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Rivista ottobre 2021

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A cura di

Franco Tozzi

Toscana

a tavola

Un “tegamaccio” di bontà

di Franco Tozzi

Arrivano i primi freddi ed arriva

anche il momento di piatti robusti

per soli intenditori e buongustai.

La tegamata di maiale con le rape è

certamente un piatto assai robusto, una

vera specialità della tradizione gastronomica

toscana e in particolare della tradizione

contadina. Si tratta infatti di una

ricetta tramandata dalle famiglie contadine

della Val di Bisenzio. Dopo aver lavorato

il maiale, gli scarti – che allora

non si buttavano anche perché, macellando

in casa, non c’erano “occhi” indiscreti

a controllare – venivano raccolti

dalla massaia per preparare il cosiddetto

“tegamaccio”. Era una vera e propria

festa, la versione invernale, potremmo

dire, delle consorelle feste della battitura

e/o della vendemmia. Per preparare

il tegamaccio, oggi dobbiamo chiedere

aiuto al macellaio (quello di fiducia,

ovviamente, e non quello della grande

distribuzione con la “ciccia” nella plastica…)

per farci preparare uno spezzatino

con diversi tipi di carne di maiale.

Accademia del Coccio

Lungarno Buozzi, 53

Ponte a Signa

50055 Lastra a Signa (FI)

+ 39 334 380 22 29

www.accademiadelcoccio.it

info@accademiadelcoccio.it

La ricetta: tegamata di maiale con le rape

Ingredienti per 4 persone:

- 1,200 kg di carne di maiale (costine, scamerita

e rigatino fresco)

- 3 spicchi d’aglio

- ramerino un bel ciuffo

- semi di finocchio

- 1 bicchiere di vino rosso

- abbondante concentrato

di pomodoro

- ½ litro di acqua

- sale

- pepe

- poco olio evo

Rosolare la carne in un tegame, possibilmente di coccio,

con olio abbondante, l’aglio schiacciato e in camicia, i semi

di finocchio, sale e pepe. Quando è ben colorita, aggiungere

un bicchiere di vino rosso, far ritirare, unire la passata di

pomodoro sciolta in acqua calda e far cuocere lentamente

e a lungo finché tutti i pezzi siano ben cotti e morbidi. Completare

il piatto con una padellata di rape precedentemente

lessate e tritate e poi versate nel tegame per farle insaporire

con gli umori della carne. Portare in tavola con pane e vino

a volontà.

UN “TEGAMACCIO” DI BONTÀ

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