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L’intervista<br />
NICOLÒ MOSCHELLA<br />
All’età di 22 anni ha deciso di intraprendere un<br />
percorso tutto suo aprendo un laboratorio di<br />
pasticceria, alle porte di Milano, spinto dalla<br />
voglia di sperimentare e dal suo estro.<br />
Allievo del Maestro Iginio Massari,<br />
Nicolò Moschella dopo una gavetta<br />
che lo ha portato a lavorare anche<br />
a fianco di Alessandro e Davide<br />
Comaschi della Pasticceria Martesana<br />
Milano, all’età di 22 anni ha deciso di<br />
intraprendere un percorso tutto suo<br />
aprendo un laboratorio di pasticceria,<br />
alle porte di Milano, spinto dalla voglia<br />
di sperimentare e dal suo estro, dal<br />
desiderio di crescere professionalmente<br />
mettendosi in gioco e rischiando anche in<br />
prima persona. Oggi, dopo soli due anni<br />
dall’esordio, il suo estro è conosciuto da<br />
molti, ne sono testimonianza le varie<br />
collaborazioni con accreditate testate<br />
appartenenti al mondo del food e le<br />
manifestazioni a cui vieni invitato.<br />
Quando è nata la passione per la<br />
pasticceria?<br />
“Il mondo della ristorazione mi ha<br />
sempre affascinato; da piccolo cucinavo<br />
spesso per mio fratello Christopher<br />
anche se, a dire il vero, sognavo di fare il<br />
calciatore, ma sono sempre stato troppo<br />
goloso. La vera folgorazione su cosa<br />
volevo fare nella vita l’ho avuta a 16 anni<br />
quando ho incontrato per la prima volta<br />
colui che poi è divenuto il mio maestro<br />
Iginio Massari.”<br />
E lui ha iniziato da qui, studiando e<br />
lavorando, guardando agli insegnamenti<br />
dei “migliori” con umiltà ma allo stesso<br />
tempo con la determinazione di voler<br />
imparare l’arte della pasticceria.<br />
Cosa ha imparato dal suo maestro?<br />
“Lui diceva sempre: “le cose buone<br />
le fanno tutti, io voglio fare le cose<br />
perfette”, e così ho imparato che in<br />
questo lavoro di vuole determinazione,<br />
pazienza, bisogna saper scegliere le<br />
materie prime migliori e lavorare in<br />
squadra”.<br />
Cosa l’ha spinta ad aprire giovanissimo<br />
un suo laboratorio?<br />
“Io credo che se fai un lavoro che ti<br />
piace non dovrai lavorare nemmeno un<br />
giorno. Ho voluto mettermi alla prova e<br />
ho scelto di restare a Cornaredo dove<br />
sono cresciuto anche se ho un punto<br />
vendita in corso di Porta Ticinese a<br />
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