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1Stamperia DGR 1616_09 allegato A - Regione Veneto

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Nel gruppo di imprese di lavorazione delle granaglie e prodotti amidacei compaiono i molini<br />

assieme agli impianti di stoccaggio e lavorazione dei cereali e soia. L’indice di specializzazione<br />

produttiva rileva un’ampia diffusione ed elevata specializzazione nelle aree fortemente vocate<br />

alle grandi colture (provincia di Rovigo, basso veronese, <strong>Veneto</strong> nord-orientale, provincia di<br />

Trevisio meridionale).<br />

La prima trasformazione dei cereali (e semi oleosi) viene svolta da imprese che effettuano<br />

l'essiccazione e/o lo stoccaggio del prodotto. Nel corso di primi anni del duemila venivano<br />

censiti oltre 200 strutture (186 imprese) diffuse in tutte le province venete con oltre 1200 addetti<br />

con una capacità di conservazione considerata sufficiente rispetto al territorio, ma la cui<br />

frammentazione rischia di innalzare i costi di gestione con inevitabili ripercussioni sulla<br />

redditività delle imprese cerealicole.<br />

L’industria molitoria è rappresentata da circa 72 impianti (60 imprese) localizzati nelle Province<br />

di Padova, Vicenza, Treviso. Nel corso degli anni la progressiva riduzione delle superfici<br />

investite a frumento sia a livello nazionale che regionale, ha costretto l'industria molitoria a un<br />

maggiore ricorso al prodotto estero vincolandola anche agli andamenti dei mercati<br />

internazionali oltre alle misure protezionistiche. Uno dei punti deboli del comparto è il basso<br />

livello di utilizzazione degli impianti, stimabile in circa il 63% della capacità di macinazione<br />

annua, che comporta un notevole appesantimento dei costi di produzione. A livello regionale il<br />

processo di ristrutturazione viene ostacolato dalla frammentazione degli impianti che non<br />

permette di sfruttare le economie di scala e abbassa il potere contrattuale degli operatori.<br />

Un importante segmento alimentare vicino a questo comparto è rappresentato dal gruppo delle<br />

imprese che operano nella mangimistica. Questo comparto è piuttosto stabile per numero di<br />

imprese (60 nel 2001), ha subito un processo di ristrutturazione con riduzione del numero di<br />

stabilimenti (-25% 2001/91) e addetti (-35% 2001/91) ed è dominato da imprese di piccole<br />

dimensioni (inferiori a 15 addetti) localizzate nelle principali aree di importanza<br />

dell’allevamento. Il comparto veneto si conferma il secondo produttore nazionale con un’offerta<br />

di 3,2 mln t (27% del totale nazionale) proveniente da 71 stabilimenti. Nel corso dell'ultimo<br />

quinquennio, è in atto un processo di ristrutturazione degli impianti, con concentrazione<br />

dell’offerta e sensibile miglioramento dell’efficienza di utilizzazione. Nello stesso periodo,<br />

infatti, la capacità di lavorazione complessiva si è mantenuta costante, gli impianti si sono<br />

ridotti di 9 unità, la potenzialità di lavorazione è cresciuta ma l’efficienza di utilizzazione si<br />

mantiene attorno al 50%.<br />

Figura 3.1.10– Indici di specializzazione produttiva lavoraz. granaglie e magimistica<br />

Indice di specializzazione<br />

Granaglie, prodotti amidacei (Un. locali)<br />

Elevato: 0,5 - 1<br />

Medio: 0,02 - 0,5<br />

Basso: -0,5 - -0,02<br />

Molto basso: -1 - -0,5<br />

tutti gli altri<br />

Indice di specializzazione<br />

Mangimistica (Un. locali)<br />

Elevato: 0,5 - 1<br />

Medio: 0,02 - 0,5<br />

Basso: -0,5 - -0,02<br />

Molto basso: -1 - -0,5<br />

tutti gli altri<br />

Fonte: elaborazoni su dati Istat (Censimento dell’industria e servizi, 2001)<br />

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