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Quaderno della Ricerca n. 94 - Ersaf

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Dall’analisi dei database regionali sono state estratte diverse variabili; le seguenti sono state scelte per lasuccessiva analisi multivariata: classe di pietrosità totale; classe di permeabilità; classe di drenaggio; colturadominante; precipitazioni medie annuali; temperatura media annuale dell’aria; temperatura minimaannuale; evapotraspirazione di riferimento ET0 (media <strong>della</strong> sommatoria annuale); pH in acqua del primoorizzonte di suolo; contenuto in carbonio organico del primo orizzonte di suolo; profondità utile delsuolo; profondità di falda; diametro medio delle particelle <strong>della</strong> terra fine del primo orizzonte di suolo,calcolata in base al contenuto in sabbia, limo e argilla; percentuale <strong>della</strong> SAU (Superficie Agraria Utile)del poligono irrigata per aspersione; percentuale <strong>della</strong> SAU del poligono irrigata per scorrimento; percentuale<strong>della</strong> SAU del poligono irrigata per sommersione; carico di azoto medio del poligono (media perunità di SAU). I dati relativi alla percentuale di SAU irrigata e quelli relativi al carico di azoto derivanoda elaborazioni dei dati ISTAT – Censimento dell’Agricoltura 2000. I dati di uso del suolo sono stati derivatidalla banca dati SIARL (2003), ed elaborati in classi di uso riaggregate: barbabietola, mais, foraggere,frutticole, olivo, orticole, sementi, altri cereali, terreni a riposo, vite, boschi, riso.L’unità spaziale di riferimento per i dati pedo-climatici è un poligono, di forma e dimensione variabilenei diversi punti <strong>della</strong> pianura lombarda, per il quale sono omogenee le proprietà pedologiche e climatiche:tali poligoni sono infatti ottenuti dall’intersezione (alla scala 1 : 250.000) <strong>della</strong> carta pedologica e dallacarta degli areali climatici. I poligoni individuati sono 1.087: la loro estensione varia da un minimo di 64ha ad un massimo di 18.228 ha, con una media di 1.242 ha (la mediana è 641 ha). Dalla successiva analisisono stati preventivamente esclusi i poligoni non agricoli (definiti come quelli in cui la SAU rappresentameno del 20% <strong>della</strong> superficie totale del poligono). Le profondità di falda sono state ricodificateassegnando il valore di 3 m ai poligoni per i quali la profondità non era indicata nel database pedologico.I dati sono stati utilizzati per effettuare un’analisi “two step cluster”, (SPSS, 2001) una tecnica di analisimultivariata attraverso la quale è possibile raggruppare i dati analizzati in modo da minimizzare le differenzeall’interno di ciascun gruppo e di massimizzare quelle tra i diversi gruppi, anche nel caso, comequello in esame, di descrittori qualitativi e quantitativi contemporaneamente presente. Questa proceduraha consentito, attraverso vari step, di individuare per il territorio di pianura <strong>della</strong> Lombardia otto macroaree,statisticamente considerabili omogenee in funzione delle variabili di interesse per le analisi condottenel progetto: suoli, uso agricolo, pratiche agronomiche e irrigue, carichi zootecnici, clima, etc. Irisultati (Tabella 1) mostrano una buona variabilità tra i diversi cluster individuati, e in generale si evidenziaun legame abbastanza netto con il territorio.In particolare si possono osservare questi aspetti:• i cluster 1 e 6 sono rappresentativi di ambienti appartenenti all’alta pianura ghiaiosa che viene suddivisain una porzione occidentale (cluster 6) e in una orientale (cluster 1); la restante porzione di mediae bassa pianura evidenzia una netta distinzione in 2 cluster occidentali (cluster 2 e 8) e di 3 cluster centroorientali (cluster 2, 5 e 7). Infine si differenzia il cluster 3, che possiamo considerare rappresentativodelle aree pianeggiante dell’Oltrepo Pavese, anche se anche alcune aree più settentrionali (terrazzimorenici) ricadono in questo gruppo;• la piovosità è piuttosto elevata nei cluster 1 e 6 e particolarmente bassa nei cluster 2, 5 e 7, mentre letemperature sono abbastanza omogenee in tutta la pianura;• l’ET0 presenta valori più elevati nei cluster 2, 3 e 7, ossia nelle aree di bassa pianura cremonese e mantovanae nelle aree pianeggianti dell’Oltrepò pavese che corrispondono alle zone meno piovose <strong>della</strong>Lombardia;10

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