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STORIE<br />
Giorgio Giudici<br />
“L’equilibrio propulsore”<br />
STORIE<br />
Giorgio Giudici, Sindaco di Lugano per<br />
29 anni, ha promosso e trascinato la<br />
Città in numerosi progetti, ponendo le<br />
basi perché potesse ambire a competere<br />
con le maggiori città elvetiche. Quello<br />
dell’USI è stato probabilmente uno dei<br />
suoi progetti più impegnativi, insieme<br />
alla più recente grande aggregazione e al<br />
polo culturale.<br />
Architetto, dopo i vari tentativi andati a<br />
vuoto, quando ha capito che il nome di Lugano<br />
si sarebbe per davvero potuto associare<br />
a quello di Università?<br />
Fu nel 1991 a Poschiavo, in occasione delle<br />
celebrazioni per i 700 anni della Confederazione.<br />
Flavio Cotti, ultimo Consigliere<br />
federale della Svizzera italiana, tenne<br />
un discorso memorabile sull’ambizione<br />
necessaria a questa parte della Svizzera, al<br />
suo ruolo potenziale tutto ancora da costruire.<br />
In quello stesso periodo Giuliano<br />
Bignasca iniziava – a suo modo – a prospettarmi<br />
la possibilità di un nuovo progetto<br />
che riuscisse a superare le difficoltà<br />
incontrate da quelli precedenti. Unendo<br />
le due cose, intravvidi la possibilità di una<br />
fase diversa e decisi quindi come prima<br />
cosa di bloccare la destinazione urbanistica<br />
dell’appena rinnovato Centro civico,<br />
ovvero del vecchio ospedale, adibendolo<br />
a sede di un ancora ipotetico campus.<br />
E poi, come prese forma concretamente il<br />
progetto accademico?<br />
Prese forma nel mio grottino in via Monte<br />
Brè, alle spalle del campus, in un modo<br />
che definirei quasi un po’ carbonaro.<br />
Dopo i diversi progetti falliti e i molti interessi<br />
politici in ballo rispetto a un progetto<br />
di questa portata, la preoccupazione<br />
fu infatti quella di non far arenare la nave<br />
ancora prima che vedesse l’acqua. Nel<br />
1992 la Lega vinse con il vento in poppa le<br />
elezioni comunali e mi trovai in Municipio<br />
una persona del calibro di Giorgio Salvadè.<br />
Fu così che nel citato grottino incominciammo<br />
a incontrare un piccolo gruppo<br />
di professori di comprovato livello:<br />
Mauro Baranzini, Sergio Cigada, Remigio<br />
Ratti e Lanfranco Senn. A parte qualche<br />
giornalista come Claudio Mésoniat, del<br />
nostro progetto non sapeva nulla nessuno.<br />
Approdammo all’idea che per Lugano le<br />
facoltà più indicate fossero Scienze della<br />
comunicazione per il suo valore innovativo<br />
e Scienze economiche per il suo chiaro<br />
valore territoriale e per la presenza della<br />
piazza finanziaria.<br />
Con delle radici che pochi conoscono…<br />
Sì, in realtà i legami tra Lugano e un polo<br />
scientifico nel campo dell’economia come<br />
l’Università Bocconi di Milano erano forti<br />
già dagli anni Ottanta e giocarono un<br />
ruolo importante nella vicenda dell’USI.<br />
Si deve il tutto a Giovanni Spadolini: tra le<br />
sue numerose e importanti cariche Spadolini<br />
fu infatti anche Presidente della Bocconi<br />
(dal 1976 al 1994) e proprio in quegli<br />
anni da Milano era solito visitare spesso il<br />
Ticino, per via della figura di Carlo Cattaneo,<br />
della relativa Associazione e della<br />
presenza qui a Lugano del Circolo Culturale<br />
Nuova Antologia (ancora attivo), al<br />
quale lo stesso Spadolini era molto legato<br />
per via della prestigiosa rivista Antologia