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1Stamperia DGR 1616_09 allegato A - Regione Veneto

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macchinari e le attrezzature, sono notevolmente diminuiti a favore invece degli stanziamenti erogati<br />

per la costruzione e l’acquisto di immobili rurali (Tabella 3.1.26).<br />

Tabella 3.1.26 - Evoluzione dei finanziamenti a medio lungo termine nel settore agricolo<br />

Finanziamenti 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006<br />

Finanziamenti totali 100 91,7 110,0 90,8 90,5 142,9 152,6<br />

Macchine e attrezzature 100 88,1 111,1 78,5 64,1 70,1 64,6<br />

Costruzione e acquisto di immobili rurali 100 110,0 104,3 154,2 226,1 518,2 605,7<br />

Fonte: Elaborazione su dati Banca d’Italia<br />

Nel complesso i finanziamenti considerati in termini nominali sono cresciuti in tutte le provincie<br />

venete ad eccezione di Venezia. La maggior quota di sostegno è assorbita dalla provincia di<br />

Verona che conferma la sua maggior vocazione agricola rispetto alle altre province quali<br />

Treviso e Padova (Tabella 3.1.27).<br />

Tabella 3.1.27 - Finanziamenti oltre il breve termine in agricoltura (valori nominali in milioni di<br />

euro delle erogazioni)<br />

1999 2004<br />

Verona 134,9 154,2<br />

Vicenza 26,8 43,7<br />

Belluno 4,8 7,4<br />

Treviso 61,6 66,6<br />

Venezia 31,8 31<br />

Padova 50,6 54,5<br />

Rovigo 17,1 21,4<br />

<strong>Veneto</strong> 327,6 378,8<br />

Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia, Rapporto 2006 sul sistema agroalimentare del <strong>Veneto</strong><br />

In generale, la situazione dell’agricoltura veneta sotto il profilo dell’innovazione presenta una<br />

bassa intensità di capitale umano, una insufficiente attività di ricerca e sviluppo che è causa e, al<br />

tempo stesso, effetto della specializzazione del settore nei comparti tradizionali. Tale situazione<br />

è infatti accompagnata dalla presenza di una bassa propensione degli imprenditori per<br />

investimenti di medio lungo termine che sono per contro gli investimenti più promettenti nel<br />

settore agricolo. Solo in casi sporadici si riscontra anche nelle aziende di piccole dimensioni la<br />

presenza di processi innovativi endogeni. La situazione prevalente è invece rappresentata da<br />

aziende che acquisiscono l’innovazione dall’esterno e dove il loro apporto è prevalentemente<br />

rivolto a sviluppare innovazioni di tipo incrementale che non richiedono forti investimenti.<br />

In questo contesto, al fine di diffondere l’innovazione sono stati creati alcuni Centri per<br />

l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico. Questi centri hanno lo scopo di creare una rete di<br />

soggetti qualificati in grado di offrire servizi specifici e ad alto contenuto tecnologico a supporto<br />

dei processi innovativi delle imprese. I CITT hanno il ruolo di alimentare la capacità innovativa<br />

collegando il sistema delle imprese, il sistema istituzionale e quello della ricerca scientifica.<br />

Particolare attenzione è rivolta alle esigenze delle imprese di piccole e media dimensione.<br />

Questi istituti operano in tutti i settori dell’economia veneta e nell’industria alimentare, delle<br />

bevande e del tabacco ne esistono attualmente 12 (Tabella 3.1.28).<br />

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