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UNA “CASASANA”A TRICASE<strong>Il</strong> marchio del Gas di Tricase è eloquente:“Casasana”. Una casa dove non c’è spazio peri nemici della salute. Dalle onde elettromagneticheagli aggressivi chimici, dai tensioattivi neidetersivi alle scorribande delle materie plastiche.“La nostra attenzione è sempre rivolta aiprodotti sicuri per la casa e la famiglia che laabita – dice l’architetto Sodero – perfino nellarealizzazione degli elementi di arredo e nellagestione della casa. Detersivi liquidi naturali,senza chimica aggiunta, distribuiti con dispenser,alla spina. Noi forniamo una bottiglia, cheviene riempita di detersivo vegetale a marchioCasasana, almeno 45 volte. Dopo si riutilizzaper evitare la dispersione di plastiche e imballaggi”.Un’altra battaglia portata avanti dalgruppo di Tricase è la raccolta di tappi disughero, che altrimenti andrebbero perduti.“Vengono triturati e utilizzati per essere mescolatial polistirolo nelle coibentazioni – spiegaSodero –; da anni i sughereti sardi sono a cortodi materia prima vegetale”. In questi ultimimesi il gruppo si interessa anche di pannellifotovoltaici. Ha già contattato aziende tedesche,dalle quali ha spuntato prezzi molto convenienti.L’UNICO GAS ATTIVO IN TERRAD’OTRANTO È A TRICASE,DOVE L’ARCHITETTOFERNANDO SODERO,UN AMBIENTALISTA CONVINTO,ANCHE NELLA PROFESSIONE,DA CIRCA QUATTRO ANNIHA RIUNITO 80 FAMIGLIE// “BIODOMENICHE”E MERCATINI DEL BIOLOGICONegli anni scorsi, per oltre sei mesi, il gruppodi Tricase ha partecipato a Lecce alle“Biodomeniche”, organizzate dai ragazzi dellaMasseria Lobello, “fra il capoluogo e Frigole,dove venivano presentati e offerti alla vendita iprodotti biologici, tra gli altri, di un negozio chesi chiamava ‘Marchio di pelle’ alle spalle delCentrum – ricorda Sodero – e di altre aziendebiologiche. Si vendeva grano, farro, olio, miele,conserve e altro. <strong>Il</strong> terreno di coltivazione diquesti prodotti, controllati da noi, era aGalatina. La sede dell’iniziativa era a Castro. Vipartecipava anche un’azienda del Brindisinoche produceva formaggio e frutta di qualità”.A Tricase, nella zona 167 da un paio dimesi è partito il “Mercatino del Biologico”. Ognimartedì un’azienda di Scorrano vende verdure,ortaggi, miele, sughi in bottiglia e marmellate. Ititolari gestiscono anche un agriturismo, “LeLupare” e un punto vendita, “Prontobio”, aMaglie. “Nella prima fase l’azienda ha fatto unpo’ di fatica – dice Sodero –, adesso va bene.Ha prodotti di gran qualità e prezzi buoni. Lacicoria biologica è stata venduta a 50 centesimi,meno dei fruttivendoli”.// I MERCATINIDEL RISPARMIO A LECCEQualcosa si muove anche nella città capoluogo,dove alla fine di febbraio il leader dell’opposizioneal Comune, Antonio Rotundo,aveva lanciato l’idea di costituire in città i“mercatini del risparmio”, per venire incontroalle difficoltà di bilancio di molte famiglie indigenti.Qualcuno però aveva sollevato il problemadegli operatori commerciali, che avrebberosubito un notevole danno. Così non si è saputopiù nulla. L’idea potrebbe essere ripresa dall’assessorealle Attività produttive AttiloMonosi, dopo le elezioni di metà aprile.// MERCATINIDELL’AGRICOLTORE:LE INCOMPRENSIONITRA COLDIRETTIE COMUNE DI LECCEQualcosa si muove anche a livello istituzionale.Grazie a un decreto di dicembre scorso,agli agricoltori viene riconosciuto il diritto diallestire i mercati agricoli, i farmers market, inluoghi aperti o chiusi, purché rispondenti allenorme igieniche e sanitarie e dopo aver indirizzatouna semplice comunicazione al sindaco.Ma fra l’amministrazione comunale di Lecce e ivertici di Coldiretti, proprio a motivo di questodecreto, sono sorte delle “incomprensioni”. “Datempo noi siamo disponibili ad istituire questi‘mercatini dell’agricoltore’ nella città capoluogo- spiega Pantaleo Piccinno, direttore diColdiretti Lecce -. Ci rendiamo però conto chel’agire politico e l’attivismo degli operatori marcianosu percorsi che qualche volta non siincrociano. Pur comprendendo le difficoltà dell’amministrazionecomunale, che vorrebbe istituirei mercatini a carattere temporaneo e sperimentale,non strutturale, noi siamo invece dell’avvisoche il mercato dell’agricoltore deveessere implementato in una struttura fissa,avendo bisogno di celle frigorifere per i latticinie di una continuità operativa”. <strong>Il</strong> direttorePiccinno, dopo aver atteso per mesi una rispostachiara alla loro richiesta di promuovere imercatini agricoli, non esclude che l’associazionedi categoria decida di passare direttamenteall’azione. “D’altra parte le norme ce loconsentono - spiega -. <strong>Il</strong> decreto dello scorsodicembre prevede che i sindaci dei comunisono tenuti a mettere a disposizione degli agricoltoriiscritti, uno spazio dove poter vendere iloro prodotti, senza intermediari, direttamenteal consumatore finale”.I GAS CONTRATTANO DIRETTAMENTE CON IL PRODUTTORE.COSÌ COMPRANO PRODOTTI BIOLOGICI A PREZZI BASSI.MERCATINI BIOLOGICI, DEL RISPARMIO, DELL’AGRICOLTORE,“BIODOMENICHE”: LA CULTURA DEL CIBO NATURALE SI DIFFONDEANCHE IN SALENTOil <strong>tacco</strong> d’Italia 21 Aprile 2008

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