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Luglio / Agosto - Sardinews

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I nodi storiciIl Parlamento di Strasburgo discute sulla situazione delle regioni insulari: e la Sardegna?Essere Isola, avere un’economia fragileEcco le carte da giocare con l’Unione EuropeaIl 12 giugno scorso il commissarioeuropeo per la politica regionale,Michel Barnier, ha presentato alParlamento europeo lo studio dal titolo:«Analisi delle regioni insulari dell’UnioneEuropea”. Scopo dell’analisi è quellodi fornire una diagnosi della situazionedelle Isole d’Europa e proporre lineed’intervento utili per la formulazione, nel2004, della terza relazione sulla coesionee, in prospettiva, per la formulazionedella politica di coesione dopo il 2006. Insostanza, lo studio costituirà il documentobase per le proposte della Commissionein materia di insularità.La questione ci riguarda molto da vicino.Con l’ingresso nell’Unione di 10 nuoviPaesi con livelli di reddito notevolmentepiù bassi rispetto alla media europea, laSardegna sarà, inevitabilmente, destinataa uscire dall’ambito delle regioniricadenti all’interno dell’Obiettivo 1 perun effetto puramente statistico. In questosenso l’insularità, se riconosciuta comesituazione da cui derivano gravi handicapstrutturali, potrebbe rappresentare lavia per continuare a godere dei beneficiche l’Unione Europea riconosce alle areesvantaggiate.In questa sede cercheremo di sintetizzarei punti salienti dell’indagine, con particolareriguardo ai possibili risvolti per lanostra regione.Individuazionedei territori insulariSulla base della definizione di isola adottatada Eurostat e con l’utilizzo di alcuneconvenzioni aggiuntive, si giunge a identificareun elenco di 286 territori insularipopolati da quasi 10 milioni di abitantisu una superficie di 100 mila chilometriquadrati: rispettivamente il 3 e il 3.2 percento dei corrispondenti valori Ue. Il Pildi questi territori rappresenta il 2.2 percento del Pil dell’Ue, mentre il Pil perabitante raggiunge circa il 72 per centodella media dell’Unione.La maggior parte delle isole si trova nelMediterraneo (Italia e Grecia). La ripartizionedella popolazione per territoriomostra al primo posto la Sicilia, con il53 per cento del totale, seguita dalla Sardegnacon il 17. Mentre la ripartizionedella popolazione per paese evidenziacome oltre l’80 per cento degli isolani sitrovano in Italia.Al di là di alcune eccezioni, la situazioneeconomica e sociale delle isole apparemeno buona sia rispetto a quella delpaese di appartenenza che rispetto allamedia Ue:La maggioranza di questi territori presentauna struttura produttiva a caratteremonosettoriale e, dunque, più soggetta avariazioni cicliche;Gli indicatori socio-economici (redditopro-capite, tasso di disoccupazione, dotazioneinfrastrutturale, livelli di istruzione,ecc.) pongono, in generale, le isole in unaposizione di maggior svantaggio.La prosecuzione dell’analisi mostra, tuttaviache a queste caratteristiche comunisi contrappone, sotto altri aspetti, una situazionepiuttosto differenziata. Le isoled’Europa presentano un notevole gradodi eterogeneità dal punto di vista demografico,orografico, della dimensione,della distanza dal continente, oltre che daquello politico amministrativo.Per tenere nel debito conto queste diversitàsi è deciso di lavorare su “due livellidi territorialità”: da una parte la riflessioneè stata centrata sull’insieme dei 286territori, dall’altra su 19 regioni insularidi livello Nuts II o III. Questa distinzionesi è resa necessaria a motivo della dif-12luglio agosto 2003

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