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Simposio Magazine - numero uno

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DALLA PIANTA ALLA TAVOLA<br />

DALLA PIANTA ALLA TAVOLA<br />

in Italia esistono oltre 500 varietà diverse, chiamate “cultivar”,<br />

oltre quattrocento di queste sono catalogate ed iscritte<br />

nel registro italiano oleico ufficiale<br />

di Catia Minghi<br />

L’ulivo è una pianta molto diffusa nel nostro paese ed in tutti<br />

quelli del bacino del Mediterraneo da oltre 5000 anni che<br />

oltre a costituire un elemento essenziale dell’alimentazione,<br />

era considerata anche una pianta sacra. Pensiamo infatti al<br />

rametto di olivo portato dalla colomba a Noè a simboleggiare<br />

la fine del diluvio, o ad Atena che dona l’olivo all’umanità in<br />

quanto pianta utile o al ruolo importante che l’olio ricopre<br />

nei riti religiosi e nei sacramenti. Originario probabilmente<br />

della Siria, attraverso le culture fenicia, micenea e greca, la<br />

coltivazione dell’olivo si diffonde rapidamente lungo tutte le<br />

coste del Mediterraneo. Sono i Romani che successivamente<br />

contribuiscono alla grande espansione cercando di coltivarlo<br />

in tutti i territori conquistati. Sotto l’impero romano infatti,<br />

le popolazioni conquistate pagavano a Roma un tributo in<br />

olio di oliva, che veniva utilizzato in grandi quantità anche<br />

dalle milizie per l’igiene personale. Successivamente nel<br />

corso dei secoli, la sua coltivazione ha subito continui<br />

arresti e riprese, a seconda delle dominazioni, delle avverse<br />

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condizioni climatiche e delle malattie. È una tra le piante più<br />

caratteristiche del nostro paesaggio mediterraneo, preferisce<br />

le zone temperate ed i suoli calcarei, sassosi e permeabili;<br />

non sopporta l’umidità, le forti escursioni termiche e la<br />

nebbia. È una pianta longeva e secolare, la sua produttività<br />

inizia a partire dal quinto anno, fino a 30 continua a crescere,<br />

intorno ai 50 raggiunge la sua maturità, poi si stabilizza e<br />

può continuare a vivere anche centinaia di anni. Il suo nome<br />

botanico è “olea europea sativa” ed in Italia esistono oltre<br />

500 varietà diverse, chiamate cultivar, oltre quattrocento<br />

di queste sono catalogate ed iscritte nel registro italiano<br />

oleico ufficiale. La scelta delle cultivar da impiantare dipende<br />

unicamente dalle caratteristiche geomorfologiche del terreno<br />

e dal clima. La pianta dell’ulivo non ha bisogno di grandi cure,<br />

poche infatti le operazioni periodiche. I suoi fiori bianchi<br />

“mignole” in primavera cadono e lasciano spazio ai frutti<br />

chiamati DRUPE, che maturando aumentano di volume e<br />

cambiano colore (invasatura). La raccolta delle olive destinate

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