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LA TOSCANA OTTOBRE

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Firenze<br />

Mostre<br />

I Cartoni Murali di Antonio Giuseppe Santagata<br />

in mostra a Firenze alla Galleria del Palazzo Coveri<br />

di Barbara Santoro / foto courtesy Cambi Casa d’Aste<br />

Un’importante mostra dedicata<br />

ad Antonio Giuseppe Santagata<br />

e curata da Lucia Morganti<br />

e Valentina White in collaborazione con<br />

Cambi Casa d’Aste, è stata inaugurata alla<br />

Galleria del Palazzo Coveri sul Lungarno<br />

Guicciardini, dove resterà visibile fino<br />

al 26 ottobre. Nato a Genova nel 1888,<br />

Antonio Giuseppe Santagata si forma<br />

all’Accademia Ligustica di Belle Arti con<br />

il pittore Tullio Quinzio, lo scultore Lorenzo<br />

Massa e l’architetto Oreste Grondona.<br />

Partecipa come volontario alla Prima<br />

Guerra Mondiale e documenta con il disegno<br />

la vita dei soldati in trincea, studiando<br />

in modo particolare la luce che<br />

costruisce le masse ed i corpi. Ferito nella<br />

battaglia del Monte Sabotino a nord di<br />

Gorizia, entra in contatto con Carlo Delcroix,<br />

creatore dell’Associazione Nazionale<br />

Mutilati e Invalidi di Guerra. Grazie<br />

all’amicizia nata fra i due, Santagata riceve<br />

commissioni nelle varie dimore di<br />

mutilati ed invalidi, dove vengono messi<br />

in risalto i sentimenti e il sacrificio di<br />

tutti coloro che avevano combattuto per<br />

la pace e la vittoria. Vincitore del Pensionato<br />

d’arte quinquennale Duchessa<br />

di Galliera, si trasferisce a Roma nel<br />

1921, dove, in occasione del decennale<br />

e del ventennale della vittoria della Prima<br />

Guerra Mondiale, gli vengono commissionati<br />

due cicli di affreschi dall’ANMIG<br />

(Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi<br />

di Guerra), sotto la direzione dell’architetto<br />

Marcello Piacentini e di Carlo<br />

Delcroix, presidente dell’associazione.<br />

In questi anni studia i grandi maestri<br />

del passato e i cicli pittorici di Piero della<br />

Francesca, Masaccio, Paolo Uccello,<br />

Luca Signorelli e Michelangelo. A Bergamo<br />

vince il concorso per celebrare l’eroe<br />

bergamasco Antonio Locatelli, aviatore,<br />

politico e giornalista italiano ucciso dai<br />

guerriglieri abissini a Lechemti il 27 giugno<br />

del 1936 durante la guerra d’Etiopia.<br />

Qui nell’ex Casa Littoria affresca l’apoteosi<br />

dell’eroe triplice medaglia d’oro<br />

al valore militare. Nella mostra a Palazzo<br />

Coveri si possono vedere i cartoni La<br />

Vittoria che trasporta l’anima dell’eroe,<br />

Locatelli e la vittoria, Il soldato ferito,<br />

Guerra d’Abissinia, combattimento uno<br />

contro mille, Nascondiglio nella rocca<br />

cupa e il Gruppo viennese che guarda in<br />

alto l’aereo che vola su Vienna. A Milano<br />

affresca la Casa del Mutilato e il Palazzo<br />

di Giustizia, a Roma la Casa Madre dei<br />

Mutilati, il santuario della Regina Apostolorum<br />

e la cappella di San Giuseppe<br />

in San Paolo fuori le mura. A Genova l’ospedale<br />

Duchessa di Galliera, la Casa dei<br />

Mutilati e il Palazzo della Società Eridania.<br />

A Ravenna e a Palermo la Casa del<br />

Mutilato. A Venezia il Padiglione italiano<br />

della XXI Biennale. Nel 1980 l’opera ad<br />

olio Le oranti entra a far parte della collezione<br />

dei Musei Vaticani. Decora libri ed<br />

incide medaglie. Muore nel 1985. I cartoni<br />

in mostra sono relativi ai cicli dipinti<br />

dall’artista nell’arco di un decennio e<br />

dimostrano come il cartone preparato-<br />

Apoteosi di Antonio Locatelli, guerra in Abissinia 1 conto 1000<br />

carboncino su carta da spolvero, cm 241x301<br />

rio diventi una vera forma d’arte degna<br />

di essere apprezzata e compresa in maniera<br />

autonoma, in grado di comunicare<br />

al meglio l’idea della composizione murale.<br />

Nelle splendide sale della galleria i<br />

grandi cartoni, che risaltano sulle pareti<br />

bianche, si animano di vita propria esprimendo<br />

al meglio il sentimento di quei<br />

duri anni di guerra. Degno di nota il cartoncino<br />

su carta da spolvero (1,77x2,40<br />

m) dal titolo La pausa della sigaretta,<br />

dove due commilitoni si concedono di<br />

fumare insieme in un’atmosfera di grande<br />

umanità. Conservati grazie alla sensibilità<br />

della Casa d’Aste Cambi, qui si<br />

rivelano nella loro integra bellezza, regalando<br />

ai fiorentini un’esperienza unica.<br />

La pausa della sigaretta,1936,carboncino su carta da spolevero, cm 177x240<br />

2 6<br />

22 ANTONIO GIUSEPPE SANTAGATA<br />

23

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