TuttoBallo20 - LuglioAgosto 2023

Una canzone:
"Get Hurt" - The Gaslight Anthem
Davide Bilancia
Entra, come pioggia ad agosto, nella mia vita e
scombina tutto. Un po' come l'amore che arriva
all'improvviso e ti spoglia del superfluo.
Questa canzone disturba la quiete della mente -
chissà perché siamo alla ricerca di quiete, di calma? -
e rompe gli argini dell'identità, dei dogmi, dei cliché, e
racconta con una narrazione musicale eccellente la
vita nel profondo.
Il testo è eccelso per quanto vero, quasi un trattato
psicologico scritto dal più folle degli psichiatri d'altri
tempi.
Narra l'arrivo e la perdita, il vivendo, la constatazione
amichevole della fine di un amore e di tutta la sua
trama mutevole e contraddittoria, come solo l'anima
sa fare.
Le sensazioni che provo ascoltandola sono uniche:
"And the things once in order now seem so strange".
Questa canzone, inoltre, mi ha fatto capire che
spesso la ricerca di qualcuno che ci completi è
sbagliata, nel senso che non per forza c'è bisogno di
essere in una coppia, di mostrarsi insieme a qualcuno
per essere riconosciuti e per essere amati.
L'amore me lo dà il mondo dell'arte e mi fa capire che
l'amore serve a fare ordine, ad identificarsi, come
direbbe Jung, a mettere disordine per creare il mio
ordine personale.
Tornando alla canzone: la melodia è malinconica, la
voce parte flebile e con un tono che definisco
sensuale ed evolve in alti e bassi alternandosi in
strofe e ritornelli che mi portano a farmi arrendere di
fronte a tanta bellezza e verità.
"I came to get hurt" è ciò che rimane quando ti rendi
conto che sei andato lì dove sei stato proprio per farti
male ma ciò che è stata ferita è l'identità obsoleta che
ci teniamo addosso, perdendo così quello che è il
nostro vero carattere, la nostra unicità che non risiede
nei beni posseduti o nelle relazioni che ci
incaponiamo a voler tenere in vita.
Questa canzone è un inno alla distruzione dell'inutile,
l'inutile che teniamo in vita e che ci intossica.
Buon ascolto