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FuoriAsse #18

Officina della cultura

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e da questa parte del mondo piuttostoche<br />

dall’altra?<br />

Questa domanda ricorrente e testarda<br />

provoca uno sgomento solo momentaneo,<br />

che scompare non appena la mente<br />

viene attratta da altro.<br />

Chi sono quegli individui che dalla Stazione<br />

Porta Nuova fino a Piazza Castello,<br />

il bel centro di Torino, ma come in tante<br />

altre città del mondo, si distribuiscono e<br />

trovano posto sotto i portici? Comunemente<br />

definiti “senza tetto” e volgarmente<br />

chiamati “barboni”, sono loro che abitano<br />

gli angoli delle città e vivono ai<br />

margini della società. Ecco perché è ora<br />

di guardare in faccia la realtà e smettere<br />

di essere ciechi dinanzi all’evidenza.<br />

Inizialmente, si è timorosi, si guarda di<br />

sottecchi per evitare di essere notati e<br />

colti in quella inaspettata curiosità. Improvvisamente,<br />

anche guardare diventa<br />

offesa. Ma questo lo è quanto non guardare<br />

affatto. Per questo, a fatica, si ricercano<br />

possibili connessioni, stando<br />

cauti, per non destare meraviglia; per<br />

non scombussolare o mancare di rispetto,<br />

come se si entrasse in una proprietà<br />

privata senza avere il permesso.<br />

Come si fa a rendere visibile ciò che è<br />

invisibile? Rendendo noi stessi invisibili,<br />

questa sembra l’unica risposta. Occorre<br />

entrare a piccoli passi e senza<br />

insistenza in un mondo che appare altro<br />

e sconfinato. Eppure, oltrepassare quella<br />

piccola finestra che divide i due mondi<br />

è possibile.<br />

In particolare, le uscite serali permettono<br />

un’osservazione particolareggiata del -<br />

le postazioni che gli invisibili occupano,<br />

postazioni che di fatto durante il giorno<br />

vengono sgomberate. In queste passeggiate,<br />

ci si rende conto di come non<br />

avere un tetto sopra la testa non implichi<br />

necessariamente svolgere attività diverse<br />

da quelle che si svolgono all’interno<br />

di ogni “casa”.<br />

Infatti, nonostante la mancanza di risorse,<br />

è sorprendente rilevare come l’istinto<br />

di sopravvivenza sia implicito in<br />

©Mohd Alfatih Hamadien<br />

FUOR ASSE 85<br />

Riflessi Metropolitani

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