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Quaderno della Ricerca n. 94 - Ersaf

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simulata (Figura 6). Tuttavia, questo surplus è il risultato di bilanci molto diversificati a scala di UPA: isurplus del mais oscillano tra 56 e 263 kg N ha –1 , quelli del frumento tra –52 e 31 kg N ha –1 . Per entrambele colture la variabilità è dovuta alle diverse dosi di concime inorganico (che oscillano tra 0 e 218 kg Nha –1 in mais e tra 88 e 171 kg N ha –1 in frumento). In mais questi valori vanno poi sommati ad una dose(identica per tutte le UPA) derivante dai fanghi (290 kg N ha –1 ). Rispetto ad altre aziende che coltivanocereali, gli input energetici sono relativamente contenuti (23 GJ ha –1 in media), sia perché quelli del frumento(12–15 GJ ha –1 ) sono inferiori a quelli del mais (18–36 GJ ha –1 ), sia perché sono adottate tecnicheconservative che riducono i consumi di combustibili. Il giudizio sulla gestione delle infestanti è ilrisultato di una media pesata tra il valore 2,0 (alternanza fra colture graminacee estive e autunno-verninecon prevalenza delle estive; buona probabilità di sviluppo di infestanti estive non controllate dagli interventidi diserbo, in particolare di perennanti o annuali difficili) e il valore 1,0 (solo per il mais coltivatoin omosuccessione sotto il pivot: elevata probabilità di sviluppo di infestanti estive non controllate dagliinterventi di diserbo). Il margine netto di contribuzione di 1813 € ha –1 è generato dalla buona redditivitàdei due cereali, che, anche a causa dei ridotti consumi energetici, presentano costi economici relativamentecontenuti (565–622 € ha –1 il frumento; 736–1262 il mais) a fronte dell’elevato valore <strong>della</strong>produzione (da 2400 a 3106 € ha –1 ).Itinerari propostiLa gestione delle concimazioni appare buona, con un utilizzo contenuto e adeguato dei concimi minerali.Per tale ragione, l’itinerario alternativo proposto non riguarda la pratica <strong>della</strong> concimazione, ma interessasolo modifiche del riparto colturale e degli avvicendamenti. La scelta delle colture e <strong>della</strong> lororotazione considera l’obiettivo di avere comunque una buona copertura del suolo anche in inverno.Alternativa 1: modifica del riparto colturale e degli avvicendamentiLo scenario alternativo di gestione è stato progettato inserendo delle colture energetiche (colza e girasoleper la produzione di biodiesel), e inserendo delle colture da sovescio (“catch crop”: loiessa) prima del mais.Per il colza, la preparazione del letto di semina è effettuata in settembre con un’erpicatura. La concimazioneminerale prevede interventi in pre-semina per la somministrazione di fosforo e di azoto e in coperturacon nitrato ammonico. Per il girasole, la preparazione del letto di semina è effettuata conun’erpicatura. Sono previste due irrigazioni per scorrimento. La concimazione minerale prevede interventiin pre-semina per la somministrazione di fosforo e in copertura con nitrato ammonico (due interventi).Tali modifiche non interessano le UPA per le quali è adottato il pivot come metodo di irrigazione.Lo scenario alternativo non presenta risultati incoraggianti per tutti gli indicatori: a fronte di una modestariduzione del surplus di azoto, si registrano un aumento dei consumi energetici e dei costi economici(anche a causa <strong>della</strong> gestione delle catch crop), insieme a una riduzione dell’output energetico e del valore<strong>della</strong> produzione (a causa sia delle rese più basse delle oleaginose rispetto ai cereali, sia dei prezzi relativamenteelevati dei cereali). Il tutto si traduce in un margine netto di contribuzione più basso, rispetto allagestione reale, di ben 299 € ha –1 . Va sottolineato, tuttavia, che la diminuzione del surplus non è particolarmenteconsistente perché nel formulare questa alternativa si è cercato di evitare i deficit che sono statiinvece riscontrati nella gestione reale. L’unico indicatore in aumento, che risente positivamente dell’avvicendamentopiù articolato, è quello relativo alla gestione delle infestanti. L’avvicendamento scelto, infatti,presenta una buona alternanza tra colture graminacee e dicotiledoni e una limitata ripetuta presenzanegli anni di colture con lo stesso ciclo. Anche la simulazione effettuata con il modello su un’UPA esemplificativa(Figura 6) conferma che questo scenario alternativo è meno interessante <strong>della</strong> gestione reale perla tutela delle acque dall’inquinamento da nitrati.47

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