tlchina2012 / porto&<strong>diporto</strong>L’interscambio marittimodell’Italia con l’Area MedSettore core per lo sviluppo ela crescita del Sistema Italia ècertamente il trasporto marittimo,soprattutto se si considerano le opportunitàconnesse ad un incrementodelle relazioni economiche e commercialicon i Paesi del Mediterraneo. Loconfermano le analisi di SRM-Studi eRicerche per il Mezzogiorno effettuatenell’ambito del filone di ricerca indirizzatoal settore dei trasporti e della logistica,disponibili sul sito www.sr-m.it.Il Centro Studi - collegato al GruppoIntesa Sanpaolo - sta infatti realizzandouno studio sul comparto dello Shipping,lavoro che, tra l’altro, si soffermasull’interscambio commerciale in esseretra l’Italia ed i Paesi del Mediterraneo.Dall’analisi emerge come talearea rappresenti un punto di riferimentodi grande interesse per il trasportovia mare del nostro Paese assorbendoil 16,8% dello scambio complessivo attivatocon il resto del Mondo attraversotale modalità.In considerazione del solo bacino delMediterraneo, inoltre, il mare è il principalecanale su cui viaggiano le merciitaliane con un interscambio che per il2011 ha assorbito oltre il 70% del totale(40,6 miliardi di euro su un totale di57,7 miliardi).(GRAFICO 1)Il traffico marittimo è relativo soprattuttoai Paesi del Southern Med (Algeria,Egitto, Libia, Marocco, Tunisia);questi, infatti, ne assorbono insiemeoltre la metà del totale (pari a 20,6 miliardidi euro) e si configurano comenostri partner commerciali soprattuttoin riferimento ai prodotti petroliferi. Soloin seconda battuta si ritrovano i Paesidell’Eastern Med (Israele, Libano,Siria e Turchia) con quasi 17 miliardi dieuro pari al 41,8% e, quindi, quelli dellasponda Adriatica (Albania, Bosnia,Croazia e Montenegro) il cui interscambiovia mare con il nostro Paese è paria circa 3 miliardi di euro (7,5%).L’andamento nel tempo di tali trafficirisulta, tuttavia, altalenante con un calocomplessivo che nel 2011 è pari a 11,3punti rispetto all’anno precedente. Vaprecisato, comunque, che tale risultatoè per lo più dovuto ai Paesi del SouthernMed che, anche come conseguenzadegli eventi politici che hanno interessatotali zone, hanno visto un caloMARITIME TRADEIN THE MEDITERRANEANSea transport is certainly a core sector for developmentand growth in System Italy especially if the opportunitiesconnected with the increasing economic and commercialrelationships with the Mediterranean countries are takeninto consideration. These facts are confirmed in an analysiscarried out by SRM-Studi e Richerche (SRM Studyand Research) www.sr-m.itThe Study Centre of Intesa Sanpaolo Bank is also carryingout a study of shipping and trade between Italy andthe Mediterranean area. The study shows that sea transportwith the Mediterranean accounts for 16,8% of all ofItaly’s trading world-wide.Sea is the principal means of transport for Italian goodsin the Mediterranean with 40,600 million euros (70%)out.Maritime traffic is mainly with Southern Mediterraneancountries (Algeria, Egypt, Libya, Morocco and Tunisia)and they account for more than half of the total (20,600milllion euros). The principal product is petroleum. Thosecountries are followed by the Eastern Mediterranean area(Israel, Lebanon, Syria and Turkey) with trade of 17,000million euros (41,8%) and the Adriatic countries (Albania,Bosnia, Croatia and Montenegro) with 3,000 million euros(7,5%) .The traffic tends to vary from year to year with 2011 down11,3% as a result of trade with the Southern Mediterraneancountries falling by 27% due to the political situationbut partially set off by increases in the other areas(plus 14,5% with the Eastern Mediterranean and plus24 - <strong>maggio</strong> 2012
