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Firenze<br />
Mostre<br />
Performance con le digisculture di<br />
Andrea Tirinnanzi<br />
di Gabriella Gentilini / foto courtesy dell’artista<br />
In una vita a contatto quotidiano con<br />
l’arte e con gli artisti, Andrea Tirinnanzi,<br />
esperto tra i più attenti e qualificati,<br />
ha riempito un fornitissimo bagaglio di<br />
studi e di esperienze che hanno alimentato<br />
il suo innato estro creativo e le sue<br />
capacità tecniche. Dagli esordi caratterizzati<br />
dai suggestivi smalti informali al collage<br />
e decollage, fino ad approdare all’uso<br />
dell’insostituibile strumento che ci ha rivoluzionato<br />
la vita, ovvero il computer. Il lavoro<br />
accurato e continuo sull’immagine in<br />
tutte le sue più impercettibili sfaccettature,<br />
ha portato Andrea Tirinnanzi ad aprire un<br />
nuovo orizzonte artistico. La foto digitale<br />
ed una non comune dimestichezza davanti<br />
allo schermo, gli hanno consentito di produrre<br />
immagini sorprendenti eppure frutto<br />
della realtà, come il “fotosmontaggio”<br />
con cui ha creato il famoso “autobus diviso”<br />
o il “fotomontaggio” con la “cascata<br />
delle 500”. Con questa tecnica Tirinnanzi<br />
ha realizzato una serie di opere uniche in<br />
cui realtà e fantasia viaggiano sulla stessa<br />
lunghezza d’onda e molte delle quali<br />
sono state premiate, pubblicate ed hanno<br />
fatto il giro del mondo. Ma l’incontenibile<br />
verve artistica di Andrea Tirinnnanzi<br />
e la sua voglia di ricercare e sperimentare<br />
sempre nuove, ingegnose e interessanti<br />
forme espressive, ha dato vita alle<br />
ormai celeberrime “digisculture”, le originalissime<br />
sagome bifacciali in legno a<br />
grandezza naturale, profilate su una foto<br />
elaborata con procedimento digitale e manuale.<br />
Ogni opera è un pezzo unico, frutto<br />
di un grande lavoro sia manuale sia tecnico<br />
sulla figura, le dimensioni, lo spazio,<br />
l’espressività. É nata così una ricchissima<br />
galleria di personaggi con cui Tirinnanzi<br />
ha reso omaggio a I grandi del cinema<br />
(Vittorio Gassman, Totò, Alberto Sordi,<br />
Fernandel, Marilyn Monroe, Sophia Loren,<br />
Roberto Benigni...) e ancora al mondo<br />
dello sport con Gino Bartali e Fausto<br />
Coppi, dello spettacolo con Conti, Pieraccioni<br />
e Panariello, della musica con cui<br />
l’artista ha raggiunto i vertici più alti della<br />
sua ricerca: dai Beatles che attraversano<br />
Abbey Road ai big nostrani come Mina e<br />
Celentano, da Bob Dylan a Marco Masini.<br />
Ma non basta: il maestro si è spinto ancora<br />
più in alto: Obama e perfino Papa Francesco.<br />
Così reali da impressionare. Non<br />
per niente molti di questi lavori, oggetto di<br />
grande attrazione e curiosità, fanno parte<br />
di importanti collezioni tra cui il Museo Gino<br />
Bartali, sono stati esposti in occasione<br />
di eventi e mostre, sono presenti in prestigiosi<br />
stores e in permanenza presso la sede<br />
di Firenzeart Gallery. Ma attenzione, le<br />
“digisculture” non sono oggetti, non sono<br />
statue fisse ed inerti. Tirinnanzi ha voluto<br />
dare loro un’anima, vuole che i suoi personaggi<br />
siano veri, dinamici, sempre in movimento<br />
ed interagiscano con le persone<br />
che li osservano con stupore. Per questo,<br />
il 13 settembre scorso Firenzeart Gallery<br />
ha organizzato una strepitosa performance<br />
che si è svolta nel quartiere del glorioso<br />
Pignone in San Frediano. Le coppie celebri<br />
della musica, dell’arte, dello spettacolo,<br />
delle istituzioni, in testa i Beatles sulle<br />
strisce pedonali, hanno percorso le strade<br />
del rione, sono entrate ed uscite dai negozi,<br />
dai bar e dai ristoranti, si sono soffermate<br />
sul sagrato della chiesa per giungere<br />
in galleria, in via della Fonderia 42r, dove<br />
le attendevano altre coppie famose ed altre<br />
personalità tra cui l’ospite d’onore Dante,<br />
in una grande e festosa partecipazione<br />
