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Rivista ottobre 2021

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Al ristorante Checco il carrettiere a Roma, Gianni Miná con (da sinistra) Gabriel García Márquez, Sergio Leone, Mohammad Alì e Robert De Niro

Se dovesse descrivere il suo “cibo della memoria” quale ricorda

con più emozione?

Oltre alle polpette di melanzane, il tortino di alici. Io sono nato

a Torino, ma da due genitori che avevano salde radici siciliane.

Mia madre, quando ero triste, mi faceva il tortino di

alici. Era così buono e consolatorio che ho smesso di mangiarlo,

anche se ne ho trovati di squisiti, perché nessuno aveva

il profumo di “quei” tortini di alici.

Ha un ricordo in particolare legato al cibo condiviso con gli

amici o con qualcuno dei personaggi che ha intervistato?

Uno su tutti, la condivisione del cibo in un campo profughi del

Chiapas, insieme a Rigoberta Menchù, Premio Nobel per la

pace 1992. L’avevo voluta seguire in questo viaggio tra la sua

gente perché mi ero appassionato alla sua storia e ci ho voluto

imbastire un documentario. Al seguito, come produttore,

avevo Loredana, la mia assistente che poi è diventata mia

moglie. Lì conobbi la miseria nera che non ha nulla a che fare

con la povertà che noi conosciamo. Questa gente, che non

aveva neanche gli occhi per piangere, volle condividere con

noi il proprio cibo, una brodaglia scura dove ogni tanto emergevano

zampe di gallina. Ma venne in soccorso mia moglie,

che aveva nascosto nei sacchi a pelo scatolette di tonno e

parmigiano per le emergenze. Lei e la troupe mangiarono bevendo

Pepsi Cola perché non si poteva bere neanche l’acqua.

Io non ce la feci.

Ha anche altre passioni?

No. La mia unica vera passione è stato il mio lavoro e gli ho

dedicato tutta la mia vita sacrificando, a volte, i miei affetti.

A febbraio del prossimo anno, prima di passare in TV,

sui canali Rai, uscirà nelle sale cinematografiche il documentario

intitolato Gianni Minà, una vita da giornalista.

Si segnalano inoltre altri due progetti editoriali di

prossima uscita: Bibbia del pugilato e Tutto Fidel Castro.

GIANNI MINÀ

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