di oltre il 27% bilanciato, solo in parte,dagli aumenti registrati nelle due restantiaree (+12,8% per l’Adriatic Med e+14,5% per l’Eastern Med).Considerando i singoli Paesi, invece,il nostro principale partner è la Turchiacon un flusso di merci quantificabile incirca 11,3 miliardi di euro. Seguono,con un traffico notevolmente inferiore(compreso tra i 4 ed i 6 miliardi di euro)Tunisia, Egitto, Algeria e Libia.Tale situazione rispecchia però soloin parte lo scenario dei traffici degli ultimianni. Se si osservano, infatti, i datidel periodo 2008-2011 si nota comefino al 2010 è stata la Libia il Paese<strong>maggio</strong>rmente interessato dagli stessi,ma il calo che questa ha vissuto nel2011 (pari al 77,5% rispetto al 2008) haimplicato un mutamento nella configurazionecomplessiva. I restanti Paesi,seppur con valori assoluti spesso diminore entità e nonostante la diminuzionedegli scambi dovuta alla generalecrisi del 2009, hanno, invece, riportatoun incremento del loro business marittimocon l’Italia; incremento che nelcaso della Turchia ha superato il 20%.(GRAFICO 2)In riferimento all’aspetto qualitativodelle merci trasportate via mare dae per l’Italia, si osserva come oltre il18% del totale è relativo a macchinee apparecchi meccanici. Seguono lecategorie afferenti i prodotti petroliferi(raffinati e non) che nel loro insiemeassorbono il 32,5% del totale e, infine,i prodotti dell’industria tessile edell’abbigliamento (11,1%) e quelli relativial settore dei metalli (10,8%).Anche in questo caso, scendendo neldettaglio delle singole ripartizioni territorialiè possibile trarre considerazionidiverse. Ad esempio, per gli scambi coni Paesi del Southern Med si nota una rilevantepresenza dei prodotti petroliferiil cui peso complessivo è pari ad oltreil 40% del totale ed è quantificabile in8,5 miliardi di euro; mentre se si osservanogli scambi che l’Italia ha conGRAFICO 1Il commercio estero dell’Italia con l’Area Medper modalità di trasporto – Anno 2011Italian foreign trade in the Mediterranean by transport type - 2011FONTE: elaborazione SRM su dati ISTAT Coeweb, 2012SOURCE: SRM based on ISTAT Coeweb, 2012GRAFICO 2Il commercio marittimo dell’Italia in import ed export versol’Area Med: i primi 5 partner – Anno 2011Italian import and export maritime trade with the Mediterraneanarea – 5 principal partners – 2011FONTE: elaborazione SRM su dati ISTAT Coeweb, 2012SOURCE: SRM based on ISTAT Coeweb, 2012i Paesi dell’Eastern Med si nota comesono le macchine e gli apparecchimeccanici ad assorbire la <strong>maggio</strong>r quotacon un traffico quantificabile in circa3,3 miliardi di euro.Dall’analisi presentataemerge, quindi, tutta l’importanzache il trasporto marittimo riveste perl’economia italiana. Si tratta, infatti, nonsono di una delle principali modalitàdi trasporto utilizzate per l’ingresso el’uscita delle merci dal nostro territorio,ma anche di un comparto in crescitarispetto al passato; un comparto che,rispetto ai valori del 2009 e nonostantela crisi che ha caratterizzato tale anno,ha fatto registrare una ripresa di 3 puntipercentuali in rapporto al PIL.Riccardo Russo12,8% with the Adriatic countries).Turkey is Italy’s principal partner with a flow of goods of11,300 million euros followed by Tunisia, Egypt, Algeriaand Libya with trade of between 4,000 and 6,000 millioneuros each.These numbers reflect only a part of the last few yearstrading pattern. Between 2008 and 2011 Libya was Italy’smain trading partner. But trade fell with Libya by 77,5%in 2011 compared with 2008 which caused the overallpicture to change. The other countries, although withlower individual trading volumes, and the reduction intrade caused by the 2009 general crisis gave rise to anincrease in maritime trade with Italy. In fact trade withTurkey increased by more than 20% (GRAPH 2)With reference to the types of goods transported by seato and from Italy, 18% refers to machinery and equipmentfollowed by petroleum products both refined andnot refined 32,5%, textiles and clothing 11,1% and metals10,8%.An analysis of the trading by country gives rise to a numberof different conclusions. For example more than 40%of trade with Southern Mediterranean countries comesfrom petroleum products with a value of 8,500 millioneuros. On the other hand trading with the Eastern Mediterraneancountries consists mainly of machinery andequipment with a value of 3,300 million euros.The analysis demonstrates the importance of maritimetransport for the Italian economy. In fact sea transport isnot just one of principal systems used to transport Italy’simports and exports but is a growth sector. Comparedwith 2009 and its crisis, sea transport increased its shareof GNP by 3 points.<strong>maggio</strong> 2012 - 25