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1Stamperia DGR 1616_09 allegato A - Regione Veneto

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A. Poli urbani<br />

B. Aree rurali ad agricoltura intensiva specializzata<br />

C. Aree rurali intermedie<br />

D. Aree rurali con problemi complessivi di sviluppo<br />

La conseguente delimitazione (Figura 3.1.2, a sinistra) è in grado di rispecchiare adeguatamente<br />

le peculiarità correlate al modello di sviluppo veneto, soprattutto se accompagnata da uno apposito<br />

“focus” sulle specifiche connotazioni dell’area B (rurale ad agricoltura intensiva specializzata)<br />

che richiede, per diversi aspetti e motivi, una ulteriore chiave di lettura ai fini dell’interpretazione<br />

delle problematiche e delle esigenze derivanti dall’urbanizzazione progressiva e diffusa che ha<br />

caratterizzato la fascia di pianura. Le particolari caratteristiche che contraddistinguono il modello<br />

di sviluppo veneto impongono, infatti, una particolare attenzione nella valutazione di alcuni<br />

specifici effetti dello sviluppo demografico ed insediativo, in particolare per quanto riguarda<br />

appunto la fascia centrale, corrispondente alla macrotipologia “area rurale ad agricoltura<br />

intensiva specializzata”, per la quale viene prevista l’ulteriore articolazione nelle due sub-aree<br />

B1 con caratteristiche prevalenti di “rurale-urbanizzata” e B2 con caratteristiche prevalenti di<br />

“urbanizzata”, per evidenziare alcune importanti differenziazioni territoriali, oltre che sociali ed<br />

economiche, connesse con il diverso grado di effettiva “ruralità” (Figura 3.1.2, a destra).<br />

Tabella 3.1.1 – Schema di classificazione delle aree rurali e correlazione con il PSN<br />

Classificazione PSN Classificazione PSR Sub Aree PSR<br />

A. Poli urbani A. Poli urbani<br />

B. Aree rurali ad agricoltura<br />

intensiva specializzata<br />

C. Aree rurali intermedie C. Aree rurali intermedie<br />

D. Aree rurali con problemi<br />

complessivi di sviluppo<br />

B1. con caratteristiche di<br />

B. Aree rurali ad agricoltura rurale-urbanizzato<br />

intensiva specializzata B2. con caratteristiche di<br />

urbanizzato<br />

D. Aree rurali con problemi<br />

complessivi di sviluppo<br />

Questa sub-zonizzazione deriva da una specifica lettura del territorio eseguita a livello regionale,<br />

- recependo anche in questo caso i criteri e l’impostazione adottati dalla Commissione Europea<br />

ai fini della classificazione delle aree rurali 4 - che si configura come un’applicazione del metodo<br />

Strategie) prefigura lo scenario delle principali strategie e orientamenti regionali per lo sviluppo rurale<br />

(Linee strategiche e Azioni prioritarie).<br />

3 La territorializzazione delle aree rurali italiane operata nell’ambito del PSN rappresenta un’applicazione<br />

della metodologia OCSE, necessariamente adattata per tener conto dei principali rapporti con i più<br />

generali processi di sviluppo economico e sociale che caratterizzano il Paese. Tale metodologia comporta<br />

l’individuazione di quattro macrotipologie di aree, “fermo restando che, nei singoli PSR regionali,<br />

possono essere adottate articolazioni del territorio regionale che utilizzino indicatori aggiuntivi per<br />

identificare le tipologie più appropriate alle specificità regionali”.<br />

4 Il riferimento adottato a livello comunitario è il metodo OCSE, secondo il quale la definizione di area<br />

rurale avviene sulla base della percentuale di popolazione dell’area stessa che risiede in comuni rurali<br />

(comuni che presentano una densità inferiore ai 150 abitanti per chilometro quadrato). Attraverso questi<br />

criteri vengono individuate tre tipologie di area : prevalentemente rurali, significativamente rurali e<br />

prevalentemente urbanizzate. La mappatura del territorio effettuata dalla Commissione ha come<br />

riferimento, per l’Italia, il livello provinciale (scala NUTS 3).<br />

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