INSIEMI - CCL, storie da abitare - La Casa Ecologica

IL CONSORZIO,
GESTORE DI COMPLESSITÀ
Dall’iniziativa de La Casa Ecologica il Consorzio
ha acquisito tanta esperienza.
Prima di tutto in termini di competenze
tecniche perché quel capitolato è diventato lo standard
minimo da cui partire negli interventi successivi. Ci
siamo detti: “Ora sappiamo camminare, proviamo
anche a correre” e lo abbiamo fatto aggiungendo via via
sempre più innovazione.
In secondo luogo, abbiamo operato un salto di
qualità nel rapporto con le imprese edili. Diventando
più competenti sugli aspetti tecnici, abbiamo potuto
pretendere di più. Siamo stati in grado di forzare la
natura conservatrice delle imprese che solitamente
tendono a dire: “Abbiamo sempre fatto così, continuiamo
a fare così, perché cambiare?”.
Un terzo aspetto è stato quello di verificare
la fattibilità economica. Ci siamo resi conto che
controllando i processi riuscivamo a contenere i costi
pur adottando soluzioni innovative, per forza di cose più
care rispetto a quelle tradizionali e consuete.
Infine, da lì è nata una proficua collaborazione con
le università, Politecnico e Cattolica in testa.
In pochi metri quadri La Casa Ecologica pone a
confronto soluzioni di bioedilizia (Corpo A) con soluzioni
tradizionali (Corpo B), questo ha fatto sì che diventasse
un ottimo laboratorio di studio per tanti docenti e
studenti. Oggi la nostra collaborazione con gli istituti
universitari continua affrontando nello specifico la
questione sociale. Un esempio è OCA (Osservatorio
Casa Affordable) nato nel 2022 e promosso da CCL e
Delta Ecopolis in collaborazione con il Dipartimento di
Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano.
L’Osservatorio si pone l’obiettivo di incrociare il dato
patrimoniale (quanto costano le case a Milano) con
quello reddituale delle famiglie. Crediamo sia molto
importante studiare questi dati in un momento storico
com’è quello attuale in cui la speculazione, la calata dei
fondi immobiliari, la redditività finanziaria portano a non
soddisfare più la fascia media della popolazione sulla
‘questione casa’.
Quello che ci proponiamo adesso è dar vita a modelli
abitativi che rispondano ai bisogni reali. La popolazione
invecchia mentre i giovani, pur avendo un alto livello
di istruzione, possono contare solo su redditi bassi.
Allora perché non mettere a sistema questi processi?
Creiamo mix sociale, pensiamo a soluzioni di abitare
collaborativo, evitiamo ghetti, investiamo sugli affitti.
L’ultima sfida di CCL? Promuovere una proposta di
variante al PGT di Milano che renda più consistente la
quota di edilizia convenzionata per andare a intercettare
quella fascia media della popolazione che altrimenti è
costretta a lasciare la città.
Non è utopia, è l’unica strada percorribile.
In primo piano
i bisogni reali
degli individui.
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