TuttoBallo20 - LuglioAgosto 2023

L’evento nell’evento
di Sandro Mallamaci
Incontriamo Michelangelo Marino nell'ambito della settima
edizione dello Swell 2023 che ha avuto luogo in terra di
Sicilia presso Athena resort di Marina di Ragusa
Figura attiva in ASC Reggio Calabria oltre che aver
contribuito all’aspetto organizzativo, per l'occasione, anche
come co-conduttore degli spettacoli presentati nel teatro
della struttura che ogni sera ha visto gli spalti gremiti in ogni
ordine di posto.
Ed è stato in questa veste che ha tenuto a dare risalto a
quello che è stato definito (dal suo ideatore Filippo De Salvo)
l'evento nell'evento parlando di attività olistica, suscitando
curiosità ed interesse in tanti addetti ai lavori e non.
La prima domanda non poteva non riguardare un
approfondimento del tema. In cosa consiste l'evento
nell'evento e, più in generale, cosa significa il termine
olistico?
Quando si parla di olistico si parla di benessere della
persona a 360 gradi e il motivo per cui si è pensato di
inserire questa disciplina all'interno dello Swell, che ha
sempre puntato sul benessere del corpo promuovendo
l'attività sportiva, è proprio quello di arrivare a lavorare in una
dimensione più interiore della persona. Olistico è il mondo
che riguarda gli aspetti più profondi e interiori dell'individuo
che, attraverso specifiche attività, trae grande beneficio
lavorando sull'essere nella sua totalità: olistico è "andare in
profondità".
In concreto, in che modo quindi curate questo aspetto
nell'evento sportivo complessivo? Quali sono le figure
coinvolte tra i diversi partecipanti?
È già da tempo che tutto quello che riguarda il benessere
della persona è entrato nel mondo dello sport e più in
generale nel mondo delle imprese; la scienza della felicità ci
insegna che non è il raggiungimento degli obiettivi a renderci
felici ma è il benessere a farci raggiungere gli obiettivi. Se
pensiamo ad esempio una squadra di calcio oggi, alle figure
classiche dell'allenatore del preparatore atletico, si affianca
anche quella del preparatore mentale, una persona che
lavora sull'aspetto psicologico e motivazionale dell'atleta, e in
questa ottica molti teams delle più svariate discipline
praticano in maniera sistematica attività di yoga, di pilates,
yoga della risata e io stesso ho collaborato con molte società
sportive durante i ritiri precampionato pre-partita in qualità di
figura motivazionale.
In questo Swell di cosa ti occupi?
In realtà in questo Swell siamo in quattro a curare questo
ambito: il coordinatore e ideatore è Filippo de Salvo che si
occupa di pilates e arti della salute; il gruppo comprende
Augusta Ricciardi, istruttrice di pilates, Michela Todesco,
istruttrice di yoga e Teresa Branca che si occupa di pratiche
energetiche.
Io mi occupo di scienze della felicità, che è una disciplina
che è insegnata nel mondo da più di 40 anni e che è arrivata
in Italia solo da qualche anno, e nella mia attività
professionale svolgo il ruolo di "manager della felicità"
supportando persone gruppi e aziende teams curandone il
benessere per aiutarli a raggiungere determinati obiettivi.
Chi ha partecipato alle tue lezioni durante questo Swell?
Quali competenze ha acquisito?
Lo Swell è un evento aperto a tutti; e quindi, anche se
normalmente le lezioni di questa disciplina vengono tenute in
funzione della tipologia di partecipanti (vertici aziendali,
responsabili di settore o operatori di base), con diversi livelli
di approccio e di approfondimento, in questa occasione ho
utilizzato i miei spazi come momento promozionale
divulgativo che ho definito delle tre i: informazione e
istruzione e interazione.
Interessante chiacchierata che ci ha molto coinvolto e
stimolato ad approfondire questa disciplina che sta sempre
più prendendo piede nel nostro paese e che vede
Michelangelo tra i pochi operatori specializzati in Italia.
Chi si sarebbe aspettato che tutto questo fosse partito da
Reggio Calabria, una terra che, nell'immaginario dei più, è
sempre stata vista come marginale e arretrata e che invece
si dimostra spesso molto sensibile anche a tematiche
importanti al pari dei paesi riconosciuti da sempre come
socialmente più evoluti del nostro?