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Quaderno della Ricerca n. 94 - Ersaf

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Per quanto attiene, infine, la stima dei tempi di lavoro effettivo (TE) si sono suddivise le diverse tipologiedi operatrici in sette classi funzionali a seconda delle modalità con cui le macchine stesse svolgono illavoro principale (“effettivo”, per l’appunto) che le caratterizza. Ad ogni classe corrispondono algoritmidi calcolo diversi, in relazione al funzionamento degli utensili di lavoro principali e al comportamento cinematicodelle macchine stesse sul territorio. Con riferimento alla simbologia proposta in Figura 1, taliclassi funzionali sono descrivibili come segue:• Classe A = operatrici la cui funzione è svolta da un fronte di lavoro destinato a processare integralmenteo parzialmente una superficie sul territorio (singolo appezzamento o UPA). A seconda delle modalitàcon cui si determina tale fronte si individuano le seguenti sottoclassi:• A1 = fronte determinato dalla larghezza di una “barra di lavoro” di varia natura (insieme di versoi,serie di lame rotanti di un erpice, barra di taglio con utensili rotanti o alternativi, etc.), di norma dispostaperpendicolarmente alla direzione di avanzamento <strong>della</strong> macchina. Il lavoro procede attraversol’esecuzione di passate adiacenti parallele, fintanto che tutta la superficie non risulta trattata. Si tratta<strong>della</strong> tipologia più diffusa tra le operatrici, comprendendo macchine quali aratri, erpici, seminatrici,falciatrici, macchine per le cure colturali, la fienagione e la raccolta;• A2 = fronte di lavoro indipendente dalla taglia dell’operatrice essendo fondamentalmente determinatodal contesto ambientale in cui il lavoro deve essere svolto (es. atomizzatore in vigneto in lavorosu filari alterni);• A3 = fronte ancora sostanzialmente indipendente dalla larghezza di una barra di lavoro, benché condizionatosia dalla massima capacità di processare flussi di prodotto (in t/h) sia dal contesto ambientalein cui la macchina opera (principalmente in termini di resa di prodotti, in t ha –1 ). Rientranoin tale classe alcune importanti tipologie di attrezzature coinvolte in operazioni di raccolta (es. raccoglimballatrici).In definitiva, per queste macchine quanto più alta è la resa colturale, tanto piùbassa è la capacità di lavoro;• Classe B = macchine i cui utensili sono adibiti al trattamento di elementi finiti, con esecuzione <strong>della</strong>voro effettivo per lo più ad operatrice ferma (es. fasciatrici o cavaceppi);• Classe C = macchine i cui utensili sono destinati ad eseguire il lavoro lungo percorsi a sviluppo monodimensionale,di norma non riconducibili a superfici. Riguardano macchine quali gli scavafossi ole falciatrici da ripa;• Classe D = macchine adibite ad attività di puro trasporto (carri rimorchio);• Classe X = macchine limitate ad attività da postazione fissa (esempio: pompe per l’azionamento di impiantidi irrigazione, ad azionamento sia autonomo, sia tramite p.d.p.) o relativi ad impianti fissi aziendali(essiccatoi).Come accennato, il computo delle prestazioni di ogni macchina aziendale è subordinato alla definizionedi un insieme più o meno esteso di specifiche di lavoro, valide per ogni occorrenza in esame. Tali specifichepossono riguardare: le profondità di lavoro, le dosi massiche o volumiche dei possibili fattori distribuibili(in kg ha –1 o m 3 ha –1 ), le quantità di prodotti da raccogliere, confezionare o trasportare (in kgss ha –1 ), il possibile numero di elementi da processare per unità di superficie.21

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