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Ritratti
d’artista
Luciano Faggi
La pittura come “carezza dell’anima”
di Jacopo Chiostri / foto courtesy dell’artista
Viviamo un’epoca di disorientamento,
tutto si consuma rapidamente,
tutto è messo in
disussione - di recente addirittura il
ruolo delle avanguardie che si vorrebbe
cancellate, in quanto falso storico,
dalla narrazione dell’arte! - e tutto ciò,
non di rado, avviene solo per una iconoclastica,
spasmodica ricerca di valori
non convenzionali che suppliscano
al tanto che viene bruciato sull’altare
delle vanità. Ed è allora, proprio in
questo punto della storia, che si palesa,
in tutta la sua potenza, la rilevanza
di un incontro con un artista come Luciano
Faggi. Faggi riporta, infatti, il timone
della nostra navigazione su una
rotta che non solo ci è familiare, ma
ancor prima ci indica la direzione laddove
ribadisce i presupposti indispensabili
perché un individuo si faccia
artista. Con la sua coerenza espressiva,
fatta anche di sperimentazione -
vediamo che alterna pittura figurativa
ad altra più “moderna” dove è il colore
che domina e emoziona - propone
immagini che, correttamente, possiamo
definire componimenti poetici; li
aspettavamo senza saperlo: ed è questo,
si badi bene, il compito dell’artista.
Il suo racconto non è altro che la
personale speculazione sui fatti della
esistenza; si muove, Faggi, alla stregua
di un esploratore, sul terreno di un
ignoto, conosciuto per esperienza di
vita ma affrontato senza aprioristiche
conclusioni, e lo
rappresenta con
il medium della
tela. Faggi dipinge
in uno spazio
chiuso, il garage
di casa, quindi
quello che affida
alla tela non nasce
da una visione
diretta, ma si
manifesta nella
mente e nel cuore;
dipinge per passione, senza velleità
di confronti e di traguardi, perché
quello che cerca nella pittura è soprattutto
il benessere personale, la pittura
dunque come carezza dell’anima,
con la stesa del colore sulla tela che
diventa componente vitale e assegna
al pittore il ruolo di demiurgo, attribuendo
alla sua voce un’intonazione
che è comprensible a chiunque sappia
ascoltare. I colori, i riflessi di luce,
i tagli compositivi, le figure, e non,
di Luciano Faggi sono all’insegna della
massima trasparenza, è acqua limpida
che sgorga dal cuore, e in questa epoca
di afasia creativa lasciano una eco,
e si pongono in contrapposizione con
l’usa e getta di tanta arte che, a furia di
cercare come “uscirne”, continua a girare
a vuoto. Pittore mediamente prolifico,
Faggi è conosciuto e apprezzato
nell’ambiente artistico toscano; la sua
arte gli è valsa nel 2016 l’attribuzione
del Collare Laurenziano nel corso della
tradizionale cerimonia nel Salone dei
Cinquecento in Palazzo Vecchio. Nel
2018 è stato insignito del Premio Ponte
Vecchio.
fagluc2006@libero.it
+ 39 348 2267777
L'intrigo, acrilico, cm 50x70
Luciano Faggi
LUCIANO FAGGI
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