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MISURAZIONE DEL DOLORE ONCOLOGICOL’oggetto e le modalità della misurazione12Al fine di indirizzare la comunità scientifica internazionale ad un uso standardizzatodelle metodologie di valutazione del dolore, negli ultimi anni sono state pubblicaterevisioni sistematiche della letteratura (3, 4) consensus conferences di esperti(1, 2, 5) e linee guida (6) focalizzate sui contenuti e sulle modalità della misurazionedel dolore.Esiste consenso riguardo alle più r<strong>il</strong>evanti dimensioni da indagare per una misurazioneesaustiva del dolore (1, 3, 4):1. Intensità del dolore.2. Sollievo dal dolore.3. Caratteristiche temporali: fluttuazioni temporali in intensità e frequenza.4. Localizzazione del dolore.5. Giudizio di soddisfazione del paziente sul trattamento antalgico e sui suoi effetticollaterali.Altre aree giudicate di minore r<strong>il</strong>evanza sono: interferenza con la qualità di vita,componenti emotive dell’esperienza dolorosa, qualità del dolore in termini di sensazionefisica associata all’esperienza dolorosa, attitudini, st<strong>il</strong>i di coping e credenzerelative all’esperienza dolorosa, durata dell’esperienza dolorosa (3).Sebbene la scelta di quali dimensioni indagare dipenda strettamente dallo scopodella misurazione, l’intensità del dolore è da considerarsi una dimensione essenzialenon rinunciab<strong>il</strong>e (1, 6).Poiché <strong>il</strong> dolore è una sensazione soggettiva, la misurazione dell’intensità e dellealtre dimensioni del dolore non può prescindere dalla percezione espressa dalpaziente; è infatti dimostrata una discrepanza di valutazione dell’intensità del doloreda parte del paziente e da parte del medico o dell’infermiere (7). Tuttavia,nei casi in cui le condizioni fisico-cognitive siano talmente gravi da essere incompatib<strong>il</strong>ianche con una comp<strong>il</strong>azione assistita, si propone l’etero-valutazione,e cioè la valutazione del dolore da parte dell’operatore basata sull’osservazionedel paziente; <strong>questo</strong> tipo di comp<strong>il</strong>azione permette di recuperare una valutazionela cui assenza, soprattutto nell’ambito di ricerche longitudinali, costituirebbeuna grave distorsione in termini di generalizzab<strong>il</strong>ità dei risultati poichérisulterebbero mancanti i dati relativi ai pazienti nelle peggiori condizioni fisicocognitive(7).Quella dolorosa è un’esperienza intrinsecamente longitudinale e pertanto la misurazionedeve sempre fare riferimento ad un preciso intervallo temporale: “in <strong>questo</strong>momento”, “nelle ultime 24 ore” “nelle ultime 8 ore” o “nell’ultima settimana”

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