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te, dandogli ogni volta un nuovo
piatto di pappardelle, fino quasi a
farlo strippare, anche se devo ammettere
che le ha sempre mangiate
di gusto…
Le piace cucinare?
Mi piace molto cucinare e inventare
nuove ricette; ho anche molti
libri di cucina come ad esempio
l’Artusi o il Cucchiaio d’Argento e
uno sulla cucina toscana. Sul terrazzo
di casa mia, ormai da molti
anni, non coltivo più fiori ma cavolo
nero, patate, cipolle ed anche
spezie ed erbe aromatiche: per inventare
nuove ricette faccio un giretto
sul terrazzo e da lì mi ispiro.
Immagine dal set del film Pezzi unici con Sergio Castellitto e Giorgio Panariello al centro ed altri giovani attori:
Moisè Curia, Lucrezia Massari, Irene Ferri, Margherita Tiesi, Anna Manuelli, Carolina Sala e Lorenzo de Moor
Piatti preferiti?
Mi piace molto la cucina toscana
in generale e fiorentina in particolare,
magari con un buon vino
rosso, perché sono i piatti della
mia origine, quelli che digerisco
meglio. In Toscana ci sono nata
e vissuta, la mamma e la mia tata
erano ottime cuoche e già da
quando avevo dodici anni mi hanno
insegnato a cucinare, cosa che
mi è sempre piaciuta. Mia mamma,
poi, mi prendeva in giro dicendomi
che ero la “regina degli
avanzi” perché aprivo il frigorifero
e con quello che c’era cucinavo, mi
venivano sempre cose buone (oggi
l’Accademia della Cucina Italiana
parla di “cucina del riuso”, ndr).
La regista sul set di Pezzi unici (ph. Ralph Palka)
Il suo “cibo della memoria” legato agli affetti o ai ricordi?
Quando ero in Messico nel 1987 a girare Hotel Colonial, il
cestino del pranzo che ci davano non ci piaceva. Per questo
insieme al truccatore cucinavamo spaghetti col sugo
di carne, allestendo la zona cottura nel reparto trucco. Il
profumo che si diffondeva faceva avvicinare alcuni attori
del film come Massimo Troisi, Robert Duvall e John Savage,
che venivano a mangiare con noi apprezzando moltissimo
i nostri spaghetti. A Praga, invece, nel 1991, quando
abbiamo girato la miniserie televisiva intitolata Dalla notte
all’alba, la troupe soggiornava in un hotel, ma io presi
in affitto anche un appartamento in centro, proprio nella
piazza principale, dove andavamo solo per mangiare il sabato
sera. L’elettricista, che di solito cucinava, dopo una
colletta andava a fare la spesa, ma c’eravamo portati anche
molti prodotti italiani, come un’intera forma di parmigiano,
non so quanti barattoli di pomodoro e chili e chili
di pasta. Dunque, ogni sabato sera, in quell’appartamento,
c’era sempre una grande cena all’italiana con tutta la troupe,
un ricordo bellissimo!
Con la troupe, quindi, ha sempre avuto un rapporto particolarmente
cordiale, di piacevole condivisione?
Esatto, io “faccio famiglia”; poi, quando finisce il film, il
giorno dopo non c’è più nessuno, tanto che al mio primo
film ho pianto. Era Giocare d’azzardo, con Renzo Montagnani
e Piera Degli Esposti, girato a Firenze nel 1982; mi
ricordo che andai da sola al Caffè Rivoire, in Piazza della
Signoria, a bere in solitudine un bicchierino di vodka,
io che non bevo: dovevo compensare in qualche modo
quell’abbandono totale… col tempo ci ho fatto l’abitudine!
CINZIA TH TORRINI
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