Scarica l'Allegato - Associazione Italiana Sommelier
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Vino e salute<br />
La natura<br />
ci ha regalato<br />
un prezioso alleato<br />
della salute<br />
IL VINO COME BEVANDA COMPLESSA ESERCITA UN EFFETTO BENEFICO SULLA<br />
NOSTRA SALUTE. I POLIFENOLI DA UN PUNTO DI VISTA FISIOLOGICO AIUTANO A<br />
VIVERE MEGLIO E A COMBATTERE L’ECCESSIVA PRODUZIONE DI RADICALI LIBERI<br />
▲ Fu il medico greco Ippocrate,<br />
padre della medicina, a ottenere<br />
per primo un vino corroborante e<br />
digestivo con l'aggiunta di fiori<br />
d'assenzio e foglie di dittamo.<br />
Quando, infatti, sorseggiamo il vermouth<br />
come aperitivo, o il Martini<br />
dry, la maggior parte di noi è del<br />
tutto inconsapevole di essere l'ultimo<br />
anello di una storia incredibile,<br />
lunga almeno 2.500 anni, che partendo<br />
dal Vicino Oriente e dalla<br />
Grecia Antica arriverà in tutto il<br />
mondo<br />
52<br />
di Paolo Zatta<br />
Il vino, nella sua plurimillenaria storia, oltre a donare momenti di colta<br />
piacevolezza come ad esempio nei convivi e nei simposi del mondo<br />
greco-romano, ha costituito assieme all’olio d’oliva una delle basi terapeutiche<br />
nella pratica medica. San Paolo nella prima lettera al diletto amico<br />
Timoteo così lo consigliava: «Smetti di bere soltanto acqua, ma fa uso di<br />
un po' di vino a causa dello stomaco e delle tue frequenti indisposizioni».<br />
Oggi sappiamo che il consiglio era quanto mai appropriato in quanto il<br />
vino esercita un’azione protettiva sulla mucosa gastrica oltre a possedere<br />
delle proprietà antibatteriche nei confronti dell’Helicobacter pylori, il<br />
più importante agente causale della gastrite cronica. Nel poema omerico,<br />
l’Iliade, l’uso del vino mescolato a formaggio di capra viene citato come<br />
pratica per lenire i postumi di un combattimento. E ancora, Ippocrate,<br />
medico greco del 460 a.C., padre della medicina e autore del giuramento<br />
che ogni medico pronuncia, usò per primo il vino talvolta in infusione con<br />
l’assenzio o con altre erbe medicamentose ad uso corroborante o digestivo.<br />
Forse un antesignano del vermouth?<br />
I primi esperimenti dell’età contemporanea sulle azioni antisettiche del<br />
vino risalgono al 1892 quando Arnold Pick, famoso patologo della Moravia,<br />
dimostrò che, aggiungendo del vino a dell’acqua contaminata da vibrioni<br />
del colera, l’acqua tornava ad essere potabile. Da allora le sperimentazioni<br />
con il vino contro virus e batteri continuarono coinvolgendo i microrganismi<br />
del tifo, della dissenteria e altri ancora. Nel 1977, curiosamente,<br />
alcuni medici canadesi riscontrarono che in quattro ore il virus della poliomielite<br />
veniva inattivato dal vin brûlé.<br />
Un tempo, specie tra le classi meno abbienti, il vino svolgeva un ruolo<br />
molto importante come fonte di energia alimentare con le sue circa 750<br />
kcal/litro. Va quindi ricordato in questo contesto che la Regola di San<br />
Benedetto consentiva un consumo quotidiano di un’emina di vino, pari<br />
a 0,275 l, come integrazione al parco pasto dei monaci, quantità che poteva<br />
essere aumentata per chi doveva svolgere il duro lavoro dei campi. Con