Scarica l'Allegato - Associazione Italiana Sommelier
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LA DEGUSTAZIONE<br />
Orvieto Classico Superiore Doc “Campo del Guardiano” 1998, Palazzone<br />
Vino che si presenta subito di un colore oro compatto, vivo e vegeto, danza lento<br />
nel bicchiere, denotando struttura e corpo. Naso estremamente pulito, franco<br />
e fruttato arricchiscono il bouquet, ginestra, tiglio e miele d’acacia. Sul finale<br />
delicata percezione di frutta a polpa gialla, agrumi canditi e stella d’anice che<br />
chiude il suo intrigante olfatto. Il gusto è sicuramente secco, bella l’avvolgenza<br />
dell’alcol e delle morbidezze. La chiave di lettura di questo Orvieto è sicuramente<br />
l’acidità, che scorre e lascia spazio alla beva con un finale sapido di media<br />
percettibilità. Intenso e gradevole con un corpo atletico, stupisce con la sua corrispondenza<br />
tra naso e bocca che ricorda ancora l’agrume e esili note di spezie<br />
dolci ed erbe aromatiche. Semplicemente una grande espressione di Orvieto<br />
che esprime pienamente il carattere del territorio e conferma la buona longevità<br />
dei suoi prodotti migliori.<br />
Cervaro della Sala Umbria bianco Igt 1991, Castello della Sala<br />
Vino dalla grande luminosità, quasi brillante, di un bellissimo color oro verde,<br />
dalla consistenza notevole, ruota lentamente aggrappandosi al bevante. Impatto<br />
olfattivo disarmante, la nuova lettura dell’anno di vendemmia riporta alla realtà,<br />
increduli si assiste a un esplodere di toni fruttati e floreali, in alcuni passaggi<br />
addirittura freschi. Seguono le spezie, la vaniglia, il cardamomo e il coriandolo.<br />
Anche al gusto spiazza, ma ormai si è entrati in un’altra dimensione, di<br />
nuovo si perde il concetto del tempo, l’acidità è ancora importante, la sapidità<br />
decisa lascia una scia indelebile, aumentando notevolmente la presenza, quanto<br />
mai gradita, delle componenti dure. Vino con una intensità avvolgente, caldo,<br />
di buona morbidezza. Il corpo pieno, inusuale per dei vini bianchi, si fonde al<br />
meglio con il ventaglio di sensazioni che si alternano giocando con gli organi<br />
del senso.Vino che può ulteriormente “crescere” nonostante la maggiore età. Il<br />
ritorno di burro e di frutta secca chiude un esame gusto-olfattivo dalla lunga<br />
persistenza.<br />
Campoleone Umbria rosso Igt 1999, Lamborghini<br />
Il vino si presenta nel bicchiere con aspetto limpido, privo di particelle in sospensione<br />
e di buona luminosità. Colore rosso granato che al passaggio nel bicchiere<br />
disegna archetti con lacrimazione mediamente veloce, indice di buon corpo<br />
ed estratto.<br />
Al naso è intenso, apre con note speziate di radici amare, anice stellato, caffè<br />
d’orzo, fave di cacao, frutta sotto spirito, prugna secca e pot pourri di fiori. È<br />
complesso e va a chiudere il naso con note terrose di foglie bagnate, funghi porcini,<br />
scatola di sigari e foglie di te. Molto fine. In bocca entra ricco, dotato di<br />
medio calore alcolico e di buona morbidezza, sorretto da equilibrata freschezza,<br />
tannino sottile e ben polimerizzato ma sempre presente; sapido nel finale.<br />
È un vino di corpo con buon equilibrio, intenso e persistente che chiude con<br />
scie di spezie e frutta secca. Fine. È un vino maturo con margini di ulteriore<br />
sviluppo verso l’armonia.<br />
Rubino Umbria rosso Igt 1997, La Palazzola<br />
Vino dall’aspetto limpido con colore rosso rubino intenso profondo e dalla consistenza<br />
marcata e di buon spessore con archetti di lenta lacrimazione. Un tocco<br />
di ridotto all’apertura ma poi il naso si offre subito con frutti neri sotto spirito<br />
e note speziate che volgono al terziario, intenso e di bella finezza. Apre un<br />
ventaglio di profumi con ribes rosso, prugna secca e mora candita per poi<br />
passare a sensazioni balsamiche, anice, cardamomo e tabacco dolce. Un naso<br />
che per alcuni tratti ricorda molto un vino del Médoc. In bocca entra avvolgente,<br />
caldo e con morbidezza in crescita, freschezza su toni alti e un tannino<br />
presente, con qualche leggera spigolatura ma ben fuso nella massa del vino.<br />
Un corpo robusto dove le durezze sono ancora protagoniste ma con delle morbidezze<br />
che cominciano a levigare le spigolature tanniche. Intenso e con lunga<br />
persistenza avvolge la bocca con ricordi di frutta in confettura, spezie dolci e<br />
note balsamiche. La chiusura gustativa è con leggera nota amarognola e sapidità<br />
piacevole.<br />
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