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Anton Giulio Majano. Il regista dei due mondi

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omanzo in cui i problemi siano di una estrema contemporaneità. La<br />

fantascienza, ad esempio, oggi sarebbe una miniera per gli sceneggiati”. 20<br />

Tra uno sceneggiato e una commedia, trovò il tempo per altre<br />

esperienze: nel 1960 fu trasmesso Sentimentale, un varietà con Mina e<br />

Nicola Arigliano, nel 1961 diresse Va pensiero, uno spettacolo televisivo<br />

in cui venivano rievocati alcuni episodi salienti del Risorgimento italiano,<br />

nel 1967 diresse Raffaella Carrà in Tutto per bene di Pirandello,<br />

trasmesso dalla Rai sul Programma Nazionale. Firmò anche varie regie<br />

teatrali: per esempio, nel 1969 mise in scena I parenti terribili di Cocteau,<br />

con Lida Ferro, Roldano Lupi, Gabriella Poliziano, Aldo Reggiani e Alida<br />

Valli. Di tanto in tanto ritornò a dirigere qualche radiodramma, come Ben<br />

Hur (1973), con Warner Bentivegna; nel 1973 firmò la diretta televisiva<br />

della finale del Cantagiro Show, a Jesolo, con Tony Renis e Lola Falana.<br />

Molto popolare e molto amato dal pubblico, fu uno degli ospiti della<br />

prima puntata di Bontà loro (18 ottobre 1976), il talk show di Maurizio<br />

Costanzo.<br />

Nel 1980 tornò per un momento al cinema, quando curò i dialoghi<br />

italiani del film Lulu di Walerian Borowczyck e nel 1985 fu lì lì per<br />

coronare un suo vecchio sogno, girare il remake del Caso Maurizius, ma<br />

alla fine non se ne fece nulla. Rimpiangeva anche di non aver mai potuto<br />

realizzare un altro progetto cui teneva molto, una trasposizione della<br />

Montagna incantata di Thomas Mann, con Alida Valli tra i protagonisti.<br />

In un’intervista, nel 1981, disse che gli sarebbe anche piaciuto dirigere un<br />

teleromanzo tratto da L’albero di Giuda di Cronin. 21 Era ormai archiviata<br />

da tempo tra i rimpianti del passato l’idea per uno sceneggiato tratto dai<br />

Promessi sposi di Alessandro Manzoni. “Ci penso da cinque o sei anni ma<br />

alla Rai non hanno ancora voluto capire che c’è un solo, grande,<br />

magnifico romanzo sceneggiato da fare: I promessi sposi”, aveva detto<br />

<strong>Majano</strong> nel 1963, in un’intervista pubblicata sul “Corriere<br />

d'informazione”, quattro anni prima che venisse trasmessa la versione di<br />

Sandro Bolchi.<br />

“I personaggi: Renzo dovrebbe essere Marcello Mastroianni. O ci<br />

mettiamo su questo piano o è meglio non farne nulla. Per Lucia vedo<br />

Lucilla Morlacchi: un volto espressivo che con <strong>Il</strong> Gattopardo di Visconti<br />

avrà sicuramente un rilancio notevole. L’Innominato dovrebbe essere<br />

Vittorio Gassman, Fra Cristoforo Salvo Randone, Don Rodrigo Renzo<br />

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