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La Gregoriana Anno XVIII - n.44 - Maggio 2013 - Pontifical ...

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Centriuniformi. Un’altra è costituita dalla “scomparsa di Dio”, paradossalmenteassociata ad una ambigua rinascita del sacro, una grandesfida posta al cuore della fede cristiana nel desiderio di un divinopiù vicino all’uomo o, comunque, reso libero da una religionevissuta come prigione o dovere. Una sfida ulteriore riguarda unasorta di prigionia spirituale dell’io, vissuta dall’uomo occidentalesegnato dai tratti della stanchezza, della solitudine e delladecadenza nel tempo della comunicazione di massa e dellaglobalizzazione.L’indifferenza ne è un’altra, aggiunge la Prof. Giorgia Salatiello(Di fronte all’indifferenza). Un fenomeno più ampio dell’ateismostesso il quale vi è presente come suo nucleo centrale, cheaccomuna sia non credenti che credenti.Sfide ulteriori sono prodotte dall’incontro con immaginierronee del divino, che forniscono versioni depravate dellareligione, magari sintoniche con archetipi presenti in tutti, ma cheincutono paure paralizzanti e bloccano ogni crescita (P. GiovanniCucci S.I., Tra l’irrazionale e le emozioni).<strong>La</strong> precarietà del rapporto che dovrebbe intercorrere tra fedee giustizia, una tra le sfide attualmente meno avvertite sia daipastori che dai fedeli laici, è la responsabile del dilemma se siapossibile pensare ad una fede che non operi azioni di giustizia ese si possa pensare ad una azione di giustizia che non sia animatadalla fede (Don Rocco D’Ambrosio, Fede e giustizia).“L’indifferenzaè un fenomenopersino più ampiodell’ateismo stesso,che accomuna credentie non credenti”Sofferenza, significato della morte e dominio della tecnicaIl dolore, problema complesso e scandaloso, con il quale lafede deve confrontarsi sempre e di nuovo, perché non solo mettein questione l’uomo ma soprattutto Dio sul quale si riversano legrida e le bestemmie di uomini disperati, forse, più accette a luidelle tante lodi formulate da uomini benpensanti (Don MassimoGrilli, Davanti alla malattia e alla sofferenza).I progressi delle scienze biologiche, farmacologiche e medicheche, oltre ad offrire grandi contributi, portano a sfide scottanti,dovute a fattori culturali estrinseci, come il soggettivismoe l’utilitarismo – il culto del corpo sano, bello e forte, il mito dellasalute, la mentalità dell’efficacia, del successo e dell’autonomia –e operano forti pressioni verso la creazione di una “menseutanasica” (P. Ján Dacok S.I., Considerare la fine della vita).<strong>La</strong> ricerca del senso della tecnica come strumento di dominiosul mondo è un problema epocale, al quale conducono le nuoveprospettive della biotecnologia, con una novità: il mondo di cuisi tratta è costituito non da piante o fiori ma da quella particolareespressione che è l’uomo che, in un tempo di relativismo comel’attuale, nel quale ognuno segue concezioni etiche o moraliproprie, sembra quasi ritrovare con difficoltà una comprensionecondivisa da tutti. Nessuna imposizione, dunque, né morale nélegislativa, dicono alcuni, per non inquinare la democrazia, pernon imporre a nessuno scelte che riguardano la vita privata (P.Ottavio De Bertolis S.I., <strong>La</strong> sfida dell’ecologia).Le sfide poste in campo dalla fede: verità,questione del senso, promozione della giustiziaSe queste sono alcune delle sfide che la fede subisce, essa, comeparola che salva, interpella, impegna, cura, riesce a provocare ancora?Fede come navigazione:il logo dell’Annus Fideiindetto da Benedetto XVIA sinistra:<strong>La</strong>vori di restauro intornoalla statua del Cristo a L’Avanaalla vigilia dell’arrivodel Santo Padre a Cuba.∫ Foto ANSA / HECTOR PLANES44/<strong>2013</strong> | 31

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