento, siamo facilmente condotti ad un’altraquestione pertinente ai due Concili. Spesso sentiamo, ad esempio,che una delle più grandi differenze tra il Concilio di Trento eil Concilio Vaticano II, è che quello di Trento fu convocato per affrontarela grande crisi della Riforma, mentre nessuna crisi minacciavala Chiesa nel 1959. A sostenere questo punto di vista è il fattoche l’annuncio di Papa Giovanni ha stupito praticamente tutti. Perchéc’è bisogno di un Concilio? <strong>La</strong> Chiesa sembra andare bene. Gliargomenti proposti dai vescovi per l’agenda svelavano uno scarsocarattere di urgenza, o necessità di esaminare lo stato della Chiesa.Persino quando il Concilio emanò i suoi decreti, non sembrache i vescovi avessero più di un’intuizione che, specialmente nei150 anni precedenti, il mondo era radicalmente cambiato e chemolti presupposti su cui si fondava la Chiesa erano stati sfidatialla base. Nella chiara visione del senno di poi, cinquant’anni dopola chiusura del Concilio, possiamo in realtà capire che la Chiesaha affrontato una crisi epocale – non esplosiva e ovvia come conla Riforma – ma una più sottile crisi della cultura, non meno minacciosaperché meno evidente.Quali erano gli elementi della crisi? Ho già parlato di uno deglielementi più invadenti e profondi, ovvero la nuova coscienza storicae l’applicazione di una raffinata metodologia critica a ogniaspetto del passato. Sebbene questo approccio critico al passatoavesse le sue radici nel Rinascimento italiano del XV secolo, preseuna forma pungente e maggiormente critica solo nel XIX secolo.Non sorprende che esso iniziò ad essere applicato alla Bibbia, allaliturgia, alla storia della Chiesa, e persino al dogma.L’affermazione della nuova coscienza storicaAppena il passato iniziò ad essere studiato in modo più critico,i suoi valori normativi vennero messi in dubbio. Così, come avevaosservato molti anni prima Bernard Lonergan, illustre ex professorealla <strong>Gregoriana</strong>, la concezione classica del mondo iniziava afrantumarsi. Due tratti caratterizzavano questa visione: primo,l’universo era stabile e, secondo, il presente doveva essere giudicatoin base ai risultati del passato. Entrambi questi aspetti furonoI 50 anni dall’aperturadel concilio Vaticano II(1962-2012) e i 450 annidalla chiusura del conciliodi Trento (1563-<strong>2013</strong>)si sono seguiti in pochi mesi.<strong>La</strong> <strong>Gregoriana</strong> ha riflettutosul significato dei Conciliper la vita della Chiesacon l’aiuto dello storicoJ.W. O’Malley, S.I.Queste le parole conclusivedel suo interventoal Dies Academicus <strong>2013</strong>44/<strong>2013</strong> | 9

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