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Tecnologia & Innovazione - #1

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Articolo >> Graphene il super materiale in 2D, di Annamaria Rubbo

Analizziamo nel dettaglio i campi di applicazione e alcune tra le

innovazioni tecnologiche più interessanti in ciascun settore di

utilizzo del grafene.

1. Nanobiotecnologie - Le proprietà antibatteriche dell’ossido

di grafene

Un team di fisici e biotecnologi dell’Università Cattolica del

Sacro Cuore di Roma e l’Istituto di Sistemi Complessi del Cnr

(ISC-Cnr) ha intuito le proprietà antimicrobiche e di contrasto

all’immunoresistenza dell’ossido di grafene, che stabilizzato in

una soluzione può trovare impiego come antibatterico di strumenti

chirurgici e medici, contribuendo a ridurre le infezioni e

l’utilizzo di antibiotici in fase post-operatoria.

2. Ingegneria aerospaziale - Rivestimento avanzato per tubi

di calore in uso sui satelliti

Nell’ambito della Graphene Flagship, i ricercatori del CNR in

collaborazione con l’ESA (agenzia spaziale europea) hanno

dato il via test di volo parabolico a gravità zero per provare

dispositivi di gestione termica a base di grafene per applicazioni

spaziali. In questo avveniristico progetto, il grafene viene

utilizzato come rivestimento avanzato per i tubi di calore, con

lo scopo di studiarne le potenzialità nelle future esplorazioni

dello spazio.

3. Edilizia - Cemento “mangia-smog”

Secondo l’OMS, una morte su nove è da imputarsi allo smog

nelle città ; la sfida dell’edilizia 4.0 è trovare materiali che non

solo siano a impatto 0, ma possano anche contribuire a migliorare

le condizioni del pianeta. Un team di scienziati dell’università

di Cambridge, in collaborazione con la Italcementi

HeidelbergCement Group, ha sviluppato un cemento fotocatalitico

“mangia-smog” accoppiando il grafene al più comune e

utilizzato fotocatalizzatore, il biossido di titanio.

4. Green technology - Nano-fogli di grafene per catturare

contaminanti nell’acqua potabile

Un nuovo composito, messo a punto dai ricercatori degli Istituti

per la sintesi organica e fotoreattività e per la microelettronica e

microsistemi del Cnr, che rende più efficaci i filtri per rimuovere

principi attivi di farmaci, cosmetici o detergenti presenti nella

rete idrica e spesso non eliminati dai trattamenti convenzionali.

5. Abbigliamento - Vestiti “anti-zanzara”

Le zanzare sono il principale veicolo di trasmissione di malattie

umane, e i mezzi chimici per tenerle lontane sono deleteri per

l’ambiente e potenzialmente pericolosi per l’uomo. L’ossido di

grafene crea una barriera chimica che impedisce alle zanzare di

“sentire” la presenza dell’essere umano. La prossima sfida per i

ricercatori è creare un tessuto composto di ossido di grafene che

sia confortevole e traspirante.

6. Elettronica - Antenne NFC

La tecnologia “Near-Field Communication” (NFC) è un insieme

di protocolli di comunicazione che consente a due dispositivi

elettronici di trasferire i dati in maniera sicura. I ricercatori dell’Istituto

per la sintesi organica e la fotoreattività del Cnr hanno

mostrato che è possibile utilizzare grafene per la produzione di

antenne NFC completamente flessibili, resistenti e applicabili su

diversi supporti.

01

NANO (BIO)

TECNOLOGIE

6

02

INGEGNERIA

AEROSPAZIALE

06

03

ELETTRONICA EDILIZIA

SETTORI

DI UTILIZZO DEL

GRAFENE

Finora abbiamo analizzato le potenzialità

del grafene, molte delle quali restano

non applicabili su larga scala a causa di un

enorme ostacolo, rappresentato dal costo

elevato di estrazione del grafene, stimato

in un range che va dai 67.000 ai 200.000

euro per 1 tonnellata di materiale.

La ricerca si muove anche in questa direzione,

proponendo modalità di produzione

del grafene a basso costo, tra di queste si

presenta come particolarmente interessante

la tecnica di estrazione del grafene

dalla spazzatura, messa a punto dai ricercatori

della Rice University .

La metodologia, ancora da studiare, promette

di essere veloce, efficiente ed economica,

e sarebbe una risposta ad un annoso

problema del mondo contemporaneo, lo

05 04

ABBIGLIAMENTO GREEN

TECHNOLOGY

smaltimento dei rifiuti, soprattutto di quelli

di plastica. A differenza della deposizione

chimica da vapore in cui una fonte di carbonio

(tipicamente metano) viene pompata

in una camera per forzare una reazione

chimica e lasciare un foglio spesso solo

un atomo sulla superficie di un substrato

sottile, questo innovativo metodo di estrazione

è molto più conveniente economicamente,

in quanto può convertire la spazzatura

in grafene letteralmente in un lampo.

Il processo sfrutta l’Effetto Joule, mediante

il quale la corrente elettrica viene fatta passare

attraverso un materiale conduttivo

per generare calore. In tal modo è possibile

riscaldare qualsiasi materiale contenente

carbonio fino a circa 3.000 Kelvin (circa

2.730 ° C) trasformandolo in scaglie di grafene

in appena 10 millisecondi, e convertendo

gli elementi non carboniosi presenti

nel rifiuto in gas utili.

L’aspetto più conveniente di questa tecnica

sta nella possibilità di trasformare una

vasta gamma di prodotti di scarto in grafene.

Dalla buccia di banana alla plastica,

dal coke petrolifero al legname, qualunque

rifiuto contenente carbonio può essere

“trasformato” in grafene.

Se venisse applicato su larga scala, questo

metodo potrebbe ridurre significativamente

la quantità di rifiuti in plastica presenti

nell’ambiente, dando vita a un materiale

dalle molteplici possibilità.

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