Aprile <strong>2008</strong>Montignoso silibera dalla plasticaMONTIGNOSO- Ha presentato alla Provinciadi Massa Carrara un progetto che propone lariduzione dei rifiuti di plastica nelle mensescolastiche il comune di Montignoso.L’intervento prevede il coinvolgimento di tuttele scuole presenti sul territorio, che consumanocirca 14.000 bottiglie di acqua minerale l’anno.Quest’ acqua imbottigliata, secondo il progetto,sarà sostituita con la buona e salubre acquaproveniente dal rubi<strong>net</strong>to, di origine profonda,ricca di sali minerali e sicuramente piùrispettosa dei severi parametri stabiliti dallaComunità europea, maggiormente monitoratae controllata dall’azienda USL. A tutte lescuole saranno garantiti: la distribuzione dipieghevoli con le informazioni necessarie,incontri per bambini, insegnanti, genitori conpersonale tecnico specializzato perl’approfondimento sul tema dellavalorizzazione dell’acqua potabile. Inoltrel’analisi periodica delle caratteristiche chimicofisiche e microbiologiche dell’acqua erogataall’interno della scuole, la realizzazione disemplici accorgimenti tecnici necessari perrendere più gradevole l’acqua somministrata(filtri a struttura composita) nonché ladistribuzione di brocche e borracce.Oltre a liberarsi dalla plastica delle bottiglie,l’amministrazione ha pensato di eliminareanche gli ultimi materiali “usa e getta” rimastiin sole due scuole di Montignoso (scuolaelementare di Cinquale e nella scuola media).A tal proposito verranno installate duelavastoviglie e sostituite le stoviglie di plasticacon quelle riutilizzabili. A nostro avvisol’argomento è altamente istruttivo, in quantoesempio di bisogno indotto dalla pubblicità(acqua in bottiglia) e confronto con lapossibilità del consumo responsabile di unarisorsa che è anche un bene comune.Permette,inoltre, di introdurre temi dei rifiuti e delriciclaggio, delle tecnologie appropriate, delrisparmio idrico ed energetico e delle buonepratiche per la sostenibilità. Questa iniziativa,forse la prima nella nostra Provincia, ha giàavuto un grande successo in molti comuniitaliani: in Piemonte è nato nelle scuole ilprogetto TVB (Ti voglio bere) per sfatarepregiudizi e tabù sull’acqua del rubi<strong>net</strong>to eformare dei veri e propri sommelier dell’oroblu. In Toscana è nato il progetto “Acquabuona” con capofila Capannori. Ci auguriamoche, a dispetto delle martellanti campagnepubblicitarie a favore delle favoleggiantiqualità terapeutiche o diuretiche dell’acqua inbottiglia, il Comune di Montignoso riesca nelproprio intento: risparmio economico,diminuzione dei prodotti petroliferi utilizzatiin tutte le fasi della produzione e del trasporto,diminuzione dell’inquinamento ambientale eun miglioramento della qualità della vitaindividuale.Il comune di Montignoso fa parte dellacomunità Montana Alta Versilia. Per saperequali sono le principali attività dell’ente ei suoi più importanti progetti, abbiamoparlato con l’Assessore Livio GrillottiQuando è nata e che funzioni ha laComunità Montana Alta Versilia?“Nata nel 2001 la Comunità Montana èuna realtà interprovinciale che riunisce icomuni di Seravezza, Stazzema, Camaioree Montignoso. Si occupa prevalentementedi funzioni legate alla forestazione e alladifesa del suolo. Negli ultimi anni sonostati eseguiti importanti interventi diingegneria naturalistica volti allaprevenzione del rischio frana, che si basanosu metodi innovativi già sperimentati inalta Versilia. Per esempio, pensiamo allamessa in sicurezza dei torrenti nella zonadi S. Eustachio e Corsanico cheinteressano il canale della Pira e a montenelle zone di Crocello, Pianaccia ePasquilio. Una delle funzioni principalideriva dalla delega della forestazione conla quale