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La grande fuga (particolare)
forma di vita più elementare a quella più evoluta. Emblematica,
a questo proposito, l’opera Cellula / L’inizio, nella quale,
volendo rappresentare il legame di necessità che esiste
in natura tra l’uno e il molteplice, l’artista immagina un crescendo
di cerchi colorati che dalla cornice del quadro, dove
appaiono più radi, procedono verso l’interno aumentando
di numero e ricoprendo totalmente il sasso posizionato al
centro: mentre gli elementi circolari simboleggiano la forza
generativa delle singole cellule all’origine della vita, il sasso
indica il fulcro in cui l’energia vitale si concentra e dal
quale ogni cosa ha inizio. Anche la scelta dei colori in questa
composizione risponde ad un preciso significato: l’oro
richiama la luce, elemento essenziale alla vita; il verde
la speranza insita in ogni creatura; il bianco l’armonia alla
base dell’universo. Nell’opera intitolata La grande fuga
l’osservatore è chiamato ad essere testimone di un viaggio
verso una dimensione spazio-temporale ancora mai sperimentata,
un nuovo mondo da conquistare con l’auspicio di
scoprire una realtà migliore di quella già conosciuta. Tutto
è pronto per la partenza: il sasso-navicella sta per spiccare
il volo oltre la grande fessura sulla destra, mentre le
forme coniche ammassate tutte intorno suggeriscono la
concitazione di chi si affretta a salire a bordo. Quello che
sta per iniziare, tuttavia, non è un viaggio come gli altri, ma
è un passaggio interiore dall’abitudine di certezze ormai
consolidate all’acquisizione di una nuova consapevolezza.
Un’esperienza che richiede, insieme a determinazione
e coraggio, la capacità di guardarsi dentro, di scrutare nelle
profondità della coscienza, alla ricerca di tesori ancora
del tutto inesplorati. Un percorso che l’artista francese porta
avanti da tempo, supportata dalla convinzione che l’atto
creativo debba servire anzitutto per conoscere meglio sé
stessi, e da questo orizzonte interiore osservare il mondo
celebrando la vita in ogni sua espressione.
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