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La Toscana nuova Gennaio

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A cura di

Maria Concetta Guaglianone

PsicHeArt

L’arte della cura

Quando la creatività diventa un tramite per conoscere sé stessi

di Maria Concetta Guaglianone

Èconsuetudine pensare che il percorso psicologico

o psicoterapeutico e la relazione con

il paziente si strutturino prevalentemente attraverso

la modalità verbale. Le parole “curano” e hanno

un impatto incisivo sulla nostra quotidianità poiché

permettono la narrazione e l’ascolto della propria storia,

la condivisione di significati, ma altrettanto importante

è considerare ulteriori canali che si integrano o

sostituiscono ad esse. Andando oltre la narrazione

verbale, la comunicazione avviene non solo attraverso

il corpo, i sensi e i gesti ma anche attraverso l’uso

di mediatori “creativi” che caratterizzano le arti

visive sia grafiche-pittoriche che la scultura, come pure

la fotografia, il teatro, la musica, la danza e il gioco

che sono parte integrante del processo psicoterapeutico.

Nell’affrontare l’argomento della creatività occorre

considerare due significati del termine: il primo fa riferimento

alla creatività dell’artista, intesa come l’atto di creare qualcosa

di nuovo che può essere visto, sentito e percepito dall’altro,

come ad esempio un dipinto, in cui incidono fattori quali

il talento, la predisposizione, lo studio, l’applicazione; il secondo

significato fa riferimento alla creatività intesa come un vero

e proprio atteggiamento che va al di là del mondo tangibile

delle cose e della creazione di per sé. Creatività, quindi, come

“elemento” del carattere, fattore intrinseco alla persona, una

predisposizione al piacere, a cogliere con pienezza e profonda

consapevolezza la vita. Nell’ambito del lavoro psicoterapeutico,

la fusione tra l’elemento psicologico e quello creativo-artistico

apre uno spazio in cui la persona può entrare in contatto,

esplorare e dare forma ai propri vissuti, bisogni, desideri, difficoltà

e blocchi, attraverso l’utilizzo di materiali diversi, come

ad esempio carta, cartoncini, tele, argilla, colori, stoffe, sabbia,

oggetti di vario genere, immagini, l’uso di testi e musiche,

attività di drammatizzazione ed esercizi corporei. Si struttura

un percorso finalizzato alla cura di sé intesa come una vera e

propria “arte della cura” che valorizzi le potenzialità e le risorse

personali. Nel “qui ed ora” la persona attua il riconoscimento

della propria presenza, lasciando una traccia della propria

visione del mondo e del proprio sentire. Così come l’espressione

creativo-artistica mette in ordine e integra contenuti e

materiali dando vita ad una forma, la cura psicologica e fisica

accoglie, ordina e “ri-ordina” aspetti di sé, crea un ponte di connessione

tra il mondo esterno e il mondo interno. In questa ottica,

ognuno può diventare “artista della cura” e allestire quello

che possiamo definire “l’atelier della cura”, in cui creare forme

di benessere, attenzione e ascolto rivolte a sé stessi, in cui poter

giocare, costruire e anche distruggere, a proprio modo, senza

preoccuparsi del “saper fare” o del “dover fare”, ma dare

attenzione al fatto di “essere”. Nel processo creativo la persona

è al centro; viene considerata nell’unità di corpo-mente-emozioni

ed è portatrice di un mondo, il proprio mondo, fatto di

luci ed ombre, forme e simboli, metafore e significati, sfumature

e colori. La creatività e l’utilizzo di mediatori artistici diventano

elementi preziosi per la libera espressione in uno spazio

e in un frangente del proprio tempo, quel tempo che gli antichi

Greci chiamavano “kairos”, il “tempo opportuno” nel quale

qualcosa di speciale e di importante può accadere. Utilizzando

la metafora del viaggio, la persona viene accompagnata ad

approdare a nuove terre, ma ancor più a varcare territori magari

già conosciuti o offuscati dalla nebbia e tanto sommersi da

non riuscirne a scorgerne la bellezza. La creatività come chiave

di accesso, dunque, forza che muove all’azione e al cambiamento,

accompagnando l’individuo nel viaggio più importante:

“ri-scoprire” il contatto con sé stesso.

Psicologa specializzanda presso la Scuola di Psicoterapia dell’Istituto Psicoumanitas di Pistoia, Maria Concetta

Guaglianone ha frequentato la scuola biennale di Counseling Psicologico presso Obiettivo Psicologia

di Roma, dove ha svolto anche la propria attività professionale collaborando come tutor nel Master di

Psicologia Perinatale. È autrice di numerosi articoli sul portale Benessere 4you - Informazioni e Servizi su Salute e

Benessere Psicologico. Attualmente svolge la propria attività professionale presso Spazio21 - Studi Professionali

di Discipline Bio Naturali e Psicologia (via dei Ciliegi 21 - 50018 Scandicci).

+39 3534071538 / + 39 348 8226351 / mariaconcetta.guaglianone@gmail.com

L’ARTE DELLA CURA

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