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Scarica - Il tacco d'Italia

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turismoprima gli under 25 e gli over 65.coordinati dall’altoATTILIO CAPUTO, AMMINISTRATORE CAROLI HOTELS, SANTA MARIA DI LEUCAAttilio Caputo“Un proposta dilegge che volesseagevolare il settore turistico dovrebbe prevederedelle condizioni di favore, dal 50 al 100per cento di sconto sui biglietti di treni e aerei,per gli under 25 e gli over 65, che scelgono lestrutture alberghiere dell’Italia meridionale.Tali sconti potrebbero essere subordinati adeterminate condizioni, come una permanenzaminima di almeno una settimana nella destinazioneprescelta.Credo sia importante incentivare il turismonei periodi di bassa stagione che sono quellidurante i quali, notoriamente, le strutture ricettivehanno vita più difficile data la scarsa presenzaturistica.Negli anni sono stati proposti, in ambitoturistico, vari tipi di incentivi, ma io credo chesia più utile cercare di incrementare direttamentela domanda turistica.Nel programma del centrodestra esiste laproposta di ridurre l’Iva sul turismo e portarlaa livello di quella della altre nazioni europee.Sarebbe un buon provvedimento.Sarebbe assai utile l’attivazione di unMinistero centrale del Turismo. Anche se si èandati verso la delega alle Regioni in materiaturistica, resta necessario un coordinamentodel settore, anche perché nel mercato turisticoormai la competizione non si gioca tra Regioniné tra micro-Regioni o tra Comuni, ma tranazioni. Dunque, anche ai fini della promozionedella nostra nazione all’estero, sarebbemeglio pensare ad un coordinamento piuttostoche ad una delega delle competenze e delleresponsabilità.Un coordinamento centrale permetterebbe,già ad inizio anno, una visione ed una programmazionedell’intero calendario. Spesso evolentieri non c’è dialogo tra la Camera dicommercio, la Pro Loco, il Comune, laProvincia”.“<strong>Il</strong> nuovo governo dovrebbe chiedersi comemai in Italia gli investimenti stranieri siano cosìscarsi. Gli imprenditori, infatti, investono moltodi più in un paese come la Spagna, di alto livellotecnologico, ma fino a qualche anno fa moltomeno avanzato di quello italiano.In Italia per dare vita ad una società, perampliarne un’altra, per realizzare infrastrutture,bisogna seguire procedure burocratiche moltocomplesse, interfacciandosi con le autorità piùdisparate come vari uffici comunali, provinciali eregionali: Uffici tecnici dei Comuni, enti regionalicome Uffici parchi, Ufficio valutazione impattoambientale, Uffici valutazione impatto paesaggistico,Uffici sviluppo impresa, Vigili del fuoco.Le concessioni richieste si ricevono dopoattese snervanti e demotivanti.Negli infiniti meandri burocratici si perdonoi più capaci imprenditori italiani. Spesso sicasca in ciarlatani di vario genere che promettonoaiuti, conoscenze e collegamenti capaci di“Indipendentementeda qualesarà la compagineRoberto Fatano di governo, mi piacerebbeche questapresentasse un preciso disegno di legge finalizzatoa rendere più agevole il settore dell’export.Sarebbero necessarie, innanzi tutto, azionidi riduzione delle imposte Irap sul valore esportato,dal 3,9% al 1,5% nel solo comparto deiricavi da export, ed azioni di riduzione dei costidi logistica del 25% a consuntivo per chi esportanei paesi ove vi è un forte sbilanciamentodelle partite correnti, rispetto al nostro paese;vantaggio competitivo per le nostre imprese eper il bilancio dello Stato.Sarebbe utile prevedere una fiscalità di vantaggio,imposta unica del 5% per imprese cheinvestono da tre milioni di euro in su nel nostroterritorio, che abbiano nella data di entrata invigore della misura proprietà maggioritaria. Lainfrastrutturemeno “carte”FRANCESCO NOBILE, AMMINISTRATOREPROTOTIPO SPA NARDÒsbloccare e accelerare le procedure.E se l’iter è un’odissea per l’imprenditore italiano,pensiamo a quanto sia complicato per unimprenditore straniero che si volesse cimentaread investire nel nostro Paese. Si dovrebbe pertantocercare di sburocratizzare il più possibile.La soluzione potrebbe essere obbligare leistituzioni a dare risposte certe in tempi brevi,creare sportelli unici che rappresentIno tutte leistituzioni, dietro i quali sieda un consulenteche cerchi la vera e rapida soluzione del problemae non che trovi un problema ad ognisoluzione.exportsgravi fiscali per chi esportaROBERTO FATANO, AMMINISTRATORE INTERFRUTTA SPA, LECCEproprietà di queste imprese, riconducibili alleagevolazioni anzidette, dovrebbe permanere perdieci anni. L’eventuale cessione in anticipo rispettoal periodo previsto, per le partecipazioni nonqualificate, dovrebbe scontare il doppio dell’impostasostitutiva prevista dalla legislazione italianaossia il 25% in totale. Per le qualificate, il 50%in più rispetto all’ordinaria, ovvero, in totale il40,5%.Ritengo utili, inoltre, l’esenzione totaledegli oneri sociali per le imprese italiane enon, costituite in forma di società di capitali, lacui agevolazione andrebbe computata informa automatica, sempre per le unità lavorativeimpiegate nei comparti internazionalizzazione;la riduzione delle imposte Ires in capoalle imprese per i redditi prodotti da esportazionenei paesi terzi non facenti partedell’Unione europea (12% in luogo di 27,5%).Una ulteriore riduzione del 5% andrebbe previstaper le aziende che si uniscono in societàil <strong>tacco</strong> d’Italia 11 Aprile 2008Al nuovo governochiedo una leggeche porti le istituzionia essere di aiutoe non di impedimentoalla crescitaFrancesco Nobileinfrastrutturale del paese”.IRENE TOMAElezioni in bianco e nero. Antonio La Trippa, alias Totò,tenta di convincere gli elettori a votare per luiconsortile a responsabilità limitata finalizzataall’internazionalizzazione e che per almenodieci anni rimangono legate da un patto disocietà.Bisognerebbe prevedere con le parti socialiun contratto di lavoro “ad hoc”, che aboliscal’articolo 18 della legge 300 del 1970 per tuttala forza lavoro presente nei segmenti aziendalifinalizzati all’internazionalizzazione.Andrebbero agevolate (tramite un tassodello 0,5%) le operazioni, sempre nei compartidella internazionalizzazione, di corporate finance,da mettere in atto specificatamente conoperazioni di “venture capital”, che possonocaptare l’interesse di “Fondi di Private Equity”,con società costituite allo scopo finalizzateall’internazionalizzazione, o per attività specificheda mettere in atto, per “Expansion capitalfinancing”.

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