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Firenze
mostre
Vittoria Palazzolo
I “dogmi” della nota artista piemontese in mostra a Firenze
dal prossimo 4 giugno
di Daniela Pronestì
Qualcosa in cui credere ciecamente, con una resa incondizionata
del cuore. Nessuno spazio per il dubbio né
per lo scetticismo: la verità, quando si manifesta, è un
dogma, e dunque un principio da accogliere benché
non sia possibile spiegarlo razionalmente. Soltanto l’anima può
decifrare questo linguaggio, catturandone i segnali disseminati
in ogni cosa vivente: nella terra, nell’acqua, nel fuoco, nel visibile
e nell’invisibile, nell’amore che regge e regola l’esistenza
degli individui così come gli equilibri universali. Di questo parlano
le opere di Vittoria Palazzolo in mostra a Firenze dal prossimo
4 giugno: di un “mondo sommerso” – come lei stessa lo
definisce – perché nascosto dietro l’inganno di apparenze difficili
da dissolvere per chi non abbia il dono di saper “guardare oltre”,
di vibrare all’unisono con le energie universali. Questo dono
Vittoria Palazzolo lo possiede, le appartiene in maniera viscerale,
e fa di lei un’artista capace di percorrere “traiettorie impercet-
tibili” al di là del tempo e dello spazio. L’opera d’arte giunge alla
fine di questa esperienza, ne è in qualche modo la testimonianza.
È il farsi “epifania” dell’immagine dipinta, il suo divenire luogo
di rivelazione, porta spalancata sul mistero. Il soprannaturale
entra dunque nella nuda materia, e tramite questa si manifesta,
nelle forme, nei colori, nelle figure, nell’ambivalenza espressiva
di una pittura tanto “concreta”, perché legata al qui ed ora della
percezione, all’estasi di corpi in dialogo con l’infinito, quanto al
contempo spirituale, nella capacità di mostrare, proprio attraverso
tale concretezza, l’ineffabile presenza del divino. L’ispirazione
viene dall’alto, da una dimensione trascendente dell’essere;
all’artista il ruolo di sacerdotessa che celebra la sacra unione
tra mondo terreno e mondo celeste. Prima di essere contatto
fisico con il colore e con la materia, la creazione artistica – ci
ricorda Palazzolo – è un viaggio dell’anima oltre il reale fenomenico:
superata questa frontiera, l’anima spicca il volo, ritro-
Omaggio a Lady Godiva, acrilico su tela, cm 80x120
Vibrazioni, acrilico su tela, cm 80x120
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VITTORIA PALAZZOLO