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FuoriAsse #18

Officina della cultura

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lus e Passa el sol, entrambi usciti presso<br />

La galleria dei rettori. Nel 1974 l’opera<br />

Inter pocula. Poesie segrete triestine, pub -<br />

blicata dai triestini Guglielmo e Attilio<br />

Kirchmayer, cominciò a segnalarlo fuori<br />

dalla sua città; nel 1976 arrivò il riconoscimento<br />

a livello nazionale di Ponterosso<br />

edito da Guanda; nel 1980 giunse l’inclu -<br />

sione nella prestigiosa collana mondadoriana<br />

«Lo specchio» con Latitudine nord,<br />

dove si raccolgono e si riordinano tutte<br />

le poesie «in lessico triestino». Ancora<br />

poesie, questa volta italiane, nel 1983,<br />

con Opera 79, in sostantivo Amore:<br />

poesie di verità di capricci e di memorie.<br />

Notorietà gli diede soprattutto il romanzo-collage<br />

Il complesso dell’Imperatore<br />

del 1979, cui seguì nel 1984 Fermo là, in<br />

poltrona. Nell’anno della morte, il 1987,<br />

uscì un terzo romanzo, L’allegria di Thor.<br />

Nella letteratura giuliana più di tutti -<br />

Cergoly ha nutrito l’idea e le ragioni,<br />

prima che antiquarie, profondamente<br />

emotive e vitali della Mitteleuropa, luogo<br />

reale e mentale, «sovra-nazione» geograficamente<br />

mappata entro i confini dell’impero<br />

austriaco 1 , dove, per dirla con<br />

Joseph Roth, «il centro si trova alla periferia»:<br />

dove appunto Trieste, indifferentemente,<br />

per propria intima vocazione<br />

(almeno così magicamente ubiqua ce la<br />

restituisce il poeta), era anche Vienna,<br />

Praga o Ragusa-Dubrovnik, e nei suoi<br />

pregiatissimi caffè il servizio era di porcellana<br />

viennese Claudius Innozientius,<br />

e dei praghesi Wenzel e Jamnitzer le posate<br />

d’argento. In Cergoly tutto questo<br />

prima che mito storico è mito ontologico,<br />

cosmogonico si direbbe: nel romanzo<br />

Fermo là, in poltrona è tracciata una rapidissima,<br />

assoluta e paradossale discendenza,<br />

dalla «umanità alla nazionalità e<br />

dalla nazionalità alla bestialità»; e se l’affermazione<br />

sembra avere l’improntitudine<br />

e il tono provocatorio da Witz, è sufficiente<br />

spostare gli occhi un poco più sopra<br />

sulla pagina per trovarne, in una<br />

specie di hysteron-proteron, la spiegazione-didascalia:<br />

chi parla, il conte Alvise<br />

von Bribir, doppio settecentesco di Cergoly,<br />

confessa la speranza di diventare<br />

«un vero maestro diplomato del sovranazionale<br />

[...] con tanto e vario sangue nelle<br />

vene come il suo, che va dal croato<br />

all’ungherese, all’italiano e al tedesco» 2 .<br />

Perciò l’umanesimo mitteleuropeo è innanzitutto<br />

ematopoiesi, un fatto inestricabile<br />

di sangue e di fede ad esso relativo<br />

in grado di distinguere il sentimento autentico<br />

del sovranazionalismo, garante<br />

delle libertà, da quello, blando, ingannevole<br />

e occlusivo dell’internazionalismo 3 :<br />

solo partendo da una tale convinzione,<br />

che ignora o comunque valuta criticamente<br />

rigide distinzioni statali, si può<br />

leggere in Cergoly l’adesione alla Resistenza.<br />

«Dans la plume d’un homme il y a un<br />

seul roman» scriveva Svevo a Larbaud,<br />

ispirato da un analogo pensiero di un<br />

altro scrittore “triestino”, James Joyce. Il<br />

Romanzo di Cergoly, e non sembri un<br />

eccesso di vaghezza o di impressionismo,<br />

è la vita, sua e di altri, comunque vita<br />

fatta caso proprio – il coboldo Hinzelman,<br />

il conte Alvise von Bribir, il barone<br />

Heinrich Edling von Boffa, nei suoi<br />

romanzi – che per trovare una dimensione<br />

di scrittura diventa memoria della vita<br />

(sono i teatri della memoria per riprendere<br />

il sottotitolo di Fermo là, in poltrona; e<br />

non a caso Cergoly studiò il teatro vene-<br />

1 Non è questa la sede per la discussione di una definizione che «significa tutto e il contrario di tutto» (Claudio<br />

Magris). Comunque, si può vedere l’articolo di Predrag Matvejevic Il fantasma della Mitteleuropa, «Nuovi Argomenti»,<br />

n. 3 aprile-giugno 1995, pp. 13-17.<br />

2 C. CERGOLY, Fermo là, in poltrona, Milano, Mondadori, 1984, p. 72-73.<br />

3 Se ne leggano le aforismatiche ragioni in Il complesso dell’Imperatore, Milano, Mondadori, 1979, p. 189.<br />

FUOR ASSE<br />

19<br />

Il rovescio e il diritto

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