di pubblico. Un modo intelligente, stimolante<br />
e coinvolgente per far dialogare arte<br />
e tecnologia, cultura e fantasia e portarle<br />
tra la gente.<br />
FirenzeArt Gallery<br />
Via della Fonderia 42r, Firenze<br />
www.firenzeart.it - info@firenzeart.it<br />
055 224028<br />
Elena Gheri<br />
Ritratti<br />
d’artista<br />
Ampie fughe dello sguardo e preziosismi cromatici<br />
convivono nei dipinti della pittrice fiorentina, spaziando<br />
dal tema naturalistico alla figura femminile<br />
di Daniela Pronestì / foto courtesy dell’artista<br />
Il percorso artistico di Elena Gheri<br />
abbraccia il paesaggio naturale<br />
e la figura umana, permeandoli<br />
entrambi di una sensibilità espressiva<br />
declinata tanto sul piano compositivo<br />
quanto nell’accostamento armonico<br />
dei colori. Negli scorci naturalistici,<br />
tratti per lo più dal paesaggio toscano,<br />
la costruzione spaziale risponde<br />
ad un’attenta proiezione prospettica,<br />
con ampie fughe dello sguardo lungo<br />
sentieri dalla profondità luminosa.<br />
Quando il punto di osservazione si allontana<br />
dal primo piano, le forme vetegali<br />
e le altre presenze all’interno del<br />
paesaggio - si pensi al dipinto La casa<br />
di bambù - appaiono disposte come<br />
in un fregio dove gli arabeschi tracciati<br />
dal colore s’intrecciano in un’originale<br />
composizione. In altri casi, la<br />
natura diviene cornice di un’immagine<br />
lontana nel tempo che rivive nell’attitudine<br />
graziosa di una giovane donna<br />
con abito bianco e parasole come<br />
in un quadro di Fattori o di Monet. Un<br />
gusto retrò che nell’opera Fleur des<br />
Lys associa la figura femminile al tema<br />
floreale, con linee sinuose e preziosismi<br />
cromatici liberamente ispirati<br />
all’Art Nouveau. Dalla sfera degli affetti<br />
familiari affiorano, invece, vivaci<br />
scene di vita quotidiana, come il primo<br />
giorno di scuola di Francesco, nipote<br />
dell’artista ritratto nel quadro Il remi-<br />
gino con l’aria teneramente imbronciata<br />
e lo sguardo lontano di chi sogna<br />
i giochi dell’estate. Talvolta, il contenuto<br />
della rappresentazione rimanda<br />
a significati meno evidenti: la corsa<br />
dei cavalli sul litorale soleggiato diviene<br />
metafora di una libertà ritrovata nel<br />
contatto diretto con la natura, così come<br />
un vaso blu colmo di fiori bianchi<br />
si trasforma in un frammento di cielo<br />
stellato. Alla varietà dei soggetti corrisponde<br />
una gamma altrettanto varia di<br />
tecniche pittoriche - olio, acrilico, acquerello<br />
- tutte abilmente eseguite, ad<br />
ulteriore conferma di una pittura condotta<br />
con dedizione ed impegno.<br />
Cascata di 500<br />
Le digisculture di Matteo Renzi, Obama e<br />
Papa Francesco<br />
E’ nata a Firenze (1942) dove tuttora risiede. Dedita al disegno<br />
fin da piccola, ha trasmesso questa passione ai<br />
suoi alunni, avendo svolto per molti anni la professione<br />
di maestra elementare. Un insegnamento che ancora oggi, a<br />
distanza di tempo, i suoi alunni ricordano con affetto e gratitudine.<br />
Una volta in pensione, si è avvicinata alla pittura frequentando<br />
un corso tenuto dalla pittrice Antonia Fontana. Nel 2014<br />
ha vinto il premio Farfalla d’oro nell’ambito della 32ª edizione<br />
del concorso nazionale 50&Più - Città di Baveno e nel 2016 è<br />
stata premiata per l’opera Fleur de Lys in occasione della mostra<br />
Colori e Sogni organizzata dall’Anteas con il patrocinio della<br />
città Metropolitana di Firenze e della Regione Toscana presso<br />
la Galleria di Via Larga (Palazzo Medici-Riccardi). Ama spaziare<br />
sia nei soggetti rappresentati - paesaggi, animali, persone - che<br />
nelle tecniche adottate, coniugando l’amore per la pittura a quello<br />
per la montagna soprattutto della Valle d’Aosta, dove trascorre<br />
un mese all’anno.<br />
gherielena@libero.it +39 328. 5375811<br />
La signora col parasole, olio su tela, cm 50x70<br />
30 ANDREA TIRINNANZI<br />
ELENA GHERI 31