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FuoriAsse #18

Officina della cultura

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verso quella che è la florida immaginazione<br />

dell’autore, conoscitore del mito,<br />

della storia, della scienza e della geografia,<br />

che racconta storie, esperienze,<br />

aneddoti. Il tutto regalando all’occhio<br />

del lettore (all’occhio, perché la descrizione<br />

della natura porta verso proiezioni<br />

indefinite della mente) la visione di paesaggi<br />

rigogliosi, di animali esotici inviati<br />

ai Musei di Scienze Naturali europei, di<br />

colori difficilmente godibili alle nostre<br />

latitudini. Facile immaginare le fascinazioni<br />

di Paul Gauguin come gli affreschi<br />

di Giotto, in cui l’autore riesce ad affiancare,<br />

nel suo sorvolare tempo e spazio,<br />

le città dei santi all’approdo di Colombo<br />

a San Salvador. Una poesia essenziale<br />

come il suo linguaggio, ma mai banale,<br />

che si concede anche una digressione<br />

sui luoghi reali e immaginari, rendendo<br />

omaggio alle biblioteche e alla “virtù dei<br />

libri” di far viaggiare con la mente. In<br />

ultimo, non meno interessante e sentito,<br />

il vilipendio alla natura perpetrato dalla<br />

stoltezza dell’uomo che troppo spesso si<br />

erge a padrone «Nel Regno di Nettuno».<br />

In questa breve sezione, contenente<br />

quattro brevi opere, Baroni interpreta a<br />

pieno il ruolo del letterato che vive e<br />

opera nel mondo e che, attraverso i propri<br />

versi, ne denuncia la cronaca e le<br />

brutture. Perché fare poesia non vuol<br />

dire solo viaggiare attraverso tempo, spa -<br />

zio, storia e mito, ma vivere ben ancorati<br />

nel presente.<br />

©Ankica Vuletin<br />

FUOR ASSE<br />

124<br />

In Parte

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