10.12.2012 Views

1Stamperia DGR 1616_09 allegato A - Regione Veneto

1Stamperia DGR 1616_09 allegato A - Regione Veneto

1Stamperia DGR 1616_09 allegato A - Regione Veneto

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

delle imprese agricole che offorno altri servizi ricreativi. Rilevante è il peso di queste aree in<br />

termini di assorbimento di manodopera agricola e da parte dell’industria alimentare.<br />

I poli urbani (A), nel loro complesso, comprendono il 2,7% delle aziende agricole della regione<br />

e percentuali analoghe in termini di SAU e di occupati agricoli.<br />

Le fonti informative (ISTAT, Inventario Forestale Nazionale Italiano, nuova Carta Forestale<br />

Regionale – CFR o CORINE Land Cover), sull’estensione della superficie forestale 38 in<br />

<strong>Veneto</strong> forniscono dati molto diversi. Con riferimento alla CFR, la superficie boschiva in<br />

<strong>Veneto</strong> è pari a 438.941 ettari, di cui il 4,4% circa di nuove formazioni arboree e di arbusteti,<br />

con un coefficiente di boscosità pari a 23,9%. Tutti i dati confermano l’avanzamento<br />

progressivo del bosco in conseguenza dell’abbandono delle aree montane e dei terreni<br />

marginali; la CFR registra un aumento del +7,7% dei boschi rispetto al 1983. Le superfici<br />

forestali hanno una grande rilevanza nelle aree montane e collinari 39 , ma in termini relativi non<br />

va trascurato il progressivo - anche se lento - aumento delle superfici boschive in zone di<br />

pianura. Il 49,2% dei boschi regionali è di proprietà pubblica (per la maggior parte comunale),<br />

mentre il 50,8% è di proprietà privata (Istat, 2003). La proprietà è particolarmente frammentata:<br />

ben il 55% delle aziende agricole con superfici a bosco ha un’estensione che va da 1 a 5 ettari<br />

ed il 12,7% inferiore ad 1 ettaro. Situazione analoga si ha nell’arboricoltura da legno.<br />

3.1.2 Rendimento dei settori agricolo, alimentare e forestale<br />

La nuova ricchezza prodotta dall’agricoltura veneta nel 2000-04 si aggira sui 2,9 miliardi di<br />

euro (valore aggiunto a valori costanti) 40 , pari al 9,7% del VA agricolo nazionale (a valori<br />

costanti) 41 (Tabella 3.1.7). Nel lungo periodo, il VA agricolo veneto registra un lieve trend<br />

positivo ma denota una certa volatilità, soprattutto per le fluttuazioni della produzione vendibile,<br />

mentre il valore dei consumi intermedi presenta una dinamica più regolare. Questa tendenza si<br />

riflette negativamente sulla redditività e sul rischio di impresa. Su base regionale, il contributo<br />

dell’agricoltura alla formazione della nuova ricchezza complessiva prodotta in <strong>Veneto</strong> si aggira<br />

intorno al 3% in termini reali e al 2,4% in termini correnti e registra una flessione rispetto agli<br />

anni precedenti a conferma della continua erosione rispetto ad altri settori dell’economia.<br />

Tabella 3.1.7 - Valore aggiunto ai prezzi di mercato nel <strong>Veneto</strong> (milioni di euro 1995)<br />

Attività economiche<br />

2000-2004 1995-1999 Variaz. %<br />

Valori in % valori in %<br />

Agricoltura, silvicoltura e pesca 2.907,2 3,3 2.871,4 3,5 1,2<br />

Industria 31.039,7 34,7 30.306,1 36,8 2,4<br />

Servizi 55.446,0 62,0 49.067,4 59,7 13,0<br />

Fonte: Elaborazioni da dati Istat, conti economici e territoriali del settore agricolo, 2005.<br />

Nel corso dei primi anni del duemila, l’agricoltura e la selvicoltura del <strong>Veneto</strong> hanno mantenuto<br />

sostanzialmente inalterata la propria posizione economica con una crescita, nel periodo 2000-<br />

2004 del 6,5% in valori correnti ed una sostanziale stabilità in termini reali .<br />

In presenza di una produzione pressoché costante, la riduzione del valore aggiunto è giustificata<br />

dal modesto incremento dei consumi intermedi. La ripresa delle produzioni zootecniche e un<br />

sensibile aumento del peso dei servizi che, sebbene in valore assoluto ancora decisamente<br />

inferiore a quella dei comparti tradizionali, testimonia una certa predisposizione alla<br />

diversificazione del settore in un’ottica multifunzionale. La forte riduzione della selvicoltura,<br />

38 Indicatore iniziale di contesto n. 5 “Struttura del settore forestale”.<br />

39 Dove si localizza l’88,7% dei boschi, sempre secondo la CFR.<br />

40 Indicatore iniziale di obiettivo n. 9 “Sviluppo economico del settore primario”.<br />

41 ISTAT, 2005, Conti Economici Regionali.<br />

Pagina 18 di 520

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!