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sacra sopraelevata grazie al passaggio<br />
di un decumano minore,<br />
all’incirca corrispondente all’attuale<br />
via Mons. De Sales.<br />
Si articola in tre bracci disposti<br />
a ferro di cavallo e divisi internamente<br />
in due navate voltate a<br />
botte con una sequenza centrale<br />
di archi ribassati. I due bracci laterali<br />
misurano 71,80 metri; quello<br />
centrale, più esteso, raggiunge una<br />
lunghezza interna di 87,10 metri.<br />
In origine due accessi monumentali<br />
dovevano aprirsi alle estremità<br />
delle ali laterali, ai lati della<br />
scalinata centrale. Le gallerie sono<br />
illuminate da una serie di finestrelle<br />
strombate che assicurano<br />
anche un idoneo ricambio d’aria;<br />
nel corso dell’anno la temperatura<br />
all’interno del criptoportico si<br />
mantiene costante.<br />
Si potrebbe ritenere che si trattasse<br />
di una struttura di prestigio<br />
legata tanto al culto imperiale,<br />
all’autocelebrazione dei notabili<br />
locali così come delle corporazioni<br />
religiose o professionali cittadine,<br />
fatto che legittima la supposizione<br />
che i criptoportici possano<br />
essere letti come ambienti dotati<br />
di una funzione politico-liturgica<br />
particolare: una sorta di luogo<br />
“cerniera” tra il sacro (l’area sacra<br />
e i relativi edifici templari) e<br />
il profano (cioè la vera e propria<br />
“pubblica piazza”).<br />
Le strutture del Criptoportico<br />
continuarono a essere utilizzate<br />
anche nei secoli successivi,<br />
quando vennero trasformate in<br />
cantine e denominate, per consuetudine<br />
popolare, “Marché des<br />
Romains”.<br />
Piazza Giovanni XXIII - Aosta - Tel.<br />
n. 3357981505<br />
Teatro romano<br />
La sola facciata attualmente visibile<br />
è quella meridionale, alta ben<br />
22 metri, caratterizzata da una<br />
serie di contrafforti e di arcate e<br />
alleggerita da tre ordini sovrapposti<br />
di finestre di varia forma e<br />
dimensione.<br />
Ben individuabili sono pure le gradinate<br />
a emiciclo che ospitavano<br />
gli spettatori (cavea), l’orchestra (il<br />
cui raggio è di 10 metri), e il muro<br />
di scena (ora ridotto alle sole fondamenta)<br />
che un tempo si innalzava<br />
col suo ricco prospetto ornato<br />
di colonne, di marmi e di statue.<br />
Si è calcolato che il Teatro potesse<br />
contenere tre o quattromila<br />
spettatori; alcuni studiosi ritengono<br />
che fosse dotato di copertura<br />
fissa.<br />
Le ultime ricerche condotte sulle<br />
murature hanno permesso di<br />
ipotizzare che le strutture attualmente<br />
visibili non siano nate tutte<br />
in prima fase (I sec. a.C.), ma che<br />
siano il frutto di successive modificazioni<br />
avvenute ancora in epoca<br />
antica.<br />
Via Porta Praetoria, angolo Via du<br />
Baillage - Aosta - Tel. n. 0165231665<br />
Le mura della città<br />
La cinta muraria formava un rettangolo<br />
di 724 metri per 572 ed<br />
era costituita da uno strato interno<br />
di ciottoli fluviali e malta e uno<br />
esterno di blocchi di travertino.<br />
I tratti in cui sono ancora ben visibili<br />
sono via Hotel des Monnaies,<br />
via Carducci, via Carrel (in corrispondenza<br />
della stazione degli<br />
autobus), via Monte Solarolo, via<br />
Abbé Chanoux. In via Festaz, specialmente<br />
al suo incrocio con via<br />
Vevey, si possono vedere le brecce<br />
aperte nelle mura per il passaggio<br />
delle moderne vie cittadine.<br />
Le torri perimetrali<br />
Le torri erano due per ogni porta,<br />
quattro angolari, più altre<br />
<strong>Orizzonte</strong> <strong>Magazine</strong> • 11