la comunità montana è riuscita arecuperare aree interessate da eventiatmosferici, in particolare ne segnalo uno:ai piedi del monte Carchio , presso il rifugioAlleluia, è stata eseguita un’opera diripristino ambientale che ha interessatoalberi di alto fusto con una spesa di circa50.000 Euro”.Tutti questi interventi chiaramenteavranno richiesto un impegnoeconomico non indifferente, come riescela Comunità Montana a far fronte atutte queste spese? In altre parole ,quanto, queste spese gravano suicittadini?Le spese per i lavori sostenuti nonMontignosoLa Parola al Cittadino 41Tagli per la Comunità montana:Montignoso punta sulle specificitàintaccano il bilancio del Comune di Montignoso e nongravano sulle tasche dei cittadini, perché vengono utilizzateforme di finanziamento a fondo perduto o cofinanziamento.Può farci degli esempi?Attualmente è stato approvato dalla giunta della ComunitàMontana un ulteriore intervento già finanziato dal PSR (Piano di sviluppo Regionale) di € 105.000 perl’eliminazione di alberi caduti e successiva opera dirimboschimento. Siamo attivi anche sul fronte della puliziadei sentieri che collegano le frazioni montane; è statofinanziato un altro intervento in Santa Croce e Pianacciadi 115.000 € per la messa in sicurezza di un sentiero checollega la frazione di Santa Croce con il Pasquilio. Inparticolare stiamo lavorando per il ripristino dei sentieristorici, quelli che attraversavano la linea gotica.Quali altre deleghe ha la Comunità Montana?Altra delega importante è quella dell’agricoltura, un tempoappannaggio delle Province. La Comunitàmontana interviene tramite bandi affinchéanche i privati possano accedere afinanziamenti agevolati. Negli ultimi anni,l’ Alta Versilia ha permesso agli agricoltoridel proprio territorio di poter beneficiaredi finanziamenti agevolati per circa unmilione di euro l’anno, nei settori piùsvariati: dall’agriturismo, alla coltivazionedi vig<strong>net</strong>i intensivi alla coltivazione delfloro-vivaismo.Un grande impegno anche come agenziaformativa?Sicuramente sì, visto che negli ultimi annisi sono svolti numerosi corsi; dai corsi diinglese a quelli di floricultura, da corsi dinorcino a quelli per innesti e potature.Corsi rivolti a tecnici del comune, adassociazioni di volontariato, ma anche achiunque voglia partecipare. Tutti questicorsi, alcuni dei quali gratuiti, hanno vistouna grande partecipazione e per questol’impegno della Comunità Montana saràvolto anche in futuro in questa direzione.La finanziaria <strong>2008</strong> ha previsto lasoppressione delle Comunità Montaneche non rispondono ai requisiti previsti.Cosa accadrà a Montignoso?La regione Toscana si è impegnata alegiferare per una nuova riorganizzazionedelle venti comunità toscane. Secondo lafinanziaria non possono avere la comunitàmontana né i paesi che sono affacciati sulmare né i paesi che hanno un’altezza mediainferiore a 500 metri. Il nostro comunecon 700 metri lineari di costa nonrientrerebbe nei parametri, ovviamentel’auspicio è che vengano considerate leparticolarità e le specificità del territoriomontignosino.Convegno per il centenario della morte di Giovan Battista GiorginiMONTIGNOSO - Negli ultimianni Montignoso ha vissuto unafase di generale riscoperta dellapropria cultura e delle proprietradizioni, rispondendo anche aduno degli obiettivi del pianoregionale che invita ad incentivaree creare luoghi per la conoscenzae la fruizione della cultura. Proprioin linea con questa esigenza,l’amministrazione comunale diMontignoso ha organizzato unascritti ed opere di autorevolipersonaggi locali che hannovivacizzato il clima culturalemontignosino. Di particolarelevatura, in questo mese di marzo,è stato il convegno tenuto su unillustrissimo concittadino, GiovanBattista Giorgini, nel centenariodella sua morte (1908-<strong>2008</strong>). Sonointervenuti il sindaco FedericoBinaglia, l’assessore alla culturaElasti, il professor Angelo Stellapresidente del Centro StudiManzoniani di Milano, ildell’Università di Firenze ed altristimati relatori.Il ritratto che è stato delineato èquello di un uomo di profondacultura ed elevato valore politico,che tanto si prodigò per un’Italialibera e democratica, ricoprendoruoli diversi: combattente controgli austriaci con il battaglionedell’Università di Pisa nella primaguerra di indipendenza, Senatorein diverse legislature del regnod’Italia, docente universitario.Casa Giorgini fu un cenacoloRisorgimento e con moltissimiletterati famosi, quali Manzoni(di cui Giorgini aveva sposato lafiglia Vittoria), Giusti e Pascoli.Fu così che questo piccolo paesedivenne protagonista della storiae della cultura dell’ottocento.Conoscere ed approfondire lostudio di queste grandi casate nonpuò che dare lustro al nostroterritorio, imparare ad apprezzarloe a viverlo con maggioreconsapevolezza.MONTIGNOSO – Un <strong>2008</strong>all’insegna della“materializzazione” di alcuniambiziosi progetti, ideati e portatia compimento in due anni diintenso lavoro, svolto sia inprovincia, che a livello regionale,dai vertici locali dell’MCL(Movimento Cristiano Lavoratori).A rilanciare la sede di Massa-Carrara, in memoria del compiantoEnrico Del Freo, tra i fondatori delmovimento nazionale, ci hannopensato il neo presidenteprovinciale Andrea Del Freo ed ilcoordinatore comunale di Massa,Stefano Guidoni. Il risultato piùimportante è la costituzionedell’EFAL (Ente Formazione eAddestramento Lavoratori)regionale toscano, tra gli enti diservizio più importanti delMovimento, avvenuta a Pistoianello studio del notaio Marco Regnialla presenza dei presidentidell’MCL toscano Federico Gorbi,di Pistoia e di Massa-Carrara,Andrea Capecchi e Andrea DelFreo e del coordinatore di Massa,Stefano Guidoni. La nomina diprimo presidente dell’EFALtoscano è andata a Del Freo, di vicepresidente a Gorbi e di consiglierea Capecchi, mentre quella didirettore regionale toscano è poiandata a Guidoni “al quale – hadichiarato il presidente provincialedi Massa-Carrara Andrea Del Freo– va il merito di aver promosso ecoordinato la nascita del nuovoente regionale del nostromovimento che fino ad oggi, vuoiper ragioni organizzative e in parteanche politiche, non eraancora stato costituito”. La coppiaDel Freo-Guidoni in collaborazionecon alcuni esperti del settore, hacosì stretto i primi accordi con dellerealtà presenti sia sul territorioprovinciale che regionale, pergarantire quanto prima alla nuovastruttura, quella operatività evisibilità che merita. L’MCL staguardando con interesse anche adaltri enti di servizio, come il CAF(Centro Assistenza Fiscale),Rilanciata la sede locale del Movimento Cristiano Lavoratoril’ENTeL (Ente Nazionale per il Tempo Libero) e ai vecchie nuovi circoli, vedi il caso dell’ultimo nato “TerzoMillennio”, che unisce un folto gruppo di rappresentantidella società civile, decisi a rapportarsi direttamente conle istituzioni socio-politiche locali e con le altre realtàdel nostro territorio.
42 La Parola al CittadinoAprile <strong>2008</strong>Italcementi: dipendenti a rischio licenziamentoIl sindaco Angelo Zubbani cerca la mediazione con i vertici aziendaliDramma occupazione: 46 operaidella Italcementi rischiano illicenziamento e il sindaco AngeloZubbani è diventato l’unico spiragliodi salvezza. Sembrava che non cifosse più niente da fare per i 46dipendenti della famosa dittabergamasca. Sembrava tuttodestinato al peggio, anche dopo inumerosi sit-in e gli scioperi deglioperai e dei sindacati, ma anche esoprattutto dopo l’incontro a Romatra delegati sindacali e verticidell’azienda. Sì, perché — quelgiorno — era emerso che lostabilimento sarebbe rimasto apertosolo fino ad esaurimento di materiaprima, gli operai sarebbero poi andatiin mobilità — che poi avrebbesignificato il loro spostamento ingiro per l’Italia e il riciclo in altristabilimenti del gruppo — oppurein cassa integrazione; una parte,minima, invece sarebbe finita inprepensionamento. Poi, finalmenteil ciclone pare essersi placato e siavverte un primo, seppur timido,spiraglio di salvezza. La Italcementisembrerebbe disponibile a rivedereil piano di razionalizzazione e diottimizzazione dei costi e quello chesembrava un capitolo chiuso, èdiventato adesso una soluzione alvaglio dei vertici di Bergamo. Questoè avvenuto proprio al terminedell’incontro che si è tenuto ieri apalazzo civico fra il sindaco AngeloZubbani (presenti il vice AndreaZa<strong>net</strong>ti e l’assessore provinciale allepolitiche del lavoro Raffaele Parrini),Francesco Fulignani (Uil), FrancescoBertolucci e Roberto Venturini (Cgil),Roberto Seghetti (Cisl) e la rsuaziendale. Nel corso dell’incontro ilsindaco ha chiesto al rappresentantedella proprietà di verificare lepossibilità per scongiurare la chiusurain terra apuana, vista già la crisi cheCarrarail territorio si trova ad affrontare. Ildirettore Mora si è impegnato arigirare la richiesta ai verticiaziendali, proponendo una riduzioneche toccherebbe solo 5prepensionamenti. I rappresentantidelle istituzioni locali assieme aisindacati, hanno chiesto che venganomantenute le attività di produzionea Nazzano e che non vengano assuntedecisioni definitive senza che vengaindividuato un percorso, dacondividere, teso a salvaguardare iposti di lavoro, ferma restando lapossibilità di aprire una proceduradi mobilità per i dipendenti incondizioni di accettarla. Mora si èimpegnato a riportare l’ipotesinell’ambito degli organismi societaridel gruppo, dichiarando la suadisponibilità a proseguire unconfronto che possa portare ad unaposizione comune e condivisa.«Abbiamo registrato, senza creareillusioni – dichiarò durante l’incontroil sindaco Angelo Zubbani — unadisponibilità a proseguire ilconfronto: non è poco se teniamoconto di una scelta che sembrava giàassunta. La nostra disponibilità aproseguire il confronto in qualsiasimomento è piena, per cui restiamoin attesa di notizie da Italcementi».Tutto è cominciato — lo ricordiamo— il 29 febbraio scorso, quando ivertici dell’azienda avevano palesatola loro intenzione di chiudere ibattenti di alcune sedi tra cui quelladi Carrara. Da lì in poi iniziaronoscioperi e mobilitazioni generali. Ilprimo tour de force per dire «no» allicenziamento degli operai diItalcementi avvenne il 1 marzo,quando in piazza <strong>II</strong> Giugno, davantia palazzo civico c’erano tutti e 46gli operai che rischiano di rimaneresenza lavoro. Erano lì a cercare ditrovare una soluzione a reclamare ipropri diritti insieme ai sindacati. Ilavoratori della Spa sono quasi tuttigiovanissimi, poco più che ventenni,con tutta una vita davanti, con unafamiglia da mantenere e una casa dacostruire. E adesso? Quale sarà illoro futuro?Eleonora PrayerAll' Asl i precari pagano il parcheggio e non possono accedere alla mensa:Claudio Salvadori (Uil) lancia la protesta“Ancora troppi i dipendenti precari all'Asl che per andarea lavorare sono costretti a pagare”. A lanciare la protesta èClaudio Salvadori, segreatario Uil Fpl Sanità che aggiunge:“Fra le varie problematiche che investono il mondo dellavoro ed in particolare la sanità, un obiettivo irrinunciabiledovrebbe sicuramente essere quello che garantisce giustidiritti e pari dignità tra il personale del pubblico e quellodelle cooperative. La differenza retributiva fra il personaledelle cooperative e quello aziendale è notevole, malgradoche l’azienda Asl dichiari che i costi dovuti al personaledelle cooperative siano maggiori di quelli che comporta lagestione diretta. A questo punto diventa incomprensibile ilmotivo per cuivenga mantenuto un regime di precarietà cheall’apparenza non conviene a nessuno, e che - continuaSalvadori - grava tanto per cambiare sui contribuenti. Entrandonello specifico segnaliamo alcuni episodi che possonoevidenziare questo stato di disagio. Infatti è ormai prassiconsolidata (una nostra segnalazione in merito risale al luglioscorso) che per accedere all’internodell’area ospedaliera i dipendenti delle cooperative devonomunirsi del relativo biglietto, pagando poi il pedaggioall’uscita. Insomma – esclama Claudio Salvadori - per chinon l’avesse capito pagano per andare a lavorare. Alcuni diloro oltretutto devono trasportare nei relativi reparti anchemateriale vario. Altro servizio che non viene erogato a questopersonale è l’accesso alla mensa aziendale con le stessefoto Deliamodalità dei dipendenti, aumentando il disagio di chi proprioper tipologia di lavoro è costretto a fare degli orari chelasciano ben poco spazio alle pause pranzo. Riteniamo chela tanto decantata ricerca di un positivo clima interno, lasinergia fra lavoratori con conseguente aumento del potered’acquisto degli stipendi, passi anche attraverso un’intesafra le parti interessate, trovando accordi che possano daresegnali positivi e concreti in tal senso, e non – concludeClaudio Salvadori - come spesso avviene sprecare tempo erisorse in inutili dibattiti autoreferenziali che risultano esseredei veri e propri libri dei sogni, mentre per i lavoratori larealtà è ben diversa”.E.P.Dramma del lavoro: operaio licenziato e poi riassunto dalla Porto spaCARRARA - Posti di lavoro: problemiche arrivano, problemi che se ne vanno.A Carrara, oltre alla catastrofeoccupazionale che porterebbe la chiusuradefinitiva di Italcementi, da settimane nonsi parla altro che del licenziamento dalporto di Marco Andrea Bogazzi. Unproblema sentito da tutti a partire daicittadini, fino alle massime istituzioni.Fortunatamente poi è stato revocato illicenziamento di Marco Andrea Bogazzi,il portuale e delegato sindacale di Marinadi Carrara licenziato dalla Porto Spa aseguito di alcune affermazioni sullasicurezza all' interno del porto, nel corsodi un convegno organizzato lo scorso 23gennaio dalla Cgil. L'accordo è statosottoscritto dall' azienda e dai sindacatidopo una lunga trattativa durata tutta unanotte. Sulla vicenda aveva espressopreoccupazione, in una nota inviata pocoprima della notizia della revoca dellicenziamento, il leader del Pd, WalterVeltroni: “Seguo con attenzione la vicendadel delegato della Filt-Cgil Marco AndreaBogazzi, licenziato dalla società del Portodi Carrara, per aver espresso valutazionia riguardo alla sicurezza nel suo posto dilavoro — aveva scritto Veltroni —. Miauguro che tale vicenda possa prestotrovare soluzione, confidando che Bogazzipossa tornare al più presto al lavoro esvolgere la sua funzione di tutela dellasicurezza”. La vicenda drammatica diBogazzi — lo ricordiamo — avvenne loscorso mese, quando fu licenziato perché“volontariamente e consapevolmenteostile” all’azienda. Cacciato dal suo postodi lavoro per aver “attaccatopubblicamente” la Porto Spacompromettendo così a tal punto la suaposizione da essere giudicata in ultimaistanza “incompatibile”. Una storia assurda,quella di Marco Andrea Bogazzi, l’operaioche, ironia della sorte, porta lo stessocognome del principale azionista - EnricoBogazzi - dell’azienda per cui lavorava da6 anni.E.P.