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Parte I - Confederazione dell'Oratorio di San Filippo Neri

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E. A. Cerrato, Per il Sessantesimo della “<strong>Confederazione</strong> dell’Oratorio”9PER IL SESSANTESIMO DELLA“CONFEDERAZIONE DELL’ORATORIO” 1Se l’Oratorio ha nel ministero <strong>di</strong> Padre <strong>Filippo</strong> la sua chiara origine, e seè evidentemente creatura sua anche la Congregazione che dall’Oratorio nascee per l’Oratorio è costituita, non si può invece affermare che fosse nellasua mente una qualche forma federativa delle Congregazioni che sorgevanofuori Roma ad iniziativa <strong>di</strong> sacerdoti venuti a contatto con l’Oratorio Romanoed affascinati dal nuovo metodo d’evangelizzazione, oppure ad iniziativad’alcuni membri della stessa Congregazione Romana 2 .L’intenzione originaria <strong>di</strong> Padre <strong>Filippo</strong> riguardo alla Comunità sacerdotaledei suoi figli spirituali riflette la natura e l’impostazione del Padre, inclinea non programmare nulla, a non organizzare, ma ad affidarsi piuttostoallo Spirito <strong>San</strong>to in una or<strong>di</strong>nata comunione.Si deve all’iniziativa dei suoi <strong>di</strong>scepoli sacerdoti, più che a quella del Padre,il cammino che portò al riconoscimento pontificio del 1575 quella Comunitàche a Padre <strong>Filippo</strong> era nata e si era sviluppata tra le mani.Era certamente vivo nel Padre il desiderio apostolico <strong>di</strong> veder l’Oratorio<strong>di</strong>ffondersi e con esso la Congregazione destinata a servirlo. Ne abbiamo unsignificativo documento nella lettera che Padre <strong>Filippo</strong> scrive, il 13 gennaio1580, all’arcivescovo <strong>di</strong> Fermo mons. Domenico Pinelli 3 , in cui leggiamoche volentieri avrebbe inviato dei sacerdoti ad iniziarne l’attività a Fermo,ma lo tratteneva la scarsità delle forze, che effettivamente furono sempre esiguein relazione all’intensa attività dell’Oratorio, strutturato ormai nell’or<strong>di</strong>natasuccessione dei sermoni per i quali non tutti i Padri avevano capacità1 Questo articolo riprende ed integra il cap. IV <strong>di</strong> E. A. CERRATO, <strong>San</strong> <strong>Filippo</strong> <strong>Neri</strong>. La suaopera e la sua ere<strong>di</strong>tà, Pavia, 2000.2 Ricor<strong>di</strong>amo il tentativo <strong>di</strong> fondazione in Milano, durato alcuni anni con l’invio <strong>di</strong> soggettida parte <strong>di</strong> P. <strong>Filippo</strong>; la Casa <strong>di</strong> S. Severino nelle Marche (1579), <strong>di</strong> Fermo (1583), <strong>di</strong> Napoli (apartire dal 1584), dell’Abbazia <strong>di</strong> S. Giovanni in Venere, impetrata ed ottenuta da Sisto V (1585),la Comunità romana <strong>di</strong> S. Giovanni dei Fiorentini.3 <strong>San</strong> FILIPPO NERI, Gli scritti e le massime, a cura <strong>di</strong> A. CISTELLINI, Morcelliana, Brescia, 1994.D’ora in poi citato: S. FILIPPO NERI, Gli scritti e le massime, pp. 52-53

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