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Paese che vai // Galatina e dintorniche figurina !di VALENTINA CHITTANOLuigi TundoACCANTO AL SUO“MEZZOBUSTO” CI SONOQUELLI DI WALTER VELTRONI,GIANNI MORANDI,FRANCO VACCARI,GLI STADIO. LUIGI TUNDO,GALATINESE D’ORIGINE,MA BOLOGNESED’ADOZIONE, È DIVENTATOUNA FIGURINA PANINI<strong>Il</strong> suo nome non dirà nulla, soprattutto ai giovani.Eppure lo conoscono tutti, appassionati enon. Carlo Parola è da identificare in primiscon un gesto atletico, quello che nel 1950 incantògli spettatori; quello che, maglia rossa e calzoncinibianchi, è entrato in tutte le case simboleggiandola famosa raccolta Panini delle figurinedei calciatori. Quella rovesciata così energicatestimonia la straordinarietà di una scoperta cheha attratto milioni di collezionisti e che dalmondo del pallone ha varcato i confini dellanatura, dell’animazione, degli eventi, degli uominicomuni. Ecco allora che, tra le celeberrime immaginiadesive, spunta il volto familiare di un galatinese.<strong>Il</strong> sessantenne Luigi Tundo vive da quarant’annia Bologna ma ritorna sempre volentieri nelSalento. Con il suo lavoro di ingegnere ha dedicatomolti sforzi alla città di Modena ma probabilmentenon avrebbe mai immaginato di scorgersitra le pagine di un album entrato nella leggenda.“È un onore per me essere ritratto in questo testoal quale hanno prestato il proprio volto protagonistidella cultura modenese, personaggi famosi ecollezionisti di ogni genere – spiega Luigi Tundo –;il volumetto è stato creato in occasione dell’inaugurazionedel Museo della Figurina, da me progettatoed inserito nel contesto dello storicoPalazzo Santa Margherita di cui ho curato ilrestauro conservativo. Si tratta di un edificio chedeve il suo nome ad una chiesa del 1200 e cheha un importante valore nella sua collocazioneModena, Palazzo Santa Margherita. Oggi ospita il Museo della Figurinaurbanistica. È un progetto che rientra in uno piùampio che per un decennio ha interessato la cittàdi Modena: la costruzione di un polo culturale.Nella fodera neo-classica del Palazzo, voluta dall’architettoVandelli, brulica ora la vita di un liceomusicale (sostenuto da Luciano Pavarotti), dellaBiblioteca civica, della Galleria d’arte moderna e,appunto, del Museo della Figurina”. Questomuseo ha concretizzato l’impegno che l’amministrazionemodenese aveva preso con GiuseppePanini il quale, prima di morire, nel 1992 avevadonato alla città migliaia di figurine e l’intera suacollezione privata, tra le più importanti al mondocon oltre 500mila esemplari.// LA MIA FIGURINAL’album che celebra l’apertura di questo particolarissimomuseo sfoggia i volti di tutti coloroche hanno voluto testimoniare il loro affetto neiconfronti del mondo della figurina e contribuire,attraverso i propri ricordi, a far comprenderequanti spunti possano creare certe immagini. Ne“La mia figurina” si alternano facce note e menonote che sentono un certo legame con la sferaPanini. “Accanto a me si possono trovare WalterVeltroni, Gianni Morandi, Franco Vaccari, gliStadio – continua Luigi Tundo –; ad ognuno di noiè stato poi chiesto di scegliere la figurina che piùdelle altre sentiamo nostra. Io ho segnalato unadelle figurine che celebrano ‘L’esposizione universaledi Parigi’ del 1900. Non sono mancati peròabbinamenti più bizzarri: tra chi ha messo in evidenza,ad esempio, un calciatore che gli è rimastonel cuore, spunta chi si sente particolarmentelegato al pulcino Calimero”.

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