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<strong>SQUARE</strong> USI – MAGAZINE I Quadrimestrale I Università della Svizzera italiana I numero 20, 2016 I www.square.usi.ch<br />
23<br />
Philippe Chevrier, tra i primi laureati dell’USI<br />
Una scommessa chiamata opportunità<br />
Mi sono iscritto all’USI nel 1996 e quattro<br />
anni dopo mi sono laureato in Scienze della<br />
comunicazione, in quello che allora si<br />
chiamava “secondo indirizzo”, ovvero comunicazione<br />
aziendale. Da tredici anni lavoro<br />
per il gruppo industriale Honeywell,<br />
una multinazionale americana con sede<br />
nel New Jersey e un fatturato di 40 miliardi<br />
di dollari. Honeywell è attiva nel settore<br />
dei trasporti, dei sistemi di automazione<br />
e controllo, delle materie chimiche e<br />
dell’aerospaziale. Attualmente lavoro per<br />
Honeywell Aerospace, che comprende tre<br />
divisioni: la difesa, l’aviazione d’affari e<br />
l’aviazione civile commerciale. In qualità<br />
di Senior Director Business Segment, gestisco<br />
un team internazionale di 25 persone<br />
basate in vari paesi e seguiamo il cliente<br />
lungo l’intera catena del valore, dalla<br />
negoziazione dei contratti delle gare d’appalto<br />
alla gestione dei programmi di sviluppo,<br />
fino all’esecuzione e consegna per<br />
Airbus e altri costruttori europei e russi.<br />
Si tratta di relazioni “sostanziose”, considerando<br />
che Honeywell fornisce fino al<br />
78% dei sistemi e componenti presenti su<br />
di un aereo, dal cockpit ai dischi dei freni,<br />
dai sistemi di navigazione agli impianti<br />
di pressurizzazione. Gestiamo una lunga<br />
filiera di oltre 300 fornitori, consegnando<br />
“chiavi in mano” sistemi complessi<br />
ad Airbus, che funge da assemblatore.<br />
Ci occupiamo anche di compagnie aeree,<br />
offrendo servizi e prodotti per la gestione<br />
delle flotte. Il nostro quartier generale si<br />
trova a Phoenix in Arizona, ma la sede generale<br />
Honeywell Europa si trova a Rolle,<br />
nel Canton Vaud, dove vivo e da dove mi<br />
sposto per seguire le operazioni in tutta<br />
Europa e Stati Uniti.<br />
Il mio percorso professionale è partito<br />
dall’USI. Già durante gli studi avevo fatto<br />
le valigie ed ero partito per la California<br />
per uno stage come assistente Market<br />
Development presso Sun Microsystems.<br />
Dopo la laurea, nel 2000, il cammino è<br />
continuato con ABB-Alstom Power, prima<br />
a Baden e poi a Parigi, e nel 2003 sono<br />
stato assunto da Honeywell divisione<br />
trasporti. Da quel momento ho viaggiato<br />
parecchio. Il mio terreno di gioco e perimetro<br />
d’azione è passato dalla Svizzera<br />
all’Europa fino ai mercati emergenti di<br />
Cina e India. Trasferitomi negli USA nel<br />
2006, ho fatto la spola tra New York e<br />
Shanghai per sviluppare il mercato cinese,<br />
all’epoca ancora un mercato da carpire<br />
per Honeywell. Dopo aver ripetuto<br />
l’esperimento in India, sono infine tornato<br />
in patria nel 2008, occupandomi dapprima<br />
d’aviazione militare, poi nel 2013 la<br />
nomina come responsabile Airbus.<br />
Sarà stato il clima da start-up che<br />
vivevano tanto gli studenti quanto<br />
i professori, sarà stata<br />
l’eterogeneità delle culture, delle<br />
lingue e dei profili degli studenti,<br />
ma si è trattato di un cocktail ideale<br />
che mi ha aiutato a sviluppare<br />
uno spirito “imprenditoriale”<br />
di apertura al mondo<br />
Honeywell conta circa 130mila impiegati:<br />
credo di far parte di quella piccola percentuale<br />
di collaboratori che non ha una<br />
formazione in ingegneria e i miei collaboratori<br />
prendono per certo il fatto che<br />
anche io abbia un profilo tecnico; invece<br />
ho studiato Scienze della comunicazione<br />
a Lugano e ne vado fiero. Nel corso della<br />
mia carriera, mi sono occupato solo marginalmente<br />
di comunicazione in senso<br />
stretto; sin dagli inizi sapevo che la mia<br />
strada sarebbe stata diversa e ho cercato<br />
di lasciare la porta aperta a nuove opportunità.<br />
Nonostante il mio nome non lo<br />
suggerisca, sono un “puro prodotto ticinese”<br />
arrivato dall’USI. Su suggerimento<br />
di Albino Zgraggen (all’epoca direttore<br />
della Scuola Cantonale di Commercio che<br />
frequentavo), ho creduto a quella che era<br />
letteralmente una scommessa e mi sono<br />
lanciato nel progetto dell’USI. Abbiamo<br />
vissuto un’esperienza ricca che, oltre<br />
a conoscenze specifiche e di metodo, ha<br />
sicuramente contribuito a sviluppare una<br />
mente critica e curiosa. Sarà stato il clima<br />
da start-up che vivevano tanto gli studenti<br />
quanto i professori, sarà stata l’eterogeneità<br />
delle culture, delle lingue e dei profili<br />
degli studenti, ma si è trattato di un cocktail<br />
ideale che mi ha aiutato a sviluppare<br />
uno spirito “imprenditoriale”, di apertura<br />
al mondo, sempre propenso alle nuove<br />
sfide. Non da ultimo, ringrazio l’USI per<br />
avermi permesso di conoscere Sophie, che<br />
è diventata mia moglie pochi anni dopo la<br />
laurea. Con i nostri quattro meravigliosi<br />
figli siamo una squadra ben rodata... e il<br />
tutto è partito dall’USI.