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| I COORDINATORI |<br />
verdi è stato per anni l’obiettivo dell’associazione Bovisa Verde che infatti, alla fine degli anni<br />
Ottanta, ha stimolato il recupero di un’area abbandonata trasformandola nel parco Savarino,<br />
ha promosso azioni dimostrative in piazza Bausan per la manutenzione del verde e della<br />
storica fontana, ha trasformato un’area adibita a discarica in giardino della memoria. È <strong>da</strong><br />
quell’esperienza che prende avvio il progetto de <strong>La</strong> <strong>Casa</strong> <strong>Ecologica</strong>.<br />
Graziella: come ha detto Roberto contemporaneamente a quelle azioni dimostrative e di<br />
sensibilizzazione si fece stra<strong>da</strong> l’idea di costruire una casa che avesse una serie di prerogative<br />
ecologiche. Volevamo realizzare qualcosa che fosse esemplare, un progetto capace di indicare<br />
una nuova stra<strong>da</strong> anche ad altri. Ricordo ancora con grande emozione il 24 maggio 1989 quando<br />
in una decina di soci siamo an<strong>da</strong>ti <strong>da</strong>l notaio a firmare l’atto di nascita della cooperativa <strong>La</strong><br />
<strong>Casa</strong> <strong>Ecologica</strong>. Io ero già proprietaria di una casa, non avevo intenzione di cambiare, ma era<br />
l’idea di un edificio green in un quartiere così degra<strong>da</strong>to che mi affascinava. Per noi ‘ecologico’<br />
non aveva solo un’accezione di risparmio energetico e soluzioni di bioedilizia ma era portatrice<br />
anche di un significato più ampio, sociale: una casa che facilitasse le relazioni tra le persone.<br />
Roberto: prima di costruire abbiamo dovuto pazientare 10 anni. Anni di pratiche<br />
burocratiche, delibere comunali, giunte che si succedevano a gran velocità – eravamo in<br />
piena Mani Pulite – riunioni dei soci. È stato faticoso ma<br />
in questo lasso di tempo ci siamo conosciuti, sono nate<br />
Affascinante<br />
l’idea di una<br />
casa green in<br />
un quartiere<br />
degra<strong>da</strong>to.<br />
delle amicizie, le relazioni tra i soci si sono consoli<strong>da</strong>te.<br />
Intanto era nata anche Bovisa90, con la quale poi ci siamo<br />
fusi per creare un’unica cooperativa, che ha realizzato il<br />
Corpo B. Ci siamo rivolti a <strong>CCL</strong> perché eravamo digiuni<br />
di conoscenze edilizie e costruttive. Giacomo Previdi<br />
ha trovato l’area e senza di lui questo progetto non<br />
esisterebbe. Maurizio Sabbadini ha saputo trasformare le<br />
nostre idee in realtà, facendoci desistere quando erano<br />
troppo idealiste e dispendiose.<br />
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