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LeStrade n.1566 aprile 2021

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7<br />

LS<br />

La commissaria UE ai trasporti Adina Valean ha paragonato il sistema dei trasporti alla spina dorsale che collega cittadini e imprese<br />

europee. I trasporti in Europa danno lavoro a oltre 10 milioni di persone e valgono circa il 5 % del PIL Europeo. Allo stesso<br />

tempo il trasporto non è privo di costi sociali: oggi le emissioni inquinanti provenienti dai trasporti corrispondono a circa un<br />

quarto delle emissioni totali di gas serra d’Europa. E ogni anno muoiono sulle strade europee oltre 25mila persone.<br />

La ricerca scientifica sostiene inoltre che le emissioni provenienti dai trasporti contribuiscono, insieme alle altre, ad alterare<br />

il clima provocando fenomeni estremi. I cambiamenti climatici influenzeranno le infrastrutture di trasporto attraverso<br />

quattro tipi di fenomeni:<br />

1. Aumento delle temperature, che comporta una maggiore vulnerabilità delle infrastrutture stradali (asfalto) e ferroviarie (binari)<br />

dovuta alla crescente frequenza di giorni caldi;<br />

2. Variazione nelle precipitazioni, che influenza negativamente la stabilità dei terreni e di conseguenza delle infrastrutture localizzate<br />

in contesti instabili e che porta al rischio di allagamento dei network sotterranei;<br />

3. Variazione nel livello del mare, che pone dei rischi per le infrastrutture stradali e ferroviarie localizzate sui litorali, nonché per le infrastrutture<br />

portuali;<br />

4. Le alluvioni, che hanno impatti sulle infrastrutture di trasporto che si trovano in prossimità dei corsi d’acqua.<br />

In tutto il mondo ci si sta interrogando su come rafforzare le nostre infrastrutture rendendole più resilienti ai fenomeni climatici estremi e sempre<br />

più frequenti. Ma per prevenire questi danni, occorre rendere “green” le nostre strade, perché quanto meno inquinamento sarà prodotto dai<br />

trasporti, tanto minori saranno i fenomeni di alterazioni climatiche e i danni alle infrastrutture. Ecco perché nella sua Strategia di mobilità sostenibile<br />

e intelligente, la Commissione Europea dichiara di puntare a un futuro della strada green, con almeno 30 milioni di auto a emissioni zero<br />

entro il 2030 e quasi tutte le auto entro il 2050. Per conseguire il traguardo della strada resiliente, occorre dunque investire sulla strada green,<br />

la strada ambientalmente sostenibile.<br />

L’Opinione<br />

La strada del futuro<br />

green, digitale e resiliente<br />

opera di Geremia Renzi - Accademia di Brera<br />

Ma la strada del futuro potrà essere green solo perché sarà anche digitale. Le tecnologie digitali - dice sempre la Commissione - hanno il potenziale<br />

per rivoluzionare il nostro modo di muoverci rendendo la mobilità più intelligente, efficiente e verde.<br />

La prima smart road italiana, la Smart Road Anas inaugurata a Cortina, sarà green. Ogni smart road comprenderà infatti una Green Island, un<br />

sito multi-tecnologico per la generazione e la trasformazione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico, mini eolico), che consentirà a ogni segmento<br />

di essere alimentato in maniera sostenibile, grazie anche a un sistema di distribuzione elettrica che aumenta l’efficienza energetica garantendo<br />

minori costi operativi. E green e totalmente elettrica sarà l’automobile connessa e automatizzata come quella realizzata da VisLab che,<br />

a guida autonoma e senza l’intervento del conducente, ha percorso 3mila km sulla tratta Anas della Sassari-Olbia, lo scorso autunno.<br />

In Europa si lavora a una strada sempre più digitale. Le strade vengono oggi classificate sulla base dei livelli di supporto che le infrastrutture possono<br />

dare alla guida autonoma. Si va dal gradino più basso, l’infrastruttura convenzionale senza informazioni digitali, fino al livello medio in cui<br />

tutte le informazioni dinamiche e statiche sono disponibili in formato digitale, fino al livello massimo, definito guida cooperativa, cooperative driving,<br />

in cui l’infrastruttura stessa è in grado di guidare sia il singolo veicolo, sia gruppi di veicoli in modo da ottimizzare i flussi di traffico. Questa<br />

guida fa pensare alla strada futura come al binario di un treno dove il sistema di gestione e controllo del traffico (European<br />

Rail Traffic Management System) è totalmente automatizzato. La strada del futuro sarà dunque green, smart,<br />

digitale e sempre più simile al binario di un treno. Già oggi nei test di platooning vediamo un camion con un conducente<br />

in testa e altri senza conducente che lo seguono collegati solo in modo digitale al camion guida. È lo stesso<br />

concetto della locomotiva che guida, seguita dai vagoni. Domani potremo vedere sulle nostre autostrade una serie<br />

di veicoli che si spostano tutti alla stessa velocità attivati da remoto da una centralina collegata che regola tutti<br />

i movimenti delle auto come su una pista telecomandata.<br />

Duemila anni fa, al tempo dell’antica Roma, i solchi scolpiti nel lastricato delle strade di pietra per favorire<br />

la marcia dei carri, trasformarono le antiche strade dell’Impero nei primi binari ferroviari della storia.<br />

La strada del futuro, che assomiglierà sempre di più a un binario, non fa che seguire dunque il suo<br />

antico destino.<br />

Domenico Crocco<br />

Dirigente Direzione Affari Istituzionali e Media<br />

Responsabile Rapporti Internazionali Anas SpA<br />

Primo Delegato e Segretario Generale<br />

Comitato Italiano Associazione Mondiale<br />

della Strada PIARC<br />

PRODOTTO<br />

ITALIANO<br />

TEKNA CHEM S.p.A. - via Sirtori, 20838 Renate (MB) tel. 0362 918311 - www.teknachem.it - info@teknachemgroup.com<br />

4/<strong>2021</strong>

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