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Luglio / Agosto - Sardinews

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EuropaFunzionari della direzione regionale imprese di Bruxelles ospiti della SfirsLa Sardegna è un laboratorio per l’EuropaTorna il “piccolo è bello” e l’artigianato“La Sardegna rappresenta un importantebanco di prova per capire ciòche possiamo realizzare in Europa».Lo ha detto Timo Summa, alto funzionariodella Direzione generale impresedella Commissione europea giunto a Cagliariper incontrare i vertici della Sfirs inoccasione del primo seminario del «LaboratorioSardegna», a un anno dalla suacreazione. «La Commissione Europea»,ha detto il funzionario, «è molto lieta deirisultati fin qui ottenuti dal tavolo di parternariatoattivo promosso in Sardegna».«Negli ultimi anni», ha spiegato Summa,«la politica di sviluppo dell’Unione hasubito un grande cambiamento: ora lePmi sono in cima all’agenda europea,e i loro problemi sono tenuti in grandeconsiderazione”. Direttore responsabileper la “Promozione dell’imprenditorialitàe per le piccole e medie imprese”, Summaè incaricato di rappresentare le Pmipresso l’organismo comunitario. Con luia Cagliari c’era Francesco Ianniello, capodell’Unità “Artigianato, piccole imprese,cooperative e mutue” della Dg Imprese.La visita dei due alti funzionari arriva aun anno dall’adesione della Sardegna, primafra le regioni del vecchio continente,alla “Carta europea per la piccola e mediaimpresa”, e rappresenta un esplicito riconoscimentodel lavoro pionieristico svoltodalla Regione e dalla Sfirs per l’ elaborazionee la sperimentazione di nuovemetodologie di applicazione dei principifondamentali della Carta Europea dellePmi. “In Sardegna”, ha detto Summa,“si stanno sperimentando gli strumentipiù innovativi di promozione dell’imprenditorialità.La nuova frontiera delcredito è rappresentata dall’utilizzo delventure capital a livello regionale”. Importanteanche lo scambio di conoscenzae di esperienza: “Gli Euro-Info- Centersdislocati presso le Camere di Commerciolocali, costituiscono un aiuto valido eprezioso all’orientamento degli imprenditori”.L’obbiettivo principale è crearecollegamenti diretti e ravvicinati tra laCommissione europea e la comunità dellePmi. Fra le più importanti esperienzedi supporto allo sviluppo di impresa c’èil “Laboratorio Sardegna”, un’iniziativavarata un anno fa in parternariato con laDg Imprese e che mira all’ individuazionedelle problematiche specifiche delle Pmisarde alla luce degli sviluppi delle politichenormative e finanziarie della Ue.Il presidente della Sfirs, Alberto Meconcelliha definito il Laboratorio Sardegna“un canale privilegiato fra le imprese sardee l’Ue”. Una sorta di fucina di idee eprogetti in grado di innescare un processovirtuoso di conoscenza.”Il Laboratorio”,ha detto Meconcelli, “è impegnato nell’individuazionedelle specifiche problematichedelle Pmi sarde e nell’elaborazione dimodelli di sistema da estendere anche adaltre realtà”. La filosofia è quella del “piccoloè bello” . “Abbiamo compreso che il“piccolo” non è un momento dell’impresa,ma è una sua condizione, che ha bisognodi essere supportata con i giusti mezzi”:ha detto Salvatore Messina, coordinatorescientifico del “Laboratorio Sardegna”.“Il successo non si misura più in terminidi dimensioni e di crescita, ma di sviluppo”.Quali le modalità di uno sviluppocompatibile?: “Si può cambiare l’assettoorganizzativo o concludere accordi internazionali,mantenendo così la propria piccoladimensione”. Sono frutto di questo nuovoapproccio i due progetti messi in campo dalLaboratorio Sardegna e attualmente in fasedi sperimentazione: “Connessione” punta adefinire i protocolli per unire il patrimonioculturale e naturale al turismo. “Mail Order”invece riguarda la creazione di piattaformetelematiche che eliminino la fasedell’intermediario, portando direttamentea contatto i piccoli produttori sardi con igrandi mercati europei. “In particolare”,ha detto Messina “si lavorerà sui progetti diexport dell’agro alimentare, con un attentosupporto alla gestione degli stock e dellaqualità”.Confesercenti: turismo di qualità per la SardegnaCi sono luci ed ombre nell’andamento della stagione turistica2003. Lo evidenzia uno studio sui flussi turistici in Sardegna,presentato dalla Confesercenti a luglio. Il rapporto si basa su uncampione di cento imprese localizzate su tutto il territorio regionale,equivalenti al 12 per cento del comparto del turismo inSardegna. Dallo studio emerge il buon andamento della stagionein corso (l’ottima performance di giugno lascia già intravedere ilrecupero delle quote perse nel 2002), ma non mancano anche datipreoccupanti. Il turismo continua ad essere localizzato prevalentementenelle zone costiere e tocca solo marginalmente l’internodell’isola. La stagione turistica rimane inoltre concentrata neimesi estivi –giugno, luglio e agosto- e la permanenza mediadei turisti nell’isola non supera la settimana. Indice questo dellascarsa capacità di differenziazione dell’offerta turistica: soltantoil 3 per cento delle imprese interpellate ha dichiarato una permanenzamedia di visitatori superiore ai 15 giorni. Si tratta di realtàlocalizzate prevalentemente nelle province di Cagliari e Sassari,in grado di offrire servizi e intrattenimenti sul posto. In Sardegnamanca ancora un sistema integrato, capace di creare sinergie fradiversi operatori e di generare un indotto nei settori collegatidell’artigianato e dell’agroalimentare. Il 65% degli operatori turisticidichiara di lavorare da solo, mentre bisognerebbe andareverso l’integrazione di diversi settori-ambiente, archeologia, enogastronomia- e favorire l’associazionismoeconomico. Si creerebbe così quel tessuto del “distretto”,che ha fatto grande l’economia di altre regioni a vocazione prevalentementeagricola, come Umbria e Toscana. Per contrastarela concentrazione della stagione turistica occorre inoltre abbandonarela visione legata al turismo di massa. Meglio puntare sullaqualità e su diverse tipologie di turismo: da quello scolasticoe congressuale a quello della terza età. Un’opportunità da nontrascurare è quella offerta dall’apertura dei mercati dell’Est Europa,ben disposti, insieme a svizzeri e tedeschi, a visitare l’isolanei mesi di bassa stagione.Dal lato della programmazione di lungo periodo si registra ancorala carenza delle infrastrutture: rimangono problematiche lasituazione dei trasporti, dell’acqua e dell’energia elettrica, premesseindispensabili per lo sviluppo turistico dell’isola. (P.P.)18luglio agosto 2003

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