21.02.2022 Views

WineCouture 1-2/2022

WineCouture è la testata giornalistica che offre approfondimenti e informazione di qualità sul vino e quanto gli ruota attorno. È una narrazione di terroir, aziende ed etichette. Storytelling confezionato su misura e che passa sempre dalla viva voce dei protagonisti, dalle riflessioni attorno a un calice o dalle analisi di un mercato in costante fermento. WineCouture è il racconto di un mondo che da anni ci entusiasma e di cui, con semplicità, vogliamo continuare a indagare ogni specifica e peculiare sfumatura, condividendo poi scoperte e storie con appassionati, neofiti e operatori del comparto.

WineCouture è la testata giornalistica che offre approfondimenti e informazione di qualità sul vino e quanto gli ruota attorno. È una narrazione di terroir, aziende ed etichette. Storytelling confezionato su misura e che passa sempre dalla viva voce dei protagonisti, dalle riflessioni attorno a un calice o dalle analisi di un mercato in costante fermento. WineCouture è il racconto di un mondo che da anni ci entusiasma e di cui, con semplicità, vogliamo continuare a indagare ogni specifica e peculiare sfumatura, condividendo poi scoperte e storie con appassionati, neofiti e operatori del comparto.

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

9<br />

La prima immagine che si fissa nella mente e nel<br />

calice quando si scatta una fotografia della Valpolicella<br />

di Tedeschi è quella di una famiglia<br />

(nella foto a destra). Ed è da qui che occorre<br />

partire per comprendere lo stile e i vini di una<br />

tra le più storiche realtà della zona Classica. Una famiglia,<br />

dunque, presente in queste terre fin dal 1630. Una famiglia,<br />

cresciuta di generazione in generazione assieme alle<br />

sue vigne, che hanno progressivamente esteso i loro orizzonti,<br />

di pari passo con quello che è stato lo sviluppo di un<br />

mercato che da locale si è fatto con il lento incedere del<br />

tempo mondiale. Da osti di paese e commercianti, grazie<br />

all’opera delle ultime generazioni, a partire da Lorenzo per<br />

giungere oggi ai tre figli Antonietta, Sabrina e Riccardo, il<br />

nome Tedeschi è giunto ora a indicare una delle cantine<br />

tra le più rinomate dell’intera Valpolicella. Una realtà vitivinicola<br />

che dall’alta collina nella zona Classica, con i cru<br />

Capitel Monte Olmi, situato nella frazione di Pedemonte,<br />

nel comune di San Pietro in Cariano, e La Fabriseria, in località<br />

Le Pontare, tra i comuni di Sant’Ambrogio di Valpolicella<br />

e di Fumane, si è spinta fino ai comuni di Tregnago<br />

e di Mezzane di Sotto, dopo l’acquisizione nel 2006 della<br />

tenuta di Maternigo. Ed è proprio la parola cru<br />

a definire il primo e più importante tratto<br />

della filosofia produttiva Tedeschi. Una<br />

sana ossessione ereditata proprio dal padre<br />

Lorenzo, quella oggi coltivata da Antonietta,<br />

Sabrina e Riccardo. Partendo da La Fabriseria,<br />

proseguendo con lo storico Capitel<br />

Monte Olmi, intuizione di Lorenzo, fino<br />

a Maternigo, passo che ha definito l’ultima<br />

generazione, è la scelta di focalizzarsi sulla<br />

selezione dei singoli vigneti a definire in<br />

maniera indelebile la firma Tedeschi. Sostenitori<br />

dell’alta collina, come detto, è<br />

in “altitudine” che da sempre nascono<br />

i vini della famiglia, etichette oggi<br />

iconiche nel panorama della Valpolicella.<br />

Ma cosa le accomuna? Un<br />

tratto che si fa identità proprio grazie<br />

al contributo offerto da quella<br />

stessa alta collina. “Ricchezza aromatica,<br />

freschezza del frutto e verticalità,<br />

sono questi i tre elementi<br />

che regalano ai nostri vini il loro<br />

peculiare carattere”, spiega Sabrina<br />

Tedeschi. “Produzioni dove la<br />

struttura si avverte, ma a fronte<br />

di un equilibrio che rifugge l’eccessiva<br />

concentrazione e regala<br />

una piacevole bevibilità”. Ma cosa<br />

meglio definisce, per Tedeschi, le<br />

differenti sfumature dei terroir di<br />

Valpolicella in termini di produzioni?<br />

“In primis il Valpolicella<br />

stesso e subito dopo l’Amarone”, risponde<br />

Sabrina Tedeschi. “Il Ripasso è quello che<br />

invece possiamo definire più il vino di tecnica<br />

del nostro territorio”. Quel territorio<br />

che lascia dietro sé una traccia indelebile:<br />

precursori specifici, a seconda della zona,<br />

dell’altitudine e dell’esposizione. Ed è così<br />

che permette, anche dopo l’appassimento<br />

delle uve, di rendere identitario del vigneto<br />

di provenienza ciascuna espressione.<br />

La composizione del terreno è, infatti,<br />

uno dei fattori in grado d’influenzare<br />

l’aroma di un vino. Ben consapevole<br />

di questo aspetto, la famiglia Tedeschi,<br />

in modo pionieristico in Valpolicella,<br />

ha intrapreso uno studio<br />

di caratterizzazione aromatica dei<br />

vigneti. Dalle ricerche svolte, è<br />

certo che la frazione calcarea dei<br />

suoli dona intensità e complessità<br />

aromatica, oltre a generare<br />

vini eleganti. Da un’analisi più<br />

approfondita, la presenza di ossidi<br />

di ferro e di manganese favoriscono<br />

le note speziate e di frutta<br />

rossa, come amarena e ciliegia,<br />

che caratterizzano l’Amarone di<br />

casa Tedeschi. Al tempo stesso,<br />

la frazione sabbiosa del terreno<br />

accentua le note di frutti di bosco,<br />

ribes e lampone in primis, come<br />

si può avvertire all’assaggio del<br />

Ripasso San Rocco. La presenza di<br />

argilla nel terreno, unita a minerali ferrosi e manganesiferi<br />

conferisce vini strutturati, di grande longevità, con buon<br />

estratto e contenuto tannico, oltre a vini ricchi di colore.<br />

Lo scheletro, poi, trattiene l’acqua rilasciandola lentamente<br />

insieme ai sali minerali. Una tessitura del terreno bilanciata<br />

favorisce vini equilibrati e longevi. La freschezza tipica<br />

del Valpolicella d’annata, ben marcata nel Lucchine<br />

Tedeschi, è invece incoraggiata dalla presenza di ghiaie e<br />

di terreni di origine alluvionale. “Lavorando bene si riesce<br />

a interpretare il territorio, tanto che noi presentiamo<br />

cinque diverse sfumature di Valpolicella e altrettante di<br />

Amarone a catalogo”, sottolinea Sabrina Tedeschi. “E nel<br />

calice la differenza di particella in particella<br />

si rende poi evidente”. Tra Corvina, Corvinone<br />

e Rondinella, si spazia così da interpretazioni<br />

fresche e di annata, ideali<br />

anche per sposare piatti più semplici,<br />

a selezioni di maggior struttura che<br />

conducono ad abbinamenti maggiormente<br />

elaborati. Una nuova<br />

tradizione di Valpolicella, quella<br />

che si è così imposta. E che in<br />

questo <strong>2022</strong> porterà sul mercato,<br />

a fine anno come d’abitudine,<br />

il frutto di una grande<br />

annata per l’Amarone, la<br />

2016, con il Capitel Monte<br />

Olmi combinazione<br />

di potenza ed eleganza,<br />

mentre con l’Amarone<br />

Maternigo il millesimo<br />

aveva già visto la luce in<br />

chiusura di 2021. Per il<br />

Marne 180, “base che<br />

base non è”, è invece<br />

la 2018 a far capolino.<br />

“Si tratta dell’Amarone<br />

che sa sorprendere”,<br />

chiosa Sabrina Tedeschi,<br />

“come ha dimostrato facendoci<br />

giungere nella Top 100 di Wine<br />

Spectator lo scorso anno”. Con la<br />

storia di Valpolicella della famiglia<br />

Tedeschi che è già pronta ad<br />

arricchirsi di nuovi capitoli.<br />

GIRAMONDO

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!