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COVER<br />

Un detonatore di competenze<br />

pronto ad arricchire la Città<br />

Marco Borradori, Sindaco della Città di Lugano<br />

Marco Borradori, Sindaco di Lugano dal<br />

2013, ha vissuto gli anni cruciali per la<br />

fondazione dell’USI nei posti chiave della<br />

politica a livello comunale, cantonale e<br />

federale. Oggi la sua amministrazione sta<br />

gestendo e programmando il riposizionamento<br />

della Città nel nuovo contesto<br />

economico e politico internazionale.<br />

Signor Sindaco, negli anni Novanta lei si<br />

trovava nei centri decisionali dell’amministrazione<br />

pubblica, tanto a Lugano quanto<br />

a Bellinzona e Berna. Come ha visto nascere<br />

e poi crescere il progetto universitario<br />

della Svizzera italiana?<br />

Quello dell’USI è un progetto che effettivamente<br />

ho visto svilupparsi e crescere da<br />

prospettive diverse. Sono entrato in Municipio<br />

a Lugano nel 1992 e ne sono uscito<br />

nel 1995 per concentrare i miei sforzi in<br />

Consiglio di Stato: ho avuto quindi modo<br />

di assistere ai “fermenti” accademici della<br />

nostra Città in presa diretta. Pur non<br />

occupandomi personalmente del dossier,<br />

ho percepito da subito il potenziale del<br />

progetto, anche solo per l’energia immensa<br />

che i protagonisti della partita stavano<br />

mettendo in campo. Oltre ad “attaccanti”<br />

leghisti del calibro di Giorgio Salvadè e<br />

Giuliano Bignasca, la squadra era decisamente<br />

competitiva, con l’allora Sindaco<br />

Giorgio Giudici, il Consigliere di Stato<br />

Giuseppe Buffi e Mario Botta. Bastava<br />

guardarli negli occhi o assistere alle loro<br />

conversazioni per capire quanto credevano<br />

– pur da angolature diverse – nell’obiettivo.<br />

Differente era il clima a Berna,<br />

che frequentavo da Consigliere nazionale<br />

e dove della nostra Università in pochi<br />

sapevano o parlavano, se non in modo<br />

sfumato nei corridoi e con accenti non<br />

sempre convinti. In Governo a Bellinzona,<br />

infine, il clima era improntato all’entusiasmo<br />

e tutti noi guardavamo al lavoro di<br />

Giuseppe Buffi con grande ammirazione<br />

e coinvolgimento.<br />

Giorgio Salvadè, suo primo collega di partito<br />

in Municipio, è considerato uno dei<br />

padri fondatori dell’USI. Che ricordo ne<br />

conserva?<br />

Giorgio fu un politico molto atipico, lontano,<br />

davvero lontano dagli stereotipi che<br />

solitamente vengono attribuiti alla nostra<br />

professione. Mi piace ricordarlo come<br />

una persona determinata e di una tenacia<br />

appassionata nei confronti dei temi che<br />

gli stavano a cuore. Uno di questi fu indubbiamente<br />

l’Università, in merito alla<br />

quale lo ricordo lavorare alacremente e a<br />

360 gradi.<br />

La Lugano di oggi non è la Lugano di quando<br />

l’USI ha aperto i battenti. Che ruolo ha<br />

oggi l’Università per il nostro territorio?<br />

Viviamo in un periodo storico nel quale<br />

più che mai abbiamo il dovere di riposizionarci,<br />

facendo delle fragilità dell’attuale<br />

situazione un punto di forza grazie al<br />

quale impostare un nuovo piano di sviluppo,<br />

sia economico che sociale. Sono<br />

convinto che la piazza finanziaria saprà<br />

assorbire i duri colpi di questi tempi e<br />

sono fiducioso che le relazioni transfrontaliere<br />

sapranno sistemarsi nel modo migliore<br />

per tutti; nonostante questo è necessario<br />

guardare oltre e identificare quei<br />

motori capaci di continuare a far muovere<br />

e avanzare la nostra Città anche su terreni<br />

fino ad ora inesplorati.<br />

Viviamo in un periodo storico nel<br />

quale più che mai abbiamo il<br />

dovere di riposizionarci, di<br />

impostare un nuovo piano di<br />

sviluppo, sia economico che<br />

sociale. Credo che il ruolo<br />

dell’USI sia proprio questo, una<br />

sorta di detonatore capace di<br />

contribuire a dare un volto nuovo<br />

a Lugano e a tutto il Cantone<br />

Credo che il ruolo dell’USI sia proprio<br />

questo, una sorta di detonatore di competenze<br />

e di contatti capace, insieme alle<br />

altre realtà scientifiche e formative della<br />

regione, di contribuire a dare un volto<br />

nuovo a Lugano e a tutto il Cantone. La<br />

vera sfida è che il progetto universitario<br />

entri ora davvero “nella gente”, che da<br />

un lato i cittadini e le istituzioni sappiano<br />

identificarsi con le grandi potenzialità del<br />

progetto, e dall’altro studenti, ricercatori<br />

e giovani imprenditori entrino nel tessuto<br />

della nostra Città.

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