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<strong>SQUARE</strong> USI – MAGAZINE I Quadrimestrale I Università della Svizzera italiana I numero 20, 2016 I www.square.usi.ch<br />
49<br />
45 nuove aziende e 150 nuovi posti di lavoro:<br />
l’USI per l’innovazione e le start-up<br />
La Fondazione per le Facoltà di Lugano<br />
nacque con la funzione di gestire dal punto<br />
di vista finanziario e organizzativo la componente<br />
“luganese” del progetto dell’USI,<br />
ovvero le Facoltà di scienze economiche e<br />
scienze della comunicazione. Una gestione<br />
svolta in stretta relazione con la Città,<br />
ma con un’impostazione vicina al settore<br />
privato, necessariamente distinta – benché<br />
connessa – a quella dell’Accademia a<br />
Mendrisio. La Fondazione ebbe agli inizi<br />
l’importante compito di attirare i finanziamenti<br />
necessari alle prime attività, nonché<br />
al loro sviluppo negli anni a seguire. Con<br />
la crescita dell’USI e il progressivo consolidamento<br />
del progetto, dal 2003 la Fondazione<br />
ha ceduto la gestione delle Facoltà al<br />
Consiglio dell’Università e si è orientata su<br />
altri fronti tra i quali l’erogazione di borse<br />
di studio, il fundraising e il sostegno alle<br />
attività nel settore dell’innovazione e delle<br />
start-up. Quest’ultimo ambito riveste infatti<br />
un ruolo centrale nella missione di un’istituzione<br />
accademica, costituendo una<br />
delle “cinghie di trasmissione” più importanti<br />
tra la ricerca scientifica da una parte<br />
e il progresso economico della società<br />
dall’altra. Per assolvere a questo compito,<br />
la Fondazione ha creato nel 2004 il Centro<br />
Promozione Start-up (CP Start-up), un<br />
servizio gestito in collaborazione con USI<br />
e SUPSI, con lo scopo di fornire assistenza<br />
a laureati svizzeri ed esteri intenzionati<br />
ad avviare una nuova impresa nel nostro<br />
Cantone. A concepire e coordinare questa<br />
iniziativa fin dal suo avvio è stato chiamato<br />
Roberto Poretti, da sempre impegnato per<br />
lo sviluppo economico della Svizzera italiana,<br />
come testimonia il recente riconoscimento<br />
ricevuto dalla Fondazione W.A. de<br />
Vigier che lo ha designato “Supporter of<br />
the year” per il 2015. Con l’approssimarsi<br />
del termine del suo mandato, gli abbiamo<br />
chiesto un bilancio di questi anni.<br />
Signor Poretti, come è nato ed evoluto il settore<br />
a sostegno delle start-up in Ticino?<br />
L’idea di puntare sull’innovazione in Ticino<br />
nacque nel 1985, sulla scia di uno<br />
studio condotto dall’Istituto di ricerche<br />
economiche (IRE), allora diretto dal Prof.<br />
Remigio Ratti. Lo studio fu commissionato<br />
dall’allora direttore del Dipartimento<br />
dell’Economia Pubblica, il Consigliere<br />
di Stato Renzo Respini, al fine di stilare<br />
un bilancio sull’efficacia, l’efficienza e<br />
l’incidenza delle politiche di promozione<br />
industriale nel Cantone. Proprio quell’anno<br />
fui nominato responsabile del servizio<br />
dipartimentale che si occupava di promozione<br />
economica del Cantone e collaborai<br />
pertanto alla stesura della nuova legge in<br />
materia che, riprendendo alcune felici intuizioni<br />
dello studio dell’IRE, introdusse<br />
per la prima volta il concetto di innovazione.<br />
Nel relativo messaggio con il quale, nel<br />
1986, il progetto di legge venne sottoposto<br />
al Gran Consiglio, già si menzionavano i<br />
parchi tecnologici e si parlava di capitale<br />
di rischio a sostegno di nuove iniziative imprenditoriali.<br />
I concetti c’erano quindi già<br />
tutti, anche se la loro messa in pratica – alle<br />
nostre latitudini – ha richiesto parecchio<br />
tempo. Fu infatti solo nel 2003 che lo stesso<br />
avvocato Renzo Respini, divenuto presidente<br />
della Fondazione per le Facoltà di<br />
Lugano dell’USI e percependo il clima favorevole<br />
maturato con l’avvento dell’Università,<br />
mi chiamò a concepire e avviare il<br />
progetto del CP Start-up. Dopo essere stato<br />
nel frattempo parecchi anni nel settore<br />
privato, impostai il progetto nel modo più<br />
efficace ed efficiente possibile e mi sembra<br />
che, dopo 10 anni, i frutti di quella semina<br />
inizino ora a vedersi.<br />
Dal 2004 al 2015 abbiamo<br />
ricevuto 640 richieste di sostegno<br />
a nuovi progetti imprenditoriali;<br />
dopo un’accurata selezione, 60<br />
sono stati ammessi al processo di<br />
incubazione, in quanto ritenuti<br />
innovativi e promettenti;<br />
45 sono ancora attivi<br />
Dal 2004 al 2015 abbiamo ricevuto 640<br />
richieste di sostegno a nuovi progetti imprenditoriali;<br />
dopo un’accurata selezione,<br />
60 sono stati ammessi al processo di incubazione,<br />
in quanto ritenuti innovativi e<br />
promettenti. I progetti hanno così potuto<br />
usufruire dei nostri servizi, anche se non<br />
tutti sono riusciti a entrare effettivamente<br />
sul mercato. Le 45 nuove aziende (tra le 60<br />
“promosse”) che ne sono nate offrono oggi<br />
– stima fluida a fine 2015 – almeno 150 impieghi.<br />
Interessante è inoltre notare come,<br />
tra i giovani imprenditori che hanno bussato<br />
alla nostra porta, ben il 20% sia rappresentato<br />
proprio da laureati dell’USI; è<br />
segno di come la macchina sia stata avviata<br />
e di come – oltre ad attrarre laureati e idee<br />
da fuori della Svizzera italiana – la nostra<br />
stessa Università inizi a produrre innovatori<br />
e dunque reale innovazione.