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Scarica l'Allegato - Associazione Italiana Sommelier

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Vino e salute<br />

ficare come, almeno in apparenza, una dieta ricca di<br />

grassi animali, possa essere contrastata, nei suoi effetti<br />

deleteri sulla salute, con un moderato consumo quotidiano<br />

di vino. In questo contesto, qualche tempo fa,<br />

la rivista medica «Circulation» ha pubblicato uno studio<br />

italiano che ha coinvolto oltre 200mila persone e<br />

che ha messo in evidenza come un consumo moderato<br />

di vino possa ridurre il rischio di patologie cardiovascolari.<br />

Alcuni studiosi ipotizzarono dapprima che la ragione<br />

fosse dovuta alla fluidificazione del sangue da parte dell’etanolo.<br />

Tale ipotesi venne tuttavia messa presto da<br />

parte in quanto fu dimostrato che era proprio il vino<br />

come bevanda complessa e non il solo etanolo che esercitava<br />

il riscontrato effetto benefico. Altri studiosi attribuirono<br />

invece gli effetti cardioprotettivi del vino ad<br />

alcuni composti presenti nell’uva, quali i polifenoli.<br />

Queste molecole sono dei metaboliti secondari di grande<br />

importanza biologica che agiscono in primis come<br />

fitoalessine, ossia contro l’invasione microbica delle<br />

piante. Da un punto di vista fisiologico, una dieta ricca<br />

di polifenoli aiuta a vivere meglio e a combattere l’eccessiva<br />

produzione di radicali liberi generata da eventi<br />

patogenici... e non solo!<br />

Fra i polifenoli più studiati c’è il resveratrolo che è presente<br />

in quantità importanti nei frutti di bosco, nelle<br />

more, nelle arachidi, nel rabarbaro e per quel che ci<br />

riguarda nell’uva, soprattutto in quella a bacca nera,<br />

dalla quale viene estratto con la macerazione durante<br />

i processi di vinificazione. La quantità di resveratrolo<br />

presente in una bottiglia di vino rosso varia in ragione<br />

a molteplici fattori come il tipo di vitigno, le condizioni<br />

pedo-microclimatiche, le tecniche di vinificazione, le<br />

pratiche in cantina e può raggiungere, e talvolta superare,<br />

i 20 mg/litro soprattutto per le tipologie di vini<br />

rossi come Merlot, Cabernet-Sauvignon, Cabernet Franc,<br />

Grenache, Amarone, Shiraz, Raboso-friularo, Nero<br />

d’Avola. La stessa fermentazione malolattica è in grado<br />

di aumentare la concentrazione di resveratrolo liberandone<br />

la frazione glicosilata.<br />

Le proprietà del resveratrolo sono molteplici essendo il<br />

polifenolo antiaggregante piastrinico, antiossidante,<br />

antitrombotico, antinfiammatorio, antiradicalico, vaso<br />

rilassante, modulatore del metabolismo lipidico, fitoestrogenico,<br />

antivirale e altro ancora. Baur e colleghi,<br />

in un articolo apparso nel 2006 nella prestigiosa rivista<br />

scientifica «Nature», hanno sottolineato come il resveratrolo<br />

possa agire da regolatore metabolico delle calorie<br />

alimentari in soggetti obesi aumentandone significativamente<br />

sia le aspettative di vita sia le performances<br />

fisiologiche compromesse dall’obesità, il tutto attivando<br />

processi biochimici legati al metabolismo dell’insulina.<br />

Ciò sembrerebbe far supporre che il resveratrolo possa<br />

aiutare a prevenire l’insorgere del diabete conseguente<br />

a una dieta ricca di grassi. Su questa linea di ricerca<br />

Joanne Ajmo e colleghi dell’università della Florida<br />

a Tampa hanno messo in evidenza la capacità del resveratrolo<br />

di ridurre la steatosi epatica. Ad ulteriore conforto,<br />

studi recenti dimostrano come il polifenolo in questione<br />

aiuti a prevenire l’accumulo nel fegato di grassi<br />

54<br />

▲ Il Prosecco contiene una significativa concentrazione<br />

di tirosolo, un potente antiossidante “cugino” del<br />

resveratrolo<br />

di origine non alcolica (Non-Alcoholic Fatty Liver Disease<br />

o NAFLD), una patologia non curabile che coinvolge<br />

circa 40 milioni di persone solo negli Stati Uniti.<br />

Studi svolti alla facoltà di Medicina di San Diego in<br />

California che hanno coinvolto circa 12mila persone,<br />

hanno recentemente sostenuto che il consumo di un<br />

paio di bicchieri di vino al giorno possa avere un acclarato<br />

effetto preventivo su tale accumulo di grassi. Questo<br />

dato diventa ancora più interessante quando si osserva<br />

che solo il vino, e non altre bevande alcoliche come<br />

la birra o liquori vari, è in grado di combattere la NAFLD.<br />

Ad ampliare lo spettro d’azione del resveratrolo,<br />

Charlotte Oomen e colleghi dell’università di Gröningen<br />

in Olanda hanno recentemente sostenuto come questo<br />

polifenolo influenzi il mantenimento delle funzioni cognitive<br />

nei processi dell’invecchiamento cerebrale. Già nell’antica<br />

medicina orientale, contro le malattie degenerative<br />

dell’invecchiamento, veniva utilizzato il Polygonum<br />

cuspidatum che oggi sappiamo contenere nelle radici<br />

quantità considerevoli di trans-resveratrolo.<br />

Per quanto riguarda invece l’effetto cardioprotettivo, il<br />

resveratrolo agisce da antiaggregante delle piastrine,<br />

similmente a quanto avviene in seguito all’assunzione<br />

di aspirina. Recentemente Andreas Markus e Brian<br />

Morris della facoltà di Medicina di Sidney in Australia<br />

hanno dimostrato come il resveratrolo, diversamente<br />

da altri polifenoli, sia particolarmente efficace nell’aumentare<br />

la sintesi dell’enzima NO-sintasi, direttamente<br />

coinvolto nei meccanismi vasodilatatori.<br />

Dall’università Zhejiang a Hangzhou in Cina giunge<br />

invece notizia che alcuni polifenoli come la procianidina<br />

B e la miricetina, ben presenti in alcune tipologie di<br />

vini come il Cabernet Sauvignon, hanno forti capacità<br />

inibitorie sulle aromatasi, una categoria di enzimi che<br />

giocano un ruolo importante nella carcinogenesi